Se la fanno cantare e se la fanno suonare (solo per loro).
Storia della serata inaugurale di “Contrasti”, il finto festival organizzato dalla Provincia
Articolo di Francesco Massarelli
La cultura è in grande affanno, i soldi non ci
sono ed anche festival che hanno 40 di storia fanno fatica ad allestire i
propri cartelloni. Però poi, dalle nostre parti, improvvisamente vedi
nascere un nuovo festival ricco di grandi nomi, si chiama “Contrasti”.
Certo, è Natale e pensi che la nostra amministrazione provinciale abbia
deciso di fare un bel regalo alla propria gente. Leggi che ci sarà la
Mannoia, Britti, Gazzè, Ron, Dalla e tanti altri e che il tutto sarà ad
ingresso libero. Insomma, sulla carta tutto molto bello e democratico. Ma la
realtà nasconde invece la solita vergognosa farsa della nostra politica.
La comunicazione è pressocchè nulla e la gente comune neanche sa di un
simile evento. La serata inaugurale si tiene al Teatro Comunale con
Gianmaria Testa e Fiorella Mannoia, ma solo sfogliando i quotidiani del
mattino i più attenti ne vengono a conoscenza. Ingresso libero, ti dici,
allora converrà arrivare presto. Inizio spettacolo annunciato per le 20.30 e
allora ti organizzi per stare lì quasi un’ora prima. Una gentile hostess si
preoccupa di avvertirti che l’ingresso in sala sarà consentito solo dalle
20.15 e molto disciplinatamente ti metti in attesa. Si aprono le porte, ma
due poliziotti provinciali ed un’altrettanto gentile signora addetta
all’organizzazione ti informano che l’ingresso è solo su invito. Ti chiedono
di attendere che tutti gli invitati trovino posto in sala per capire quanti
posti restano ancora disponibili. Resti lì in paziente attesa e scopri che
gli invitati non sono persone più attente di te che hanno avuto l’accortenza
di procurarsi l’invito, ma solo assessori, consiglieri e dirigenti politici.
Le scatole ti cominciano a girare, qualcuno ti chiede “Ma voi chi siete?”,
tu gli rispondi “Cittadini!”, la risposta non è sufficiente ad ottenere il
pass, ma subdorando aria di polemica qualcuno decide di lasciarti entrare
pregandoti però di accomodarti sulle sedie laterali aggiunte e ribadendo che
comunque la platea è riservata ai politici. Sono le 21.15, il teatro è
ancora semi-vuoto, i politici continuano ad arrivare mentre fuori una
piccola folla di altri “semplici cittadini” resta in attesa. Non c’è più
tempo bisogna cominciare, quella sala vuota è una figuraccia con gli artisti
e allora ci si affretta a recuperare la plebe, ma neanche è sufficiente a
colmare le tante poltrone vuote.
Finalmente si spengono le luci, speri di poterti finalmente godere la
musica, ma prima ti tocca un altro insolente show. Monica Maggioni, che un
tempo faceva l’inviato di guerra in Iraq ed ora si accontenta di stare
seduta alla corte di Minzolini, ci regala una imbarazzante intervista show
al Presidente della Provincia. A modo loro cercano di essere originali ed
ammiccanti, ma a poco serve che sullo sfondo compaiano le foto di Monicelli,
Gaber e Troisi, l’esasperazione ormai è massima. La musica - ti chiedi – ma
quando arriva questa benedetta musica? Beh si, alla fine c’è posto anche per
quella, peccato solo che le preziose note e parole di Giammaria Testa,
vengano rovinate dalla maleducazione di tanti che parlano, si alzano e
camminano lungo i corridoi del teatro. E così capisci che neanche due grandi
artisti potranno salvare questa infelice serata. A questo punto resta
difficile raccontare dello spettacolo vero e proprio, non vedi l’ora di
scappare via, regali un timido applauso agli incolpevoli artisti e noti una
Mannoia diversa dal solito, forse anche lei ha capito che non è la serata
giusta.
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“Contrasti”