Cinemadamare: incontro con Giancarlo Feliziani
San Potito (ce), 23 luglio 2009
Articolo e foto di Sebastiano Sacco
Ultima serata della tappa campana di “Cinemadamare”. Nella accogliente
piazzetta Botteghe di San Potito ci si stupisce, come nelle serate
precedenti, del calore e della partecipazione che i residenti offrono,
assieme a qualche buon prodotto tipico, ai partecipanti al festival.
Altra piacevole sorpresa è stato l’interesse che finanche i più anziani
hanno manifestato nei confronti della rassegna: non solo per quanto riguarda
gli interventi serali, ma anche per l’intero svolgimento del festival, e
quindi per le proiezioni dei corti in gara, per la realizzazione delle
storie degli autori internazionali tra le minuscole strade del loro paese,
per le esposizioni grafiche e la video-arte. Ecco perché, ad attendere
Giancarlo Feliziani, scrittore e giornalista di TgLa7, c’è un folto brusio
di voci.
Il dibattito col giornalista verte quasi per intero sul suo ultimo libro. Si
parla di Luciano Lama, segretario storico della C.G.I.L. dal ’70 all’86, uno
dei maggiori esponenti del sindacalismo in Italia. Lama assume il ruolo di
protagonista della serata e, ascoltando le sue vicende, di punto focale per
un escursus di Feliziani su quelle che sono state (e sono) le realtà
sindacali italiane.
Particolarmente interessante la testimonianza di come tali realtà, un tempo
riunite sotto il nome di “Triplice”, costituissero in passato un forte
motivo d’orgoglio per i lavoratori, un riferimento per ancorare i propri
disagi e le proprie frustrazioni; una “certezza incrollabile”, che, come
precisa il giornalista, si identificò, negli anni del suo segretariato,
nella persona di Lama. A dimostrare come anche l’apporto forte e deciso di
un solo esponente può segnare il valore di una istituzione.
Il resto, come suol dirsi, è storia. Le occupazioni universitarie, con
l’avversità degli esponenti delle occupazioni e di tutti gli studenti verso
il sindacato di Lama. I licenziamenti dello stabilimento Fiat di Mirafiore e
il conseguente intervento di Berlinguer, che parlò ai lavoratori in lotta.
L’incompatibilità tra il partito comunista ed il sindacato, negli anni in
cui Lama lascia la segreteria della rappresentanza operaia e si interroga su
un’eventuale scelta politica.
E’ una finestra sulla storia italiana, quella aperta dal giornalista
Feliziani. Una finestra che si apre sugli anni ’70, sugli ’80, sui ’90,
lasciando, forse consapevolmente, la platea a riflettere su ciò che vuol
dire oggi fare politica e rappresentanza di una classe di persone. Perché in
fin dei conti gli avvenimenti italiani sono storie. Storie di Vita. Storie
di un popolo che aspira all’identità e alla conservazione dei propri
diritti.
Consulta: FateFestival 2009, S.
Potito Sannitico