Settembre al Borgo 2009: A sud della leggerezza" di e con Neri Marcoré
Casertavecchia (CE), 6 settembre 2009
Articolo di Arianna Quarantotto, foto di Massimo Amato
Risate a crepapelle stasera
al Teatro della Torre di Caserta Vecchia. Avevamo le lacrime agli
occhi…complice anche il vento freddo che ci ha tenuti “vicino vicino”,
tonici, e pronti ad applaudire.
Lui, Neri Marcorè, protagonista della serata, è stato davvero entusiasmante.
Intervistato da Mario Siani, Neri ha parlato di sé, della sua esperienza
poliedrica di traduttore, doppiatore, attore…e di imitatore. L’imitazione,
ci dice, nasce da un senso di timidezza: si vorrebbe dire qualcosa o essere
qualcuno e siccome non se ne ha la forza se ne assume la voce. E così, a
partire dai banchi di scuola, prima imitando la prof di filosofia, poi in
caserma, facendosi passare per comandante, Neri ha finito per dar vita a
personaggi del mondo politico, musicale, televisivo.
La carrellata è lunga e le emozioni tante: ci sembra di sentire “Pierferdi”
(Casini), “al centro del centro”, che invita casalinghe represse a sogni
erotici nella cabina elettorale; o Capezzoni, che da radicale convinto,
leggero leggero, nel giro di una notte, se n’è andato verso il Polo al punto
da esserne il portavoce: “però vuoi mettere, ora sto bene, mi alzo alle 11 e
soprattutto… cago alla grande!”
E poi c’è Jovanotti con la sua nenia per scongiurare il raffreddore, nel
nome di Maria Teresa di Calcutta e di Che Guevara, e Gasparri, con le sue
leggi che non legge, con le sue proposte che gli sono proposte. Sembra
davvero di sentirlo parlare e se non fosse per la barba (fatta crescere per
motivi di lavoro: è impegnato a girare una serie televisiva) si potrebbe
avere qualche dubbio sulla vera identità…
Le anime a cui riesce a dar vita sono molteplici: ognuna ha una sua storia,
un tratto caratteristico: Alberto Angela è alla ricerca disperata di
reperti archeologici che di archeologia hanno ben poco, Brodi con la B di
Balermo, più Fantozziano di Fantozzi, è stato inghiottito dalle fauci di una
politica che tutti divora, Tonino, Antonio Di Pietro, nonostante le sue
lezioni di “diziooooooooone” ancora non riesce a farsi capire: in compenso è
però sempre incazzato (“così la gente pensa che mi prendo a cuore i loro
problemi)”. E poi c’è Fassino con il suo torinese che, accelerato, diventa
spagnolo e Zapatero che tutto risolve. Pure i matrimoni omosessuali. Neri ne
celebra uno al volo tra Raffaele e Nando, scelti a caso tra il pubblico,
che si sono uniti per sempre tra le risate generali degli spettatori.
Sono tutti personaggi animati da un grande senso di umanità e di leggerezza:
ed è per questo che si fanno amare. Si vestono dei panni della gente comune,
mettono in mostra i difetti, le mancanze, le incoerenze, le bugie, ci
mostrano l’altro alto che ognuno di noi cerca di tener nascosto…..e fanno
ridere.
E nel segno della risata si chiude questo trentanovesimo Festival di
Settembre al Borgo che grazie alla fatica di Paola Servillo e Ferdinando
Ceriani, ha concesso al pubblico un po’ di svago, sebbene mescolato, a
volte, a dolorose riflessioni, ma anche la possibilità di “contemplare il
proprio dramma come dal di fuori e dissolverlo in malinconia e ironia”.
(Calvino, “Leggerezza”, in “Lezioni americane”)
Domenica 6 settembre, ore 21.00, Casertavecchia, Teatro della
Torre. 25€
"A sud della leggerezza" di e con Neri Marcoré
una produzione Jit Management – Settembre al Borgo
consulta:
Settembre al Borgo 2009, 39° edizione - il prgramma