Red Carpet occupato dal movimento Tutti a casa

Toni Servillo, Juliane Kohler

Marco D'Amore, Francesco Di Leva e Filippo Gravino

L'intervento di Toni Servillo

Jesse Eisenberg, protagonista di The Social Network.

 

Il Festival fra fermenti e attese

Casertamusica al Festival Internazionale del Film di Roma, 1 Novembre 2010

Articolo e foto di Shadi Zabihian e Christian Quacinella

Vari fermenti hanno caratterizzato le prime giornate di questo Festival in cui i lavoratori dello spettacolo, dopo aver occupato il red carpet impedendo la rituale cerimonia, hanno protestato contro i tagli alla cultura previsti dal Governo. Nell'adesione totale a questa manifestazione, numerosi personaggi del mondo del cinema e della televisione, oltre a molti di coloro i quali lavorano dietro le quinte (i cosiddetti operai del mondo dello spettacolo), hanno espresso il proprio punto di vista parlando a voce alta davanti a un foltissimo gruppo di persone accorse per l'occasione.
Questa quinta giornata del Festival si apre all'insegna di tre film attesissimi: "Rabbit Hole" di John Cameron Mitchell, che vede protagonisti Nicole Kidman ed Aaron Eckhart, "Una vita tranquilla" di Claudio Cupellini con il "nostro" Toni Servillo, e una pellicola che già da mesi fa parlare di sé nonostante sia appena uscita in America: "The Social Network" di David Fincher, dedicato alla parabola di Facebook.
Il film di Cupellini, prodotto da Fabrizio Mosca in collaborazione con Rai Cinema, è stato sceneggiato dal capuano Filippo Gravino che nel 2001 vinse il premio Solinas per questo soggetto. L'idea primigenia nacque da un fatto di cronaca: Gravino aveva letto su un giornale locale un articolo riguardante i treni che portavano le balle di rifiuti in Germania, partendo da Marcianise. Tra gli sceneggiatori della pellicola compaiono lo stesso Cupellini insieme a Guido Iaculano. Nel cast artistico e tecnico figurano altri due casertani: Marco D'Amore, uno dei protagonisti del film, nel ruolo di Diego, figlio di Rosario Russo (Toni Servillo), e Giuseppe Trepiccione che ha realizzato il montaggio della pellicola. In conferenza stampa il regista e Servillo hanno sottolineato che la relazione complessa tra un padre e un figlio è il nucleo attorno al quale ruota l'intera vicenda. Rosario cerca di redimersi fuggendo dal passato, ma è proprio la comparsa del figlio a non concedere redenzione alcuna. La cura minuziosa riservata ai dialoghi nei quali si alternano tedesco, italiano e napoletano è indice del ruolo fondamentale che svolge la lingua nel film, poiché, come sottolinea Servillo, attraverso di essa si snoda l'identità del personaggio: i tre idiomi sono una sorta di "tane" entro cui Rosario nasconde il proprio essere anche a sé stesso.
Per interpretare i rispettivi ruoli, Servillo e l'attrice tedesca Juliane Kohler hanno fatto un lavoro speculare: uno ha dovuto studiare duramente per recitare in tedesco, l'altra ha dovuto fare lo stesso per recitare in italiano. Per ciò che invece concerne il personaggio di Diego, Cupellini ci ha rivelato che D'Amore provava a ripetere alcuni gesti che Toni faceva in scena: in questo modo, il risultato di questa operazione, sottolineava una certa appartenenza alla stessa famiglia.
Questa sera, pioggia permettendo, il cast di "Una vita tranquilla" sfilerà sul red carpet. Ricordiamo che il film è in concorso nella Selezione Ufficiale di questa quinta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma e che l'uscita nelle sale è prevista per il cinque novembre.

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