Massimo De Simone (dx) con Achille Bonito Oliva (sx)

 

Massimo De Simone: una passione per l’arte contemporanea forte, fortissima...

Caserta, Luglio 2009

Un ricordo di Enzo Battarra

Abbiamo appreso della scomparsa del gallerista Massimo De Simone e, grazie alla disponibilità del critico Enzo Battarra, rendiamo un doveroso tributo ad una figura storica dell'arte casertana

Una passione per l’arte contemporanea forte, fortissima, potremmo dire smodata: questo era Massimo De Simone. Da lui ho imparato a conoscere le opere dei grandi artisti contemporanei, ho imparato come si organizza una mostra, ho imparato a frequentare il mondo dell’arte. Ho imparato ad amare l’arte.
Da poche ore Massimo De Simone non c’è più. La notizia mi ha gelato, sono tornati alla mente i ricordi di quando studente liceale iniziavo a frequentare la sua galleria. E poi i viaggi in tutta Italia per partecipare alle fiere e ai grandi eventi d’arte. E le estati trascorse a Caserta a conversare e a fare progetti. I successi, ma anche gli errori.
Sono trascorsi quaranta anni da quando nel 1969 Massimo De Simone iniziava la sua attività di gallerista a Caserta con lo Studio Oggetto. La città è scossa da un brivido di rinnovamento, di apertura ai linguaggi artistici internazionali. Fino a quell’epoca, a partire dal secondo dopoguerra, c’erano state iniziative di carattere locale e regionale, con la promozione di artisti di avanguardia del territorio.
Lo Studio Oggetto fa compiere alla città di Caserta un balzo in avanti, mettendo in collegamento le classi intellettuali cittadine con la ricerca estetica più avanzata, in quell’intreccio di discipline tra pittura, scultura, performance, fotografia.
In quegli anni lo Studio Oggetto propone mostre dedicate ad alcuni maestri della Pop Art americana e promuove gli allora giovanissimi Mimmo Paladino ed Enzo Esposito.
Pochi anni e De Simone compie un’esperienza romana che rafforzerà ulteriormente le sue competenze e i suoi rapporti con l’avanguardia italiana e internazionale.
Gli anni Settanta e Ottanta sono caratterizzati da un forte impegno nella città di Caserta, con il marchio Studio Oggetto e con altre sigle, per differenziare le proposte nel campo della ricerca o dei “maestri” dell’avanguardia storica. All’inizio degli anni ’80 Massimo De Simone pubblica anche “Drive in”, rivista di arte contemporanea attenta anche ai fenomeni della post-avanguardia teatrale e dei nuovi media.
Sempre dall’inizio degli anni ’80 si sono susseguite personali dedicate a maestri incontrastati degli anni Sessanta, come Schifano, Festa, Angeli, Beuys, ad autori affermatisi nel corso degli anni Settanta, come Donzelli, De Filippi, Gallingani, Conenna, Carnemolla, Barni, Parisot, e a nuove realtà degli anni Ottanta, come Haka, Martino, Tariello, Guerresi, Casciello, Mafonso, Zevola, Santolo. Nel contempo si è iniziato anche a lavorare sulle avanguardie storiche, con particolare attenzione a Man Ray e Duchamp.
E’ nel corso degli anni Ottanta che Massimo De Simone realizza mostre di alto profilo con l’Istituto Grenoble di Napoli, in collaborazione con il Ministero della Cultura francese, come le personali di Max Jacob, André Masson, Amedeo Modigliani, la rassegna sull’Ecole de Paris e mostre di giovani artisti francesi. Da questa collaborazione nasce anche l’esposizione fotografica “Versailles-Caserta. Le due Regge”, come testimonianza di un gemellaggio culturale.
Nell’autunno del 1987 nasce lo Studio Oggetto di Milano con le mostre di Joseph Beuys, Man Ray e Marcel Duchamp, continuando poi lungo le tappe decisive dei linguaggi del Dadaismo, di Fluxus, dell’Arte Concettuale, della Minimal Art, del Narrative, delle Mitologie Individuali, della Subway Art, del Wiener Aktionismus, dell’Arte Povera, della Media Culture, dei linguaggi in America, nelle due mostre “Dall’Est all’Ovest e ritorno” e “Teorici Americani”, della Nuova Scultura Inglese, di Bernar Venet, di Maurizio Cattelan e di altri giovani artisti italiani neo-concettuali, come Tozzi, Viel, Vitone, Formento e Sossella. Dopo cinque anni lo Studio Oggetto trova nella prestigiosa sede di Foro Buonaparte, inaugurata con la personale di Giuseppe Chiari, uno spazio espositivo che per le imponenti dimensioni e per la qualità delle proposte diventa un nodo cruciale dei percorsi artistici non solo milanesi ma in buona parte europei.
L’esperienza milanese procede di pari passo con un’attività altrettanto intensa a Caserta, con la realizzazione di mostre, oltre che in galleria, anche in prestigiosi spazi pubblici, come il Belvedere Reale di San Leucio, il Palazzo dei Vescovi di Casertavecchia e il Palazzo Monte dei Pegni di Marcianise, attuale sede universitaria. E’ qui che De Simone organizza mostre personali di artisti come Franco Angeli, Mario Schifano, Tommaso Cascella, Giuseppe Chiari, Antonio Del Donno, ma anche esposizioni collettive sui caffè letterari, mostre di poesia visiva e rassegne di prestigio curate da critici nazionali ed internazionali, come Achille Bonito Oliva e Filiberto Menna.
L’esigenza di porsi in relazione con il mondo artistico del vecchio continente induce Massimo De Simone a scegliere all’inizio del terzo millennio come nuova sede dello Studio Oggetto la nodale città di Bruxelles, dove il gallerista svolge la sua attività in un contesto fortemente innovativo multimediale e multiculturale.
Lo Studio Oggetto rientra in un progetto più ampio di Caffè Letterario e propone divertenti ma al tempo stesso qualificate mostre collettive legate alle caratteristiche del luogo, realizzando un incontro tra ricerca artistica e cultura enogastronomica.
Poi il racconto si ferma.
Gli ultimi cinque anni sono stati anni difficili per Massimo De Simone, contrassegnati da traversie personali e gravi problemi di salute. Ma non sono mancati proprio nel corso dell’ultimo anno gli omaggi tributati a lui e allo Studio Oggetto, nell’ambito dell’articolato progetto espositivo Curarte alla Villa del Sole di Caserta o nella presentazione della cartelle di grafica “RipArte” e del ciclo di mostre sulle collezioni dello Studio Oggetto allo SpazioArte Metrò di Casagiove. Questo a testimoniare quanto abbia inciso nei cuori e nelle menti di quanti lo hanno frequentato.
Con la scomparsa di Massimo De Simone, nonostante tutte le sue contraddizioni ma forte di quella passione smisurata per l’arte, se ne va un altro pezzo di storia culturale di questa città.

