Libreria Uthopia: eventi di gennaio
Capua (CE), Gennaio 2011
Comunicato stampa
Mercoledì 26 gennaio, ore 18,30, Sala
Conferenze del Circolo Appio di Capua
Antonello Caporale presenta il libro "Terremoti" (RIZZOLI)
Con lo scrittore e giornalista ne parlerà l'Avv. Gaetano Trepiccione. Saluti
del Presidente del Circolo Appio Gabriele Gianfrotta
Trent’anni di storia patria raccontata attraverso gli affari legati alle
ricostruzioni post terremoti. Il Nord delle imprese fantasma, il Centro dei
poteri forti, il Sud del business criminale. L’economia della catastrofe ha
diviso l’Italia e affamato il Mezzogiorno.
Quanto costa un tetto provvisorio? Dipende. All’Aquila sono state dirottate
in un anno risorse cinque volte maggiori di quanto fu speso in Umbria e tre
volte di più persino di quel che costò la prima emergenza in Irpinia.
Trent’anni fa, il 23 novembre 1980, una terribile scossa stravolse
l’Irpinia. 2914 morti, 8800 feriti e 280 mila sfollati. Quel terremoto unì
l’Italia: migliaia di volontari venuti da ogni parte del Paese per giorni
scavarono tra le macerie, trascinarono nelle bare i morti, accudirono i
vivi. Dieci anni dopo, e in nome di quello stesso terremoto, l’Italia iniziò
a dividersi. Gli sprechi, le ruberie, le inchieste che scandirono gli anni
della ricostruzione sono tuttora ricordati come il più famelico attentato ai
conti pubblici. L’Irpiniagate, la mamma di tutti quegli scandali, aiutò
Umberto Bossi a far nascere la Lega, a renderla un movimento vivo e
indisponibile a ogni altra concessione verso il Sud. Anche se alla tavola
imbandita nel Mezzogiorno si erano presentate, puntuali, le aziende del Nord
invitate al banchetto dalla Dc campana, il partito-Stato. Antonello Caporale
il 23 novembre 1980 perse due cari amici, vide distrutta la casa di famiglia
e iniziò a familiarizzare con parole come epicentro, cratere, fascia A e B.
Ma soprattutto vide da vicino come un terremoto poteva diventare un’ottima
occasione per chi puntava a farsi una poltrona a Roma e per chi aveva
bisogno di incrementare il fatturato. A partire da un quadro comparato dei
costi e del valore politico di quattro terremoti, dall’Irpinia all’Aquila
(2009), passando per Molise e Umbria, Caporale ricostruisce in questo libro
la recente storia italiana. Prima De Mita e Pomicino, poi Bossi. Quindi Di
Pietro, fino a Bertolaso e Berlusconi. Una storia che finisce per tutti
proprio come è iniziata, perché i soldi non bastano mai e c’è sempre una
nuova cricca dietro l’angolo. De Mita con l’Irpiniagate perse la Dc. Oggi
Bertolaso, il primo soccorritore d’Italia, è scomparso dalle scene. E i
guai, per Berlusconi, sono iniziati il giorno dopo il trionfale discorso di
Onna, il paese martire.
Antonello Caporale vive e lavora a Roma. Per “la Repubblica”, dove scrive
dal 1989, cura le rubriche Breviario (pillole quotidiane di politica) e
Interviste senza rete. Sul sito web del giornale firma Piccola Italia, vizi
e stravizi del Belpaese. Ha pubblicato La Ciurma. Incontri straordinari sul
barcone della politica (2006), Impuniti. Storie di un sistema incapace,
sprecone e felice (2007), Mediocri. I potenti dell’Italia immobile (2008) e
Peccatori. Gli italiani nei dieci comandamenti (2009). Ha fondato
l’Osservatorio permanente sul dopo sisma.