Lello Giulivo

Isabella Ferrari

Antonello Paliotti

 

L'Arte in musica al Belvedere conclude la rassegna "Festa Barocca"

S. Leucio, 10 gennaio 2010

Articolo di Pia Di Donato ed Emilio Di Donato, foto di Pia Di Donato

San Leucio, 10 Gennaio 2010. Un intrigante mix tra storia, arte, cultura e musica è, in sintesi, "Di marmo il seno, di diamante il core" proposto come evento finale della rassegna "Festa Barocca". Al centro la donna e il suo rapporto con la bellezza e la morte - uno dei temi tipici del '700 - presentato però attraverso quattro quadri su quattro figure femminili.

I testi, curati da Angelo Callipo che, ricordiamo, ha firmato anche quelli relativi a Farinelli e Vatel, ci presentano la donna ma anche il pittore e, spesso, la donna che c'è dietro l'artista. E così Giuditta, per esempio, non è solo quella rappresentata nel quadro ma anche la figlia del pittore Gentileschi che, sottoposta alla più abietta delle violenze, ispira il quadro ed è li da 400 anni a farsi guardare mentre si vendica su un uomo. La lettura è affidata alla voce di Isabella Ferrari, non sempre convincente, mentre a Lello Giulivo sono affidati i brani musicali che esegue con splendida voce e tecnica inappuntabile.

Il lato musicale è stato l’aspetto più interessante dello spettacolo: complice l’Orchestra Collegium Philarmonicum diretta da Gennaro Cappabianca, nonchè la voce e grande capacità espressiva di Lello Giulivo, ma soprattutto del lavoro di composizione ed orchestrazione di Antonello Paliotti.
Gli arrangiamenti ed orchestrazioni del Paliotti, presente anche come chitarrista, sono di altissimo livello. Le sue composizioni originali, come “Tarantella Diritta” e “Le Vieux et la Mer”, così come le rielaborazioni di “Alfonsina eY el Mar, Vals Venezuelano” di Ramirez sono piccoli capolavori di musica contemporanea. Gli arrangiamenti arditi di brani come “Gracias a la Vida” di Violeta Parra ed “Agua e Vinho” di E. Gismonti sono frutto di una ricerca, di una voglia di osare e di una sensibilità non comune.
Paliotti mescola antico e moderno, tango ed atonalità, classica e popolare con meraviglioso equilibrio, gli arrangiamenti ed orchestrazioni di brani di G.B. Pergolesi, Francesca Caccini si alternano con gran naturalezza con brani di autori del 900 come l’Ave Maria di Stravinky e la Pavane di Faurè.
Il lavoro di Paliotti è una vera fonte di ispirazione: la sua ricerca ardita e nel contempo il rispetto della tradizione e della fruibilità verso il pubblico ne fanno un modello qualitativo di assoluto riferimento, motivo di orgoglio della scuola compositiva napoletana e uno dei punti di eccellenza del panorama musicale italiano.

Per dovere di cronaca riportiamo anche alcuni appunti mossi alla manifestazione. Incredibilmente, vuoi per la concomitanza delle feste natalizie (e quindi maggior tempo a disposizione), vuoi per la gratuità degli eventi e la fama degli artisti coinvolti, dopo un avvio in sordina gli eventi sia di questa che della rassegna parallela "Magnifici Sette" sono stati seguiti da un pubblico sempre crescente e non solo della provincia. Le sedi si sono rivelate a volte insufficienti come capienza e questo ha talvolta generato malumori e disappunti. Se questi appunti sono il segnale di un interesse nuovo alla cultura allora saranno di stimolo per gli organizzatori, che potranno, in futuro, prevedere sedi tali da accogliere comodamente il pubblico finalmente numeroso.

Consulta: Festa Barocca: parole, immagini, suoni per ricreare un’epoca di meraviglia

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