Comunicato

Lutto nel mondo dell’arte a Caserta e in Italia per la improvvisa scomparsa, a 65 anni, di Massimo De Simone, notissimo promotore d’arte e gallerista. Tra i primi in Campania e nel capoluogo di Terra di Lavoro è stato, negli anni ’60 con lo Studio Oggetto, in grado di interpretare la crescita della ricerca artistica, assumendo un ruolo di cerniera tra le esperienze consolidate criticamente (Guttuso, de Chirico, Pistoletto, Mastroianni, Schifano, Chiari, Ceroli etc.) e i giovani e meno giovani artisti che nei suoi spazi hanno iniziato a imporsi all’attenzione della critica come Mimmo Paladino, Giovanni Tariello, Bruno Donzelli, Mafonso etc.

Il suo fervido impegno inserì Caserta in un giro di importanti esposizioni di interesse nazionale come quelle dedicate a Fontana, Masson, Warhol, Tapies, Corpora, Capogrossi, Duchamp, Turcato, Omiccioli etc., attraverso le quali fu alimentato il collezionismo ed il mecenatismo culturale di imprese ed enti pubblici. Di grande rilievo la mostra realizzata a San Leucio dal mitico Franco Angeli che lavorò alcuni mesi proprio in un atelier messo a disposizione presso il Belvedere di San Leucio per realizzare una collezione in esclusiva per Massimo De Simone. Allo Studio Oggetto, oltre alla feconda collaborazione con critici come Filiberto Menna, Achille Bonito Oliva e tanti altri, fu utile anche il supporto della rivista “Drive In” che, pur in una breve stagione di vita, costituì un organo culturale e politico dove da un lato si dava conto delle esperienze locali e regionali, e dall’altro venivano affrontati temi di ordinamento politico in direzione delle arti visive, tanto che fu promosso a Caserta, proprio alla Reggia, il primo congresso nazionale dell’Associazione dei Mercanti d’arte. Fu una stagione felice per Caserta e la Campania tanto che Massimo De Simone trasferì, sull’onda del successo, lo Studio Oggetto a Milano con punti di riferimento culturali e operativi a Bruxelles, Parigi, New York, lasciando a Caserta l’