Assalto al Garibaldi per il concerto dell'OPC con Eugenio Bennato
S. Maria C.V. (Ce), 2 gennaio 2010
Articolo e foto di Donato Scialla
Sabato, 2 gennaio 2010, nell’ambito della rassegna “I magnifici sette”, al teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, si sono esibiti l’Orchestra Popolare Casertana ed Eugenio Bennato in “Grande Sud”.
Incredibile l’afflusso di persone accorse per assistere al fortunato connubio tra la OPC ed E. Bennato (che ha avuto già il suo battesimo nel Duomo di Caserta Vecchia il 19 dicembre scorso) tanto che, frettolosamente, gli organizzatori hanno deciso di fare due spettacoli nell’ambito della stessa serata. Scelta giusta ed onesta per dare la possibilità a tutti di godersi lo spettacolo con evidente sacrificio dei ragazzi dell’orchestra e del gruppo di Bennato.
Il teatro Garibaldi di Santa Maria, inaugurato alla fine dell’800 e, negli ultimi anni, riportato ai suoi antichi splendori con il restauro dei suoi splendidi affreschi, ha ospitato quindi il doppio del numero massimo della sua capienza. Il desiderio del pubblico di assistere al concerto è stato tanto forte che, chi non è riuscito ad entrare nel primo turno, ha aspettato 2 ore all’addiaccio.
Ma veniamo al concerto. Inizia con l’ingresso degli orchestrali e del maestro
Emilio Di Donato l’esibizione dell’OPC con il canto “Auciello Grifone”
splendidamente interpretato da Fiorella Federici, ed è subito applauso convinto.
Il repertorio è proseguito, ovviamente, dando spazio ai canti beneauguranti del
nuovo anno che la nostra tradizione casertana propone. La seconda parte dello
spettacolo vede l’ingresso di E. Bennato e del suo gruppo “Taranta Power” che si
esibiscono in “Lucia e la luna” con un crescente coinvolgimento dell’orchestra
che, prima con le voci, poi con tutto il corpo strumentale, danno aria e luce ad
una canzone già bella così come è stata concepita. Prosegue Bennato, passando
attraverso i suoi successi come “Ninco Nanco”, “Ninna nanna di Carpino” ed altre
per approdare insieme all’orchestra alla taranta pizzicata “Grande sud”, brano
portato a Sanremo nel 2008, che ha trascinato il pubblico verso un applauso che
ha liberato la propria soddisfazione per uno spettacolo riuscito perchè ricco di
contenuti e talenti.
Alla fine il bis è d’obbligo e, così come hanno iniziato, così terminano con
un’altra fiaba “A Nuvenia” canto che si articola su nove
strofe e che racconta l’amore tra la figlia del re ed un uomo con due teste,
magicamente interpretato da Annarosa Vanore con l’innesto nel finale di Eugenio
Bennato.
Occorre far emergere
il lavoro del m° Emilio Di Donato che ha riarrangiato tutti i brani dell’OPC
(rispetto ad una prima versione alla quale eravamo abituati) con l’evidente
risultato di aver dato alla musica popolare una veste più classica. Potrebbe ciò
sembrare una bestemmia ma invece, a parer mio, ha avvicinato la musica povera a
quella nobile rendendola più gradevole alle nostre orecchie. Il difficile è rendere
più belle le cose belle: lui c’è riuscito in pieno.