Andy J. Forest

Blue Stuff

Chris Cain

Olga Munding e PG Petricca

Thornetta Davis

 

2° Report dal delta del Garigliano: sabbie e blues

Baia Domizia (ce), serate dal 31 Luglio al 2 Agosto 2009

Articolo di Rossella Barsali, foto Massimo Pieri

Venerdì 31 luglio - Passione e Compassione

Blues… Attesissima, la serata dei leggendari Blue Stuff e della incomparabile Thornetta Davis, insieme sul palco ad accendere di “Blu” (come si sente dire dal pubblico più disinvolto in piazza) l’ultima notte di luglio. Ma… un improvviso lutto, a pochi metri dal palco, mutila il concerto di un pezzo di storia del blues italiano, scritto dal mitico Mario Insenga (un vero peccato!). E sotto l’egida dell’organizzatore Domenico Spena, la performance di Thornetta Davis si trasforma in uno struggente ed intenso cammeo gospel per piano e voce, coinvolgente, ma breve, troppo breve! Alle 23 le luci si spengono sul palco in segno di partecipazione al lutto.
…’n’ Sand. Colpa di quale Janara delle sabbie?

Sabato 1 Agosto – Radici in forma di corde

Sand… Invocati gli spiriti per fugare ulteriori sortilegi, evitando di arrampicarsi sui muri come la sirena Partenope…
…’n’ Blues. Un ragazzo “corde e radici” Chris Cain non lascia spazio a dubbi sulle sue qualità e sulle qualità di una band stellare. Un concerto dalle tinte chicagoniane, ma illuminato anche da sprazzi di pura musica, senza confini di genere. Soprattutto con gli interventi di David Mathews alle tastiere, che conforta i presenti con una serie di medley, citando da Bruno Martino, Gershwin, fino a Duke Ellington. La sezione ritmica con Tyler Eng alla batteria e Stephen Evans al basso, accompagna come lava fusa un vulcanico Chris in un concerto difficile da dimenticare. Vedere per credere!
L’apertura è toccata alle radici del suono blu… Il mississippi hill country blues di Olga Munding, accompagnata alle sei corde da PG Petricca ha tirato la volata alle corde di Cain.

Domenica 2 Agosto  – L’armonica wince

Blues…. Borsalino sulle 23, un fascio di energia, eclettico, scoppiettante, sorretto da una band tutta italiana e di tutto rispetto, Andy J. Forest ammalia la platea con uno spettacolo di nonsoloblues.
Diverte e fa riflettere, questo New Orleansiano da tempo in Italia, che orienta la brezza marina direttamente nei fori delle sue armoniche (non numerose, in verità), e che indossa la washboard, cavaliere istrionico al servizio dello Show. Band compatta e solidissima, travolgente Heggy Vezzano alla chitarra, puntualissima le sezione ritmica scandita da Pablo Leoni alla batteria e Luca Tonani al basso. Citazioni, certo, ma solo al bis, quando la folla scalmanata si è accalcata sotto al palco, e la band è scesa a far baldoria col suo pubblico, ballando sulle cover di Willie Dixon.
Apre la serata Wince Gnesutta & soci, il blues storico nostrano che ha tenuto dignitosamente bordone al grande Andy J. Forest.
…’n’ Sand . alla fine, abbiamo perso la testa, esattamente come quei due allacciati, antropomorfi ma di sabbia. Tutto si sgretola, è vero, e sedimenta, ma resta.

Epilogo

5 grazie all’organizzazione, anzi 7!
Grazie per averci permesso (GRATIS!) l’ascolto del miglior blues attualmente in scena
Grazie per la varietà di artisti, per la nutrita presenza femminile, che testimonia attenzione anche al sound dell’altra metà del cielo!
Grazie per l’ispirata e significativa Arena d’arte, che sottolinea la passione, la cultura e la sofferenza della nostra terra.
Grazie per la sensibilità agli eventi della vita quotidiana, perché, se è vero che “the show must go on” , è altrettanto vero che “la vita è ciò che accade mentre sei impegnato a fare progetti”.
Grazie allora e sempre a Domenico Spena, Massimo Pieri, Angelo Agnisola, a tutti i tecnici e a chiunque si sia prodigato per la buona riuscita!
Grazie per la partecipazione del pubblico, che si spera in crescendo rossiniano, per le prossime edizioni, e per l’attenzione dei media.
Grazie, infine, della “forza che nella verde miccia spinge il fiore”….

Consulta: Baia Domizia Blues Festival IV edizione

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