Settembre al Borgo 2009: "La casa di Ninetta" di e con Lina Sastri
Casertavecchia (CE), 27 Agosto 2009
Articolo e foto di Salvatore Viggiano
Al 39° Settembre al Borgo, prescelto per l'ennesima volta da un pubblico nutrito, la platea del Duomo di Caserta Vecchia ha conosciuto un'intensa Lina Sastri. L'attrice nostrana ha consegnato agli spettatori della scorsa serata un monologo scritto di getto. "La casa di Ninetta" rievoca non solo i ricordi leganti tra madre e figlia, ma l'intera vicenda umana di Ninetta, madre a tutto tondo, imprevedibile, sorprendente, sofferente e onnipresente. Ombrosa, spesso, sotto i fendenti delle vicende familiari e sentimentali. Le carezze che Lina Sastri rivolge alla memoria della madre si traducono in un flusso di coscienza che in diversi tratti esce dai propri limiti, per offrire dei colloqui con l'anima della scomparsa Ninetta, attraverso registrazioni della sua voce che intona classici napoletani, in momenti di quotidianità pacifica. L'attrice avvia le riflessioni dalla nascita della madre, "Ninetta profumata di confetti e fiori", sfogliando sul filo dei ricordi una dimensione fatta di povertà e autenticità , che quasi sempre diventano un unico nucleo. Ingiusto riportare in poche frasi l'intera parabola rivissuta dalla Sastri. Il suo approccio al discorso non si gonfia di retorica, non di ingigantimenti, non si vive nessuna odissea sociale. Il bello deriva da qui, dalla capacità dell'autrice di lasciar pulsare la semplicità dei rapporti, delle debolezze naturali della donna come dell'uomo-marito; uomo che man mano, per lavoro e non solo, si inoltra in Paesi sempre più lontani, rimpiazzando in terra straniera affetti e piaceri corporali, recando al ritorno ire, percosse e improvvisa normalità , "come nulla fosse successo, perchè per lui niente era davvero successo". E poi Ninetta inquadrata in assolate giornate di vacanza a Mondragone, sempre dedita agli impegni casalinghi; poi il tempo, che non esiste ma impone travagli e indebolimenti, lascia sotto le porte del destino le minacce dell'Alzheimer. La Sastri, stupenda senza riserve, a maggior ragione per le lacrime trattenute che nessuno potrebbe interpretare come strategia di scena, ritorna ai viaggi e alle spole tra Roma e Napoli, per ritrovare il volto materno, alla madre che senza ricercatezza riesce a dirle "Fai l'artista e pretendi anche di essere felice?". Attorno alla sedia foderata che riempie da sola l'altare-scena del Duomo, la Sastri vaga in un denso repertorio, per circa un'ora di confessione a se stessa e alla madre; si ha come l'impressione che il discorso sia scritto per loro due, e trasmesso al pubblico stando di spalle, senza intenzione diretta, il che accresce l'intimità . Non esiste mai il contatto con il pubblico, e il monologo acquista valore con un gioco di luci semplici ma sapienti; in un istante della fase avanzata, per quanto qui la soggettività sia davvero cospicua, i capelli della Sastri, con una luce molto radente, sembrano trasformarsi in quelli della madre, ingrigirsi d'un tratto. Per questo applausi anche al tecnico luci, Michelangelo Vitullo e alla regia di Emanuela Giordano, oltre che alla direzione di scena di Andrea Nelson Cecchini. La potenza della vita si risolve, come afferma Lina Sastri, nella grandezza delle parole, nel suono che esse emanano nel cuore, come musica e canzoni intonate in casa; dove il tempo non sussiste e tutto quanto sembra trascorrere, corrisponde solo all'ampio respiro dell'animo umano
Sabato 29 agosto, ore 20.00, Casertavecchia, Duomo, 20€
"La casa di Ninetta" di e con Lina Sastri, regia di Emanuela Giordano, aiuto
regia Luna Manca, direzione di scena Andrea Nelson Cecchini, luci di
Michelangelo Vitullo, una produzione Sastreria s.r.l.in collaborazione con
Asti Teatro 31
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Settembre al Borgo 2009, 39° edizione - il prgramma