Prima nazionale di “Una Manciata di terra” film-documentario della regista Sahera Dirbas
Casagiove (CE), 13 luglio 2009
Comunicato stampa
Dopo il successo di “Estraneo a casa mia, Gerusalemme” l’associazione
culturale Macchina da Presa, con la collaborazione del cineclub Vittoria,
lunedì 13 luglio alle ore 21.00 presenterà al cinema Vittoria di Casagiove
(CE) il film-documentario "Una manciata di terra" di Sahera Dibas.
Dopo il successo di “Estraneo a casa mia, Gerusalemme”, lunedì 13 luglio
alle ore 21.00 l’associazione culturale Macchina da Presa, presso e con la
collaborazione del cineclub Vittoria (Casagiove - CE), presenterà il
film-documentario "Una manciata di terra" di Sahera Dibas.
Alla proiezione sarà presente la regista; l’introduzione sarà a cura di
Francesco Massarelli del cineclub Vittoria e di Giovanni Santamaria,
presidente di Macchina da Presa; interverrà l’arabista Rino Cipriano.
Ingresso libero (gratuito).
Seguirà il dibattito moderato da Annachiara De Pippo (scrittrice).
“Una manciata di terra” è la storia di famiglie palestinesi del villaggio di
Tiret Haifa (oggi Tiret al Karmel) fuggite o cacciate via dalla loro terra
nel 1948 e da allora sparse tra Cisgiordania, Siria e Giorgania.
Attraverso un pugno di terra di Tiret Haifa che passa di mano in mano, il
film racconta il passaggio della memoria collettiva palestinese dalla prima
generazione di profughi all’ultima e il rapporto, spesso molto diverso tra
padri e figli, con la terra di origine.
Scheda film - Una manciata di terra
Il documentario di Sahera Dirbas è un prodotto esemplare di "storia orale":
la storia di una famiglia, di un villaggio, dei protagonisti e di coloro che
i racconti della nakba li hanno ascoltati per anni e anni, come l'epica di
un popolo.
E', inoltre, la descrizione degli elementi determinanti della cultura
palestinese: il rapporto con il mare, con gli alberi di olivo, con la
famiglia, con il canto. E con la terra, ovviamente, declinata secondo un
vocabolario dell'olfatto e dell'erbario palestinese: la terra che si sposta,
dentro un sacchetto di plastica, da Tiret Haifa e raggiunge Ramallah, la
Giordania, la Siria.
Se i rifugiati non potranno tornare a Tira, sarà la terra ad andare da loro.
Se non potranno essere seppelliti a Tira, la terra di Tira sarà comunque
sotto la loro testa, nell'ultimo riposo.
La regista ha dedicato questo lavoro al padre che nel 1948 fu costretto,
assieme a tutti i palestinesi, ad abbandonare Tiret Haifa, la città da cui
lei stessa proviene.
La regista
Sahera Dirbas, palestinese, nata e cresciuta ad Haifa, ma residente da
diversi anni a Gerusalemme, dopo la laurea si è specializzata in storia
orale.
Ha pubblicato tre libri su altrettanti villaggi arabi distrutti dalle forze
armate israeliane e ha prodotto un documentario sulla sua città.
Ha lavorato dal 1998 al 2005 come producer per l’ufficio RAI di Gerusalemme.
Ora svolge a tempo pieno l’attività di regista indipendente.
Nel 2007 ha realizzato il film-documentario “Estraneo a casa mia,
Gerusalemme” nel quale si racconta la storia di otto abitanti palestinesi di
Gerusalemme, che vivono da profughi nella loro città, essendo stati cacciati
dalle loro case quando gli israeliani, nel 1948, presero il controllo della
zona Ovest della città (per i palestinesi questo evento viene ricordato come
nakba = catastrofe, tragedia). A gennaio 2008 lo ha presentato, con
l’associazione Macchina da Presa e con il patrocinio del comune di Caserta
al chiostro di Sant’Agostino.
Nel 2008 ha girato il film-documentario “Una manciata di terra” produzione
indipendente: autoprodotto, senza finanziamenti, frutto di un lavoro
(volontario e caparbio) durato due anni e condotto assieme a cameraman e
montatori che hanno creduto al progetto.
Con quest’ultimo lavoro, ha concorso al festival del film documentario di al
Jazeera; inoltre lo ha presentato al centro culturale “Mahmud Darwish” di
Ramallah e alla Cinemateque di Gerusalemme.
In questi giorni la regista sta ultimando le riprese del docu-dramma “La
sposa di Gerusalemme” ambientato nella città vecchia di Gerusalemme