Recensione del Carpisa Neapolis Festival
Napoli, 15 e 16 Luglio 2009
Articolo di Federica Roano, foto di Monica Arzillo
Sono stati due giorni, il 15 e 16 luglio, di puro rock
e divertimento quelli organizzati dal Carpisa Neapolis Rock Festival,
all’interno della Mostra d’Oltremare, dove otto gruppi si sono alternati e
hanno dato spettacolo fino a tarda notte, tra migliaia di persone in delirio
totale.
Il primo giorno hanno suonato i “Marlene Kunz”, forse l’unico gruppo
che un po’ ha stonato con l’atmosfera del festival, dato il loro sound molto
light. Indipendentemente da ciò, la loro classe e il loro stile sono
trapelati ugualmente.
Il secondo gruppo sarebbero dovuti essere i “The Vergins”, non presenti a
causa di un lutto che ha colpito uno dei componenti della band.
Il terzo ad esibirsi è stato Daniele Silvestri che ha mantenuto altissimo
l’entusiasmo del pubblico e ha fatto divertire con le sue migliori canzoni.
Non sono mancati riferimenti ironici e pungenti sulla situazione politica di
questo triste periodo.
Il gruppo emergente (o meglio quello meno conosciuto in Italia) di questa
serata sono stati i Rinocerose, gruppo rock-elettronico francese che ha
strabiliato il pubblico, lasciandolo completamente a bocca aperta. La
scenografia del palco era composta da alti pannelli rettangolari e da un
maxischermo centrale dove venivano proiettate diverse animazioni mentre a
band suonava. Quando tutto sembrava finito, ecco comparire un secondo
cantante: capelli cotonati, un vestito anni ’80 rosso fuoco ed una voce
bianca da bambina. Il divertimento è stato assoluto. Forse la migliore
esibizione dell’intera serata.
Gli ultimi a suonare sono stati i Subsonica, ancora in tour con il loro
ultimo album “L’eclissi”. Il sound già di base tecno, dal vivo ha risaltato
ancora di più, facendo ballare il pubblico fino allo sfinimento.
La prima serata si è conclusa con il pensiero costante che il giorno dopo
avremmo visto, per la prima volta scesi al di sotto di Roma, i meravigliosi
Prodigy.
La seconda, caldissima giornata del festival, è cominciato
con Juliette Lewis & the New Romantics, gruppo dell’omonima attrice che ha
recitato in film importanti come “Strange days”. Il loro rock ruvido ha scaldato
la poca gente che era presente nel primo pomeriggio. Juliette ha divorato il
palco, correndo, contorcendosi e dimenandosi, totalmente persa nella sua musica.
Poco dopo hanno suonato i Motel Connection, gruppo elettronico del cantante
(Samuel) dei subsonica. Anche loro avevano montato una bella scenografia: un
mixer centrale su di una griglia ovale di metallo e il bassista e il
chitarrista/voce ai lati. In molti non siamo stati pienamente soddisfatti dalla
performance, forse perché i Motel Connection sono stati l’unico gruppo che non è
strumentale ma per lo più digitale e, nonostante la grandissima carica del dj,
lo spettacolo è risultato abbastanza statico.
Come gruppo emergente ieri hanno suonato i “!!!”, che si leggono “chk chk chk”,
gruppo rock il cui cantante è un simpatico personaggio che ha reso
piacevolissima la loro musica già di per se di ottima qualità.
Ultimo gruppo del festiva, il più atteso in assoluto e quello che ha attirato il
maggior numero di persone, sono stati i Prodigy, che ci hanno mandato tutti in
delirio totale, suonando il loro ultimo album “Invaders must die”. Un palco era
molto strutturato e complesso, ricco di decine di monitor e led che sparavano
luci bianche a intermittenza. Dei grandissimi altoparlanti stile supermarket
americano erano al centro del tutto ed altri erano disegnati sullo sfondo. Lo
spettacolo è stato davvero unico ed incredibile, non si è smesso un attimo di
ballare e cantare, l’energia sprigionata era quasi palpabile e il coinvolgimento
totale.