WOPS, il nuovo progetto musicale di Raiz e Fausto Mesolella

Caserta, 30 maggio 2010

Articolo e foto di Emilio Di Donato

Caserta, 31 Maggio 2010. Il progetto WHOPS del cantante Raiz e del chitarrista Fausto Mesolella ha avuto ieri sera il suo primo battesimo al “Black Cat” di Caserta. Già i due hanno avuto occasione di collaborare in varie occasioni, l’ultima delle quali è la band che la jazzista Rita Marcotulli ha messo in piedi per una rilettura del repertorio dei Pink Floyd.
“Abbiamo voluto rendere omaggio ai nostri miti musicali” afferma Fausto “e di eseguire i brani che sono, per noi, la punta dell’iceberg di ciò che amiamo”. “La rilettura di brani che ci sembravano assolutamente noti e già metabolizzati ci ha riservato grandi sorprese” afferma Raiz “e ad ogni esecuzione mi comunicano nuovi significati”. Con una azione a metà tra il teatrale e il musicale, il duo interpreta classici del rock come “Wish you were here” (P.Floyd), “Come together” (Beatles”), il reggae di “Redemption song” (Marley) alternati a struggenti brani della tradizione napoletana come “Lacreme napulitane”, “O sole mio”, “Indifferentemente” e “Carmela”. Nessuna concessione al repertorio delle loro rispettive band di provenienza, ovvero Almamegretta e Avion Travel. Raiz canta con voce calda ed esoticamente roca, Fausto sfoggia un gusto ed abilità musicale da manuale, riuscendo con la sola chitarra classica, filtrata con reverberi, distorsioni, wah wah e un sapiente uso dei loop, a fornire una base musicale sempre varia e di grande dinamica. Le barriere stilistiche sono completamente abbattute, i brani di estrazione ed epoca assolutamente antitetiche sono riproposti in modo colto e personale, deframmentati e poi ricomposti con un linguaggio sofisticato, omogeneo e soprattutto facilmente fruibile.

Il bis termina con una medley tanto ardita quanto riuscita: “Quanno chiove” di Pino Daniele e “How deep is your love” dei Bee Gees.
Da dove deriva il termine WOPS? Raiz: “Questo era il modo con cui gli emigranti italiani venivano soprannominati in America. L’acronimo sta per Without Passport, il modo in cui venivano schedati gli immigrati clandestini”.
Contentissimo ed emozionato il pubblico, il progetto ci sembra già maturo per essere portato con grande soddisfazione in tour. Noi auguriamo a Raiss e Fausto altri mille di questi concerti

consulta: Maggio: ancora eventi "unici" al Black Cat

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