Nuova Opera Festival: Enzo Moscato in "Toledo Suite"
San Leucio (CE), 13 ottobre 2010
Articolo e foto di Enzo Faraldo
Emozionante ed intimo lo spettacolo “Toledo Suite” di Enzo
Moscato, presentato mercoledì 13 Ottobre 2010 presso il Complesso
Monumentale di San Leucio, davanti ad un numeroso pubblico che ha applaudito
calorosamente richiedendo poi alla fine più di un bis.
Toledo è una piazza ideale, che si vede in trasparenza dietro un velo nero,
su cui vengono proiettate le bellissime immagini di Mimmo Paladino a
completare un quadro formato da Moscato, attore- chansonnier, circondato da
valenti musicisti che con chitarra (classica e portoghese), mandolino,
violino, contrabbasso, fisarmonica e percussioni hanno colorato, grazie alle
diverse sonorità, le canzoni arrangiate in modo originale da Pasquale
Scialò.
La musica è la vera protagonista dell’opera , musica che come, recita Enzo
Moscato, mattatore indiscusso della serata, entra nei vicoli, nelle
serrature delle porte, nelle stanze e negli armadi, tra i vestiti e le sete,
impedendo ai “garçons” della Madama dei piani alti di dormire. La musica è
viva, cambia e si evolve con la storia, le donne di malaffare si trasformano
in cantanti da caffè- chantant, arrivano gli americani….
Moscato recita e canta, in napoletano ma anche in tedesco, omaggiando
Viviani, Taranto , Brecht, Duras, Cohen, Weill. Le elaborazioni musicali di
Pasquale Scialò hanno spaziato dalla Rumba, al Fado, al Bolero , dando nuova
vita a canzoni che hanno fatto la storia della musica napoletana.
Comunicato stampa
“Nuova Opera Festival”, un progetto di Nunzio Areni, presenta,
con la Fondazione Tramontano Arte, il recital di e con Enzo Moscato “Toledo
Suite”, Mercoledì 13 Ottobre, alle ore 21, presso il Complesso
Monumentale del Belvedere di San Leucio (Posto unico a sedere 10,00 €)
Immagini sceniche di Mimmo Paladino. Composizioni originali, elaborazioni
musicali di Pasquale Scialò
Enzo Moscato sceglie il Complesso Monumentale del Real Belvedere di San
Leucio e la “residenza creativa” per la messinscena del suo recital “Toledo
Suite”, ultima tranche della rassegna “Nuova Opera Festival” un progetto di
Nunzio Areni; kermesse inaugurata il 25 giugno con “Degustacion de Titus
Andronicus - La Fura dels Baus” e proseguita con le performance di Teresa
Salgueiro e Solis String Quartet, Fanny Ardant, dell’Orchestra del Teatro di
San Carlo “Da Paisiello a Gulda” e di Bob McFerrin. Il Real Belvedere di San
Leucio così, dopo aver ospitato il 24 e 25 luglio scorso l’anteprima
mondiale di “Rosso Flamenco”, spettacolo nato e pensato proprio nella Reggia
Borbonica e che ha visto protagonista il grande ballerino spagnolo Rafael
Amargo, e la prima nazionale di “Margot, memorie di una regina infelice” di
Goran Bregovic, si prepara ad accogliere un altro importante evento.
Enzo Moscato, chansonnier, interpreta in “Toledo Suite” brani di Brecht,
Duras, Cohen, Viviani, Weill, Taranto … per un viaggio musicale, messo a
punto da Pasquale Scialò, colto e popolare, raffinatissimo e originale; un
recital di forti e suggestive emozioni, grazie anche alle immagini sceniche
che lo accompagnano realizzate da Mimmo Paladino. Costumi Tata Barbalato -
organizzazione Claudio Affinito.
‘Toledo-Suite’…ovvero ‘Recital’ o ‘Serata-Voce’. Viaggio nel flusso
canoro-migratorio dei generi vocali più diversi. Ovvero ancora - ed è forse
la cosa più calzante - ‘Enzo Moscato, una sera, e quel suo
canto/carezza/pugnale; quell’indefinibile assenza/presenza, sulla scena,
affidata alla sua gola. Quel duttile, affascinante gioco, che fa a meno di
arredo, di orpelli, di costumi, di finzioni. Che fa a meno di tutto, tranne
che della Voce. Forte e fragile pigmento. Forte e fragile epidermide del suo
essere ‘così’: antico, moderno, aspro, dolce, smarrito, evocativo, adulto,
bambino, terribile e infrangibile Assoluto, che tutto consegna alla
forma-canzone, dai trovatori ai coevi cantautori. Per intensamente mandarci
dei segnali, forse. Per più, fisicamente e mentalmente, lasciarci una
ferita. Enzo Moscato
Premessa per ‘Toledo Suite’ di Enzo Moscato
Accanto alla mia produzione strettamente drammaturgica, ne esiste – da più
di vent’ anni – un’ altra, ad essa parallela e in qualche modo gemella, che
io chiamo del ‘recitarcantando’, o, se volete, del ‘canto, della canzone,
che non rinuncia allo spessore e alla profondità del teatro’, pur
affrontandolo, apparentemente, con i toni più spiccati e disinvolti della
leggerezza e della rapsodicità poetiche.
Questo mio lavoro sulla canzone, portata dentro e sulla scena, è
incominciato nel 1988, con lo spettacolo ‘Tiempe Sciupate’, ed è proseguito,
nel tempo, con altri esiti teatral-canori, come ‘ Embargos’, del 1994, ‘Cantà’,
del 1999, ‘Hotel de l’ Univers, del 2003, di cui sono stati prodotti anche
degli omonimi c.d., o dischi, a loro modo divenuti, poi, dei piccoli
oggetti-culto, anche perché, nati nella più totale indipendenza produttiva,
a parte un fraterno aiuto da parte del quotidiano ‘Il Manifesto’, sono ormai
quasi introvabili sul mercato.
‘Toledo Suite’ , quindi, che, per inciso, è la mia terza collaborazione
artistica col musicologo e musicista Pasquale Scialò, non nasce da solo, o
dal fatidico vuoto, ma viene, invece, da un lungo studio e da una
frequentazione mia molto intensa colla tradizione della canzone e del canto,
con quella della musica e la sua variegata storia stilistica, oltre che,
naturalmente, da un forte desiderio di sperimentare e ricercare, coll’ una e
coll’ altra, nuove e originali soluzioni espressive.
Io ho sempre sentito, all’ unisono in questo col grande Raffaele Viviani,
che la canzone, il canto, le note, le strofe, i ritornelli, non sono e non
debbono essere considerati accidentali, aleatori, o addirittura inferiori
rispetto alla prosa, alla drammaturgia, alla parola, ma che ne sono, invece,
fattori importanti e costitutivi, rivestendone pari dignità e rigore, uguale
livello d’ incisività e significato, rispetto ai codici comunicativi ed
estetici.
La canzone napoletana, poi, ha, com’è noto, alle sue spalle, una lunga
storia di prossimità e ibridazione, di vicinanza e, allo stesso tempo, di
fiera indipendenza, con quella del teatro, così come il significante è
sempre a contatto e insieme lontano, dal mero e arido concetto, e, pertanto,
non credo di scoprire l’ acqua calda dicendo che questo patrimonio (che mi
son trovato davanti) di bellezza e di apertura, di conservazione e, allo
stesso tempo, d’ innovazione, che la nostra canzone ha prodotto col teatro e
il teatro, a sua volta, sulla nostra canzone (dandole così occasione, molto
spesso, di migrare anche fuori Napoli e d’ Italia, di volare e spaziare,
liberamente, anche per tutto il firmamento cosmico dell’ arte del cantare!),
ha costituito per me un campo magnifico e fruttuoso, da cui attingere e
confrontarmi, con gioia e personale arricchimento, così come con gioia e
personale arricchimento, spero m’ abbiano sentito, in tutti questi anni, gli
amanti del teatro.
Nota musicale di Pasquale Scialò
Toledo suite è il terzo spettacolo musicale realizzato con Enzo Moscato, che va ad aggiungersi ad una lunga e ampia collaborazione per opere teatrali come Luparella e Trianon. Ancora, uno spettacolo di teatro-canzone in cui la scelta di brani vocali, preesistenti e originali, costituiscono l’ossatura per una drammaturgia sonora che alterna canto scenico, recitazione e musica, su di un tema conduttore. Stavolta l’input ispiratore è duplice. Da un lato, un luogo reale della città di Napoli - una strada legata alla dominazione del vicereame spagnolo di don Pedro de Toledo- che metaforicamente si trasforma in scena evocativa di storie e umori comuni a ogni sud del mondo, inteso come spazio di incontro\scontro\dialogo\sopraffazione. Dall’altro l’adozione di una forma musicale, la suite, che consente l’interpretazione di una sequenza di brani per voce e gruppo da camera, nell’intento di far emergere di volta in volta stili e matrici sonore diverse. Dalle canzoni di tradizione napoletana (Palomma, Cerasella, Na voce na chitarra e ‘o poco ‘e luna, Anema e core, Lusingame, Scalinatella. Romanzetta…) a quelle straniere (Youkali, To the little radio, India song, Seems so long ago, Nancy…), insieme a brani originali (Tiempo, ’A musica ‘e Tuledo, Mensa bambini proletari, Luglio…), si compone un’articolata partitura che accoglie la musica e i rumori di vissuti universali.
Consulta:
Nuova Opera Festival