Leuciana festival 2009: Lello Petrarca, Enrico Del Gaudio & Banderumorose
Caserta, 7 luglio 2009
Articolo e foto di Salvatore Viggiano
Dietro a volti scarni o a capigliature folte, un mastodontico anelito a
cogliere il flusso umorale delle note; finalmente, nella programmazione
predisposta da Areni per l'XI Edizione del Leuciana, al Teatro dei Serici si
è applaudito per un sestetto che è già acclamato come fiore all'occhiello
della rassegna. Enrico Del Gaudio si posiziona alle percussioni salendo in
solitaria sul palco, scaricando sul pubblico una prima soluzione jazz. Le
sue bacchette diventano corpi galvanizzati, in assiduo scorrimento tra
rullante, ride, crash e chine. Al contraltare giunge Lello Petrarca, Yamaha
a mezza coda e sgabello nero con finiture rosse pronti ad accoglierlo, al
limite sinistro del palcoscenico. Il centro della scena ospita menti
d'eccezione: Aldo Vigorito al contrabbasso, Leonardo Massa al violoncello e
Giulio Martino ai sax soprano e tenore. E' pura aura onirica, agevolata
dalle velature fotografiche mediate su tonalità soffuse. Petrarca si
sovrappone a Del Gaudio, con un'idea musicale agli antipodi rispetto ai
fremiti del batterista. Il pianoforte procede con tatto delicato,
espressivo, quasi a voler sgomitare con l'invadenza delle percussioni; è la
presentazione originale (che alcuni minuti dopo avverrà anche con il
benvenuto verbale di Del Gaudio) delle due tracce miscelate per la creazione
del concerto. Motivi classici, celebrati per il proprio pregio nelle
maggiori rassegne, tendono un arco di convivenza alle suggestioni di
impronta jazz, innestata per natura nell'alveo dell'improvvisazione. Nulla
impedisce di suggellare la fusione di stili e concezioni; il pericolo di
snaturare l'essenza originaria dei brani non sussiste nemmeno. E' una delle
priorità del sestetto, quella di risalire al magma primordiale delle
melodie, e da lì infondere propri contributi al repertorio. Una sequenza
impregnata di produzione barocca, arricchita con tre brani tradizionali (due
siciliani e uno sardo) e un anonimo napoletano ("Lamento di Marinetta"). La
open track è "In a silent way", omaggio a Joe Zawinul, compianto pianista e
fondatore dei Weather Report. Le fondamenta del sestetto vengono saldate con
l'ingresso di Pino De Vittorio, ospite d'onore, che introduce vocalizzi
simili ad "antologie di sensibilità popolare". La bellezza trascende la
tecnica, si instilla in una prestazione vocale che sa di ancestrale e di
poetico assieme. Trascolora nei movimenti della storia collettiva,nelle sue
pagine nude ed assimilabili all'Arte. Le note di De Vittorio rivivono
nell'eco derivante, in suggestiva dissolvenza tra le pareti del teatro. Ogni
tema si stempera nella rispettiva categoria d'improvvisazione: il sestetto
si inoltra in performance ammirevoli, in una trama di sostituzioni
armoniche, scambi, note saettanti, il tutto in un timing che fa supporre del
bionico. Gli interventi di Giulio Martino aggiungono un colore notevole,
Vigorito al contrabbasso quasi non necessita di precisazioni, tanto è il
fascino; Leonardo Massa impressiona per i suoi tremolo e per i passaggi
intermedi in solo sui canti tradizionali. Vengono ripresi temi di
Rustichelli e del capuano Martucci, poi Purcell, dalla nitida radice
barocca. L'intento improvvisativo non manca mai, i punti di connessione tra
classico e jazz sono gemme (Petrarca sbalorditivo in alcune progressioni e
su alcuni accordi al limite del "rubato"). Chiudono i settanta minuti di
concerto il "Sona battenti" di De Vittorio e "After the rain" di John
Coltrane. Desta rammarico l'amplificazione del pianoforte leggermente pià¹
debole rispetto all'organico. Il lavoro si prolunga fino al bis d'obbligo,
dinanzi ad una platea che ha sorpreso per partecipazione. A nostro giudizio,
tra le migliori scelte operate dalla direzione artistica di quest'anno; il
concerto avrebbe meritato, al pari delle altre manifestazioni gratuite,
qualche affissione pubblicitaria. Oltre questa nota, uno spettacolo creativo
in senso pieno, e non solo esecutivo: raffinatezza e gusto hanno potuto
inglobare le glorie del passato e i complessi percorsi del contemporaneo.
7 luglio, ore 21, Belvedere di S. Leucio
Lello Petrarca, Enrico Del Gaudio & Banderumorose in 'Ancient and
traditional songs & other' con Pino De Vittorio Ospite Speciale