Musecology al  Niagara  pub

Santa Maria Capua Vetere (CE), 14 ottobre 2010

Articolo di Fabio Viggiano, foto di Federica Siano

Giovedì 14 Ottobre 2010 – Santa Maria Capua Vetere (CE). Presso il pub “Niagara” si svolge una serata in musica e l'evento di questo giovedì sera è una chicca per i fan dell'alternative rock specie se di stampo britannico: ad esibirsi una tribute band che da un po' di tempo suona per tutta la provincia rendendo omaggio ai Muse.
I Muse (per chi non lo sapesse) sono un gruppo britannico che da circa dieci anni è sulla cresta dell'onda, etichettarli in un genere sarebbe una cattiveria, quasi un'infamia. I Muse suonano musica, un trio a cui piace il rock e lo suonano nel loro stile, uno stile che è diventato marchio di fabbrica delle loro produzioni ed ha richiamato a se l'attenzione del pubblico, della stampa e della critica.
Nella loro carriera hanno collezionato una miriade di premi per le loro composizioni e per la loro presenza scenica, i loro live sono “indescrivibili”.
Allora succede che un altro trio di ragazzi stavolta della provincia casertana decidono di rendere omaggio ai loro beniamini. Si mettono sotto, provano, provano e provano; scelgono brani che possano ripercorrere tutta la la carriera del gruppo britannico e si propongono ai locali con il nome di “Musecology”. Il gioco è fatto, la fame di questa tribute band è cresciuta esibizione dopo esibizione e non semplicemente perché ripropongono dei pezzi già noti (come potrebbero pensare i maliziosi) ma perché sul palco danno l'anima e per suonare questi brani ci vuole tantissima bravura tecnica e una buona dose di passione.
I ragazzi hanno le carte in regola, arrivo ad esibizione da poco iniziata ed i tre stanno suonando in un angolo del locale, in questo spazio un po' ristretto tastiera e pedaliere riempono ancora di più l'ambiente ma questo non sembra essere un problema (o quasi) per i Musecology che hanno davanti a se un discreto pubblico, persone che si trovano lì non per caso, la scaletta è densa ed il gruppo da vita ad un'esibizione di tutto rispetto, da evidenziare una prova eccellente da parte del cantante/chitarrista e in determinati momenti tastierista del gruppo; la voce colpisce non c'è dubbio.
I brani che propongono variano trai più conosciuti alle chicche per i fan: “Uprising”, “Butterflies & Hurricanes”, “New Born”, “Time Is Running Out” per citarne alcuni,non mancano di uscire un po' fuori scaletta e riprongono un pezzo dei Verdena ossia Valvonauta per poi chiudere dopo qualche altro brano di casa “Muse” con “Stockholm Syndrome” che è l'ennesima prova di una passione spropositata dei ragazzi in ciò che fanno, una chiusura che si gioca tra bassista e chitarrista che si chinano sulle loro pedaliere per dare effetti su effetti ai loro strumenti, per poi riportare il silenzio e prendere gli applausi a scena aperta ampiamente meritati.

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