Leuciana festival 2009: Franco Battiato
Caserta, 11 luglio 2009
Articolo di Francesco Massarelli foto di Salvatore Viggiano
Battiato alla Reggia: per una volta cominciamo dalla fine. E' tutto da raccontare il terzo ed assolutamente inedito bis che l'artista di Riposto concede ad una platea, con cui ha duettato amabilmente per tutto il concerto. Il pubblico è scatenato dopo aver ballato una versione molto ritmata di "Cucurucucu Paloma", Franco e la sua band abbandonano il palco e il concerto sembra davvero finito. Il pubblico lo invoca a lungo e lui, tra il delirio generale, rientra con i suoi musicisti. Suggerisce la nota d'attacco di "Centro di gravità permanente", tutti riprendono a cantare e a ballare mentre lui si defila definitivamente dalla scena, poche decine di secondi dopo lasciano il palco anche i musicisti, mentre il pubblico, tra il divertito e l'esterefatto, continua a cantare a squarciagola. Sul palco Battiato era arrivato alle 21.20, si era accomodato su una larga panca coperta da un tappeto, rimanendovi seduto per quasi 50 minuti, fino al momento dell'esecuzione de "La cura". Alla staticità fisica dell'artista faceva però da contraltare una grande dinamicità emotiva. Le sue interpretazioni facevano vibrare le corde dell'animo degli spettatori e qua e là, arrivavano dei gustosi siparietti in cui regalava aneddoti al pubblico o si divertiva a rispondere alle imbeccate dello stesso. Non sono mancati nel corso del concerto gli omaggi a due grandi figure della nostra musica, cui forse il mondo artistico non ha riconosciuto meriti a sufficienza: Sergio Endrigo e l'amata Giuni Russo. C'è spazio pure per "Giù le mani dal Tibet" e si diverte a farlo sapendo di doversi esibire in Cina il prossimo ottobre. I testi delle canzoni (non tutti suoi, perchè, come è noto, la trilogia di "Fleurs", contiene soprattutto rifacimenti) vanno assaporati con attenzione. Ascoltandoli torna in mente il titolo dell'ultimo libro di Saviano: "La bellezza e l'inferno". Battiato canta il sublime, la delicatezza dell'amore e la ricerca dell'estetica più profonda, ma non può sottrarsi dall'osservare la decadenza della nostra società. Da questo punto di vista "Povera Patria" è una sorta di manifesto. Quando intona "...tra i governanti, quanti perfetti ed inutili buffoni", il silenzio assorto della platea è rotto da un inevitabile applauso, ma la tristezza è nel pensare che la canzone Battiato la scrisse nel '91, quando la deriva dell'Italia berlusconiana non era nemmeno immaginabile. Forse la verità sta nelle parole di Benedetto Croce, pronunciate da Battiato a prologo della canzone: "Il fatt'è che l'omm'è fetente!", ma l'amore no ed è per questo che Franco ce lo propone come "la cura", unica ed inevitabile.
11 luglio, ore 21:00, Reggia di Caserta
Franco Battiato in concerto: 'Fleurs'
Dopo il trionfale tour invernale LIVE NEI TEATRI 09 che ha contato ben 42
concerti registrando ovunque il tutto esaurito, per un totale di oltre
cinquantamila biglietti venduti, Battiato tiene fede alla promessa di
tornare in scena in estate per regalare al suo pubblico un’altra manciata di
appuntamenti imperdibili. Accompagnato anche in questa tournée dalla sua più
rodata formazione, quella “cameristica”, garanzia di assoluta armonia,
Battiato ricreerà la magia di canzoni splendide in un contesto semplice e
raccolto, perfetto per il repertorio prezioso, sia nei testi sia nelle
musiche, che ruota attorno al recente album Fleurs II: capitolo conclusivo
della trilogia iniziata nel 1999 con il primo storico e rivoluzionario
Fleurs, che inaugurava in Italia, ma anche nel mondo, un modo originale di
affrontare la rilettura di grandi canzoni del passato, sfuggendo alla logica
banale della ‘cover’ e avvicinandosi allo spirito innovativo delle
avanguardie letterarie del ‘900, da Borges in avanti. Ognuno dei tre
capitoli dei Fleurs finora pubblicati ha stupito e stregato il pubblico per
il garbo, l’eleganza, la passione dominata da un gusto sottile e
aristocratico che, nonostante l’estrema finezza del pensiero musicale,
riesce sempre a mantenere un fortissimo appeal popolare: dono prezioso a cui
Battiato non ha mai rinunciato del tutto. Oltre ai nuovi Fleurs e alle
canzoni più intime e rarefatte del suo repertorio, Battiato non mancherà di
portare l’esuberanza della festa sui palchi estivi, snocciolando i suoi
successi più gioiosi in un crescendo vorticoso che, ancora una volta, non
mancherà di travolgere danzando la sua amata platea.
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