Festa Barocca: L'Orchestra Popolare Casertana con Eugenio Bennato in "Grande Sud"
Casertavecchia (CE), 19 dicembre 2009
Articolo di Salvatore Viggiano, foto di Salvatore Viggiano e Lella De Lucia
L'Orchestra Popolare Casertana con Eugenio Bennato
19 dicembre, Casertavecchia. Festa Barocca, una delle due rassegne di produzione Areni che saluteranno il 2009 e approderanno al gennaio 2010, ha offerto la meravigliosa serata - concerto tenuta dall'Orchestra Popolare Casertana in sodalizio musical-culturale con Eugenio Bennato. L'appuntamento è stato per la serata di sabato, nel Duomo di Casertavecchia. All'esterno una temperatura quasi polare, eppure dentro un fiume di persone ha partecipato all'evento.
L'O. P. C., diretta da Emilio Di Donato, ha eseguito diversi brani di punta del proprio repertorio, già condotto in vari altri concerti della Campania e non solo, lasciando poi il posto centrale del presbiterio a Bennato, accompagnandolo nel nuovo itinerario condiviso di costumi, radici e soluzioni musicali.
Già pochi minuti prima dello spettacolo Eugenio Bennato (quasi superfluo ricordare il suo ruolo fra i cantautori della scuola napoletana) ha esplicato i punti salienti del nuovo progetto che lo ha posto al fianco dell'Orchestra Popolare nostrana. "Dopo l'enorme riscontro ottenuto da Grande Sud al Festival di Sanremo 2008, e comunque prescindendo da quello, la mia ricerca artistica è approdata alla collaborazione con l'Orchestra Popolare Casertana, un organico che ho potuto apprezzare sotto vari e complementari punti di vista. Vi sono elementi dalle straordinarie qualità tecniche ed artistiche, ed accanto a loro tanti giovani che sperimentano le proprie doti, sprigionando non solo grande interesse per il repertorio etnico e popolare, ma anche un entusiasmo che è divenuto traccia fondante di questa simbiosi. Nella O.P.C. sono tutti artisti connotati da una coscienza, da un particolare metodo di approccio alla musica e alla vita. Questo ha generato anche un ottimo incontro più squisitamente umano tra di noi".
Bennato, interprete che nella propria carriera ha suonato ovunque, toccando persino l'Australia (dove evidentemente i richiami etnici non sono per niente sopiti), è il fondatore della "Scuola di Tarantella e danze popolari del Mediterraneo" a Bologna, curando inoltre un laboratorio di etnomusicologia presso l'Ateneo Suor Orsola Benincasa di Napoli. "Il rilievo riconosciuto alla produzione musicale popolare conferma quanto la scala di valori e suggestioni predicata dalla cultura del Sud sia una piattaforma condivisa in ogni angolo del mondo. Per chi provenga dal Sud e per chi voglia interessarsene a prescindere. Anche a Sanremo illustrai come per Grande Sud si intendesse ogni tipo del Sud, quello italiano, come quello europeo e di ogni altra regionale meridionale del mondo".
L'inizio del concerto corrisponde con l'orario indicato in brochure. Si parte qualche minuto dopo le 21, le sezioni vocali, di fiati, chitarre, percussioni dell'Orchestra Popolare Casertana intraprendono una serie di esecuzioni che fanno subito presa sul pubblico. La trama di raffinate tarantelle e cantate popolari sono un'occasione irrinunciabile per porre mano da vicino alla storia di Terra di Lavoro. E' una visuale eccezionale, è il fluire vario del sangue versato, dei soprusi, delle sensazioni intimistiche del singolo, sono le grida risuonanti tra le contrade, come il sudore dello sfiancante ed interminabile lavoro. E' il volto poetico del Sud. Grande come le sue ferite e come il fascino che nessuna saga malavitosa o processo superblindato scalfiranno. Da evidenziare la bellezza dei cori polifonici a cappella maschili, prima a quattro voci con il testo del "Magnificat", poi a tre voci con il suggestivo "Miserere".
foto L. De Lucia
Bennato entra dopo circa tre quarti d'ora. La platea,
distribuita fino alle porte di ingresso, lo accoglie in trepidazione. I suoi
brani come omaggi a figure della microstoria, come per il brano "Ninco Nanco", a
memoria del brigante che combattè fino alla morte, nel 1860. "Non lo presero
mai, vi riuscirono solo con la viltà della trappola, assicurandogli la vita in
cambio della resa. Invece lo fucilarono subito e lo fotografarono". Altri
gioielli della storia cantata del Sud, a seguire, come "Brigante se more" (qui
il pubblico parte a scrosci dalle prime battute, è difficile attendere il finale
per un'idea compositiva ancora così attuale, forse).
Grande Sud è una perla del repertorio del nostro Bennato, lo accompagnano anche
le voci che gli fecero spalla sul palco dell'Ariston nel 2008. La carica è
perturbante. Il pezzo, già dopo la prima serata del Festival, fu ritenuto tra i
migliori in gara. Non fu una vaga impressione.
Si sarebbe potuto applaudire ed ascoltare ancora per ore. In effetti, c'erano
davvero poche motivazione per uscire dal
Duomo.
I prossimi concerti della Orchestra Popolare Casertana con Eugenio Bennato sono: Martedi 22 Dicembre, Capua, chiesa dell'Annunziata; Sabato 2 Gennaio, Teatro Garibaldi di Santa Maria C.V., Lunedi 4 Gennaio, Chiesa del S. Spirito, Casal Di Principe. Ingresso gratuito, ore 21.00.
Consulta: Festa Barocca: parole,
immagini, suoni per ricreare un’epoca di meraviglia