Il Chitarra Festival chiude con il concerto del M° Antonio De Innocentis
Piana di Monte Verna (Ce), 19 Giugno 2010
Articolo di Marisa Aiossa
Con il concerto di Sabato 19, tenuto dal chitarrista Antonio De
Innocentis, si è conclusa la XIV Edizione del “Chitarra Festival” di Piana
di Monte Verna, diretto con estrema accuratezza e professionalità dal M°
Guido Tazza, che ha saputo intelligentemente offrire un ampio panorama del
concertismo chitarristico, oltre che dare spazio anche alle giovani promesse
della chitarra che, in questa occasione, hanno saputo dar prova di ciò che
potranno realizzare in futuro.
La serata è stata davvero speciale, sia perché la bella Chiesa di S. Maria a
Marciano era letteralmente stracolma di pubblico, sia perché le
straordinarie condizioni meteorologiche hanno caratterizzato l’intero
concerto con tuoni, fulmini e pioggia in abbondanza.
Il concerto, introdotto dal M° Tazza, era inteso a presentare la nuovissima
fatica discografica di Antonio De Innocentis, l’integrale dei “24 Capricci
op. 1” di Niccolò Paganini, nella trascrizione per chitarra curata dallo
stesso esecutore, e pubblicato, come sempre, con l’etichetta Fiammant
Records (CD FIAM/004).
Alla serata erano presenti, tra l’altro, il Sindaco di Piana di Monte Verna,
Dott. Raffaele Santabarbara e i chitarristi-compositori Luigi Arbolino e
Giovanni Zaccari.
De Innocentis ha proposto nella prima parte brani di M. Albeniz (Sonata in
Mi M), J. S. Bach (Preludio e Ciaccona in Re m), J. W. Duarte (3 Studi
dedicati al concertista), H. Villa_Lobos (5 Studi), e nella seconda parte
sue composizioni (7 Brani dalla “Suite per Giuseppina”), brani di A.
Barrios_Mangoré (4 Pezzi) e di N. Paganini (6 Capricci).
Il programma, vario e articolato, dopo la deliziosa apertura con la Sonata
di Albeniz, presentava non poche difficoltà come, ad esempio, la monumentale
Ciaccona di Bach, che Antonio ha eseguito in maniera impeccabile, lasciando
la platea col fiato sospeso fino all’ultima nota, per passare poi agli Studi
a lui dedicati dal grande compositore Inglese John Duarte. Gli Studi,
letteralmente “cuciti” addosso al chitarrista, presentavano una serie di
richieste tecniche e interpretative per valorizzare sia le peculiarità dello
strumento che le abilità dell’interprete. Infatti abbiamo notato tra queste
l’uso diffuso del contrappunto e del moto contrario (Studio n. 5), del
“bending” - cioè tirare la corda in senso verticale - e la melodia
accompagnata (Studio n. 11), nonché il particolare fraseggio jazzistico
(Studio n. 6). Con Villa-Lobos abbiamo apprezzato altre possibilità che la
chitarra può offrire: arpeggi, scale e ostinati, presentati con
virtuosistica passione e accolti dai presenti con sempre crescente
entusiasmo.
La seconda parte si è aperta con alcune composizioni originali di Antonio De
Innocentis, tratte dalla colonna sonora da lui composta per la pièce
teatrale “Giuseppina – Una donna del Sud”. Questi pezzi sono stati una
gradita sorpresa, a giudicare dalla calorosa reazione del pubblico,
divertito anche dalla sintesi del racconto fatta da De Innocentis per far
capire meglio la relazione tra i brani e il monologo dell’attore Tortora.
Il solista ha quindi proseguito con quattro brani del Paraguayano Barrios
Mangoré, di forte matrice neo-romantica e ricchi di effetti strumentali, tra
cui armonici, tambora e pizzicato. Particolarmente apprezzati il
virtuosistico “Las Abejas” e la toccante melodia tremolata di “Contemplación”.
De Innocentis ha quindi affidato al virtuosismo trascendentale dei Capricci
di Paganini il compito di concludere il concerto, con un tripudio di
arpeggi, scale veloci e incredibili aperture della mano sinistra sulla
tastiera, degna anticipazione del CD con l’integrale.
Nonostante l’ora tarda, il solista ha dovuto concedere anche un bis, la
Sarabanda in Si m di Bach, prima di poter riporre definitivamente la
chitarra nella custodia.