Il Museo Civico "Biagio Greco" di Mondragone
Mondragone (CE)
Articolo a cura di Pia Di Donato
Il museo "Biagio Greco" si trova lungo Corso Umberto 1° al centro di
Mondragone ed è noto sia per la ricchezza dei contenuti sia per le numerose
attività poste in essere (convegni, ricerche, scavi) e importanti
collaborazioni. L'ultima, in ordine di tempo, è con il CNR IBAM ITLAB di
Lecce con il quale è stato realizzata la ricostruzione virtuale in 3D del
Castello di Rocca Montis Dragonis (vedi foto) con il contributo della
Regione Campania - Settore Musei
Altra novità, inaugurata in questi giorni è il percorso per nonvedenti ed
ipovedenti
Nel dettaglio è stata realizzata una guida pedodattile che accompagna il
visitatore fin dall'ingresso del Museo e si snoda sui tre livelli su cui è
articolata l'esposizione museale. Lungo questo percorso il visitatore può
toccare ben 50 calchi, in scala 1:1 di reperti archeologici che spaziano
dalla Presitoria al Medioevo, tra cui si segnalano il busto della Statua
dell'Apollo, alcuni vasi medievali, diversi ex voto di età romana, una scala
stratigrafica di scavo ed un telaio. Nel caso di reperti colorati la
sensazione del colore è stata riprodotta con rilievi a sbalzo, che possono
restituire la geometria del disegno.
Tutti i reperti sono accompagnati da una didascalia in braille ed ogni sala
espositiva è dotato di un pannello in braille illustrativo della singola
sezione espositiva. A ciò si aggiunga la disponibilità di una guida, sempre
in linguaggio braille, distribuita gratuitamente nonchè la predisposizione
di un percorso audio riproduttivo di sonorità attinenti al periodo storico
di riferimento.
Infine Dal Mare...al Museo
Dopo aver donato la propria collezione archeologica al Museo Civico,
Giovanni Spinosa, noto operatore turistico di Mondragone, ha organizzato, a
proprie spese, una navetta gratuita per i bambini ospiti della propria
struttura balneare. Il servizio, attivo il pomeriggi di ogni sabato di
luglio ed agosto a partire dal prossimo 10 luglio, permetterà ai piccoli
ospiti del lido nonché ai loro genitori, di poter visitare le cinque sale
espositive del Museo Civico dove sono esposti gli splendidi reperti
rinvenuti sul territorio di Mondragone, che spaziano dalla Preistoria al
Medioevo, compresi ovviamente i reperti della Collezione Spinosa. I piccoli
ospiti saranno accolti dalle Assistenti Museali e potranno, tra l'altro,
visionare il filmato realizzato dal CNR di Lecce che ricostruisce in 3D il
villaggio fortificato di Rocca Montis Dragonis.
sito: http://museo.mondragone.net
Informazioni sul museo
L'esistenza in questo centro di un Museo Civico, gestito ed
organizzato da un’equipe d’archeologi e tecnici, rappresenta la prima
significativa tappa del processo di conoscenza, formazione, divulgazione e
di conseguenza tutela del consistente patrimonio storico - archeologico
locale.
Le indagini topografiche e gli scavi archeologici in atto sul territorio,
particolarmente ricco d’insediamenti e di testimonianze antiche, le
acquisizioni operate tramite piccole raccolte e donazioni da parte di
privati cittadini, a seguito delle ormai frequenti iniziative culturali che
ruotano intorno alla struttura museale, hanno portato alla costituzione di
un insieme di materiali di estremo interesse.
A questi vanno aggiunti i preziosi reperti archeologici, provenienti dal
territorio falerno e attualmente conservati sia nel Museo Nazionale di
Napoli che nei depositi dei Musei di S. Maria Capua Vetere e Teano. Questi
reperti, in fase di restauro presso i laboratori tecnici della
Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, saranno esposti al pubblico
non appena ultimati i lavori di restauro.
Attualmente è in corso uno scavo sistematico nella Rocca Medioevale di
Montis Draconis, che sta portando, sul piano topografico ed archeologico,
risultati eccezionali. Stanno, infatti, tornando alla luce alcuni edifici
sacri e una grande piazza basolata.
Il Museo Civico di Mondragone ospita una serie di collezioni archeologiche,
che va dall’età preistorica al medioevo, organizzate in quattro sale
espositive.
La prima sala è interamente dedicata alla preistoria locale e ospita,
numerosi ed interessanti, reperti litici riferibili al periodo
dell’Aurignaziano (circa 23.000 anni a.C.).
La seconda sala, ubicata al piano superiore, ospita i reperti d’età
protostorica ed arcaica ed in particolare, offre la possibilità di conoscere
alcuni interessanti aspetti della cultura materiale degli Aurunci, una
popolazione indigena, che viveva nella zona precedentemente alla conquista
romana.
Di grande interesse la collezione di materiali d’età romana, provenienti
dalla colonia civium romanorum di Sinuessa, fondata nel 296 a. C. e dal
territorio falerno. I reperti sono ospitati in numerose vetrine ubicate sia
al piano terra, sia al piano superiore e permettono, al visitatore, di avere
una visione chiara di numerosi aspetti della storia sociale ed economica
dell’antica città di Sinuessa. Di particolare importanza la collezione
d’anfore vinarie e del medagliere con i suoi 200 esemplari di monete.
Discreta anche la collezione epigrafica e degli altri oggetti della cultura
materiale.
Particolarmente interessante è la sala grande, ubicata al piano terreno, a
destra dell’ingresso, con il plastico e i materiali ceramici provenienti
dalla Rocca medievale e dai villaggi di Montis Draconis. Il plastico
rappresenta il castello, i villaggi e le cinte murarie della Rocca allo
stato attuale. Tutto il percorso espositivo è corredato di pannelli
didattici esplicativi che contengono varie informazioni sui materiali
esposti e sui vari siti archeologici di provenienza.
La sala della preistoria è stata curata dal prof. Marcello Piperno,
Università Degli Studi Di Napoli Federico II
Le sale dell’età preromana e romana sono state curate dalla dott.ssa Lucia
Manuela Proietti, coop. New Archaeology, dal dott. Luigi Crimaco, Direttore
del Museo Civico Archeologico di Mondragone, in collaborazione con il prof.
Filippo Coarelli, Università degli Studi di Perugia.
La sala del Medioevo è stata curata dalla dott.ssa Francesca Sogliani,
Università Di Macerata e dal dott. Luigi Crimaco.
Il progetto di allestimento è stato curato dagli arch. Maria Cerovaz e
Giuseppe Bruno.