Mostra d’Arte "Arcaisti in tour" - Opere di venti artisti arcaisti
Luogo, dal 3 al 25 ottobre 2009
Comunicato stampa
Si inaugura sabato 3 ottobre, alle ore 17.00, nel Palazzo Reale
presso il Salone di rappresentanza della Pro Loco di Caserta la mostra
collettiva “Arcaisti in tour – Opere di venti artisti arcaisti”;
l’esposizione sarà presentata dal titolare di una rubrica d’Arte su La
Repubblica Paolo Levi, direttore artistico del Catalogo Arte Moderna -
Mondadori, dal critico d’Arte Carlo Roberto Sciascia e dal fondatore del
movimento Arcaista e Presidente dell’Associazione Arcaista Arte e Cultura
Massimo Stefani.
<Arcaisti in tour> è una mostra itinerante in prestigiosi luoghi italiani
con la partecipazione di venti artisti di talento che, dopo l’uscita del
libro “Il teorema dell’Arte”, saranno inseriti ad indicare nuovi percorsi
artistici nel successivo libro, edito sempre da Giorgio Mondadori,
intitolato “Arcaismo per un nuovo Umanesimo verso un Moderno Rinascimento”.
I venti artisti sono: Angelo Di Tommaso, Clelia Celleghini, Antonio
Pugliese, Antonio Ricci, Grazia Marino “Dadagabem”, Gastone Costantini,
Giovanni Mattu, Valerio Bucaletti, Paolo Benedetti, Iro Goretti, Isabella
Uleri, Enrico Fraschetti, Grazia Gottarelli, Fabrizio Berti, Rossella
Papacchini, Silvio La Maida, Ezio Tambini, Antonio Santoro, Adriano Bolzan
Franco Barrese.
L’evento, alle ore 16.00, sarà oggetto di una registrazione per una
trasmissione riguardante i venti artisti arcaismi che sarà trasmessa su Sky.
In occasione della manifestazione sarà anche proposto il volume “Il teorema
dell’Arte” sottotitolo “Un nuovo ritorno all’ordine”, di Ma ssimo Stefani
con introduzione di Paolo Levi, prefazione di Vittorio Sgarbi ed interventi
del fisico Antonino Zichichi, del giornalista Silvano Olmi, del neo
vincitore del concorso Carlo Balljana e del vincitore dello scorso anno
Stefano Solimani; il libro, edito da Giorgio Mondadori, sarà ufficialmente
presentato il 28 novembre.
La mostra proseguirà fino al 25 ottobre, con il seguente orario di apertura:
- lunedì, mercoledì e venerdì 9.00/12.00 e 15.00/17.00, giovedì e sabato
9.00/11.00, martedì chiuso e su appuntamento (338/79 22 753).
La Pro Loco
di Caserta ha volentieri accettato di accogliere questa mostra che, tra l’altro,
si avvale della presenza di Paolo Levi, maggior critico d’Arte d’Italia, uomo
integerrimo di ampie vedute e di cultura che mai ha voluto tradire l’Arte con la
<A> maiuscola.
Il Presidente Francesco Giaquinto a tal proposito ha dichiarato: “La Pro Loco di
Caserta è felice di poter accogliere nel suo salone di rappresentanza la mostra
delle opere di venti artisti che, aderendo all’Arcaismo, hanno voluto
sottolineare di non essere condizionati dai <giochi prettamente commerciali e di
potere>. È un onore per la nostra associazione turistica accogliere nella sede
tanti artisti, provenienti da tutta l’Italia ed in particolare il critico d’Arte
Paolo Levi, la cui energia nelle proposizioni e nelle posizioni assunte contro
la non arte è encomiabile, e Massimo Stefani, fondatore del movimento. Un
grazie, poi, va rivolto all’infaticabile socio ing. Carlo Roberto Sciascia,
capace di organizzare a Caserta eventi di livello nazionale molto importanti”.
Ma che cosa è l’<Arcaismo>?
Il suo fondatore Massimo Stefani spiega: “Il Movimento Arcaista è nato per il
bisogno di ritrovare in Arte quei valori che l’hanno resa indispensabile
all’animo umano, quelle forme che nei secoli si evolvevano mutando con il
graduale mutare della nostra cultura e del nostro sapere. Millenni di storia
dell’Arte che abbiamo ereditato dai nostri predecessori e a cui dobbiamo buona
parte della formazione del nostro essere attuale, quella positiva, quella che
abbiamo ancora dentro di noi, che dobbiamo proteggere, per il bene dell’Arte e
per il nostro bene. Sembra incredibile ma oggi l’Arte è in pericolo, molti
giurano che sia già morta, uccisa dall’ impossibilità di creare qualcosa di
nuovo, che non sia già nato, come dire, se non si nasce non si vive. Per questo
molti la dichiarano defunta, e allora via, chiudono con il passato e aprono alla
provocazione, tanto se la provocazione è Arte, con questa possono creare ciò che
vogliono, senza alcun bisogno di ricorrere al talento, alle tecniche, alla
manualità, alla passione e alla sensibilità Umana. Non capiscono, o forse
preferiscono non capire che l’Arte non è morta, è stata messa a tacere questo
si, forse per il bene del consumismo, oppure perché gli ultimi 100 anni di
storia tecnologica hanno ridotto al minimo quella sensibilità verso l’Armonia
del Creato che da sempre ha ispirato il genere umano. Comunque sia, l’Arte vivrà
finché esisterà I’uomo che ne comprenderà I’essenza ed il bisogno”.
L’Arcaismo è, perciò, un movimento artistico che, sebbene sia aperto a tutti e a
tutte le forme d’Arte concepite e concepibili grazie all’estro, alla sensibilità
ed all’inventiva degli artisti, rifugge dalla pseudo arte, quella che non
produce sensazioni, che non trasmette messaggi, che non è in grazie di proporre
opere d’Arte degne di questo nome.
Lo stesso Paolo Levi non ha fatto mancare il suo appoggio: “In questi tempi
oscuri, l’atto programmatico di Massimo Stefani è di grande coraggio culturale e
non va passato sotto silenzio”.
Gli fa eco Vittorio Sgarbi: “Guardo con stupore ed ammirazione al coraggio,
anche se fosse dettato da sana incoscienza, con cui alcuni artisti di diversa
provenienza, anche geografica, hanno proposto nell’etruria Tarquinia un nuovo
movimento, l’Arcaismo”.
Perfettamente in sintonia con il movimento, Carlo Roberto Sciascia afferma: “È
giunto il momento per i veri ed onesti artisti, quelli che non si nascondono
dietro le decine di pagine di critica tendenti a chiarire, a spiegare, a
realizzare <filosofie> che interpretano opere senza valore … o, meglio, aventi
finalità di lucro a scapito di compratori ignavi e, purtroppo, di Musei e
Pinacoteche. Artisti figurativi di vero talento ve ne sono e non si capisce
perché essi debbano essere emarginati da una critica d’arte sedicente
<ufficiale> che giudica senza stabilire un criterio condiviso da tutti,
preferendo un metro di giudizio improntato alla parzialità, alla commerciabilità
e/o all’incapacità di molti di distinguere opere serie da altre non facilmente
identificabili e di darne una giusta ed onesta valutazione. Il pubblico deve
poter ammirare un’opera indipendentemente dalle <chiacchiere> dell’imbonitore di
turno! Un testo critico deve solo fornire una <possibile> chiave di lettura che
il fruitore può usare, se vuole, quando lo ritenga più opportuno, ma non può mai
sostituirsi come importanza all’opera stessa. Occorre che nel settore vi sia
maggiore correttezza ed onestà!”.
“Secoli di storia dell’Arte – riprende Massimo Stefani – non possono essere
accantonati dagli organizzatori dei più importanti eventi artistici mondiali per
fare posto alle aberrazioni della pura provocazione e all’inconsistenza del
concetto assoluto; trasportato dal fatto che molti degli artisti a me noti
provavano il mio stesso risentimento, ho impostato le basi di un movimento
artistico in grado di raccogliere l’eredità perduta degli Antichi Maestri per
offrirla all’interpretazione dell’uomo di oggi, con l’intento di proseguire in
quella che riteniamo la giusta evoluzione dell’arte. Di qui il nome di movimento
Arcaista”.
A distanza di poco più di due anni dalla fondazione, più di mille artisti
europei hanno aderito all’Arcaismo tanto che alla III Premio Internazionale
Arcaista, che si è tenuto in luglio a Tarquinia, sono state selezionate tra le
numerose pervenute ben 800 opere tra le quali sono state scelte quelle
vincitrici in nome del gusto del bello, della passione per la vera Arte
condivisa, della capacità di creare emozioni attraverso l’impegno nell’Arte, sia
essa narrativa, saggistica o poesia, musica, pittura, danza, scultura, …, sempre
esprimendosi con l’attenzione rivolta alle origini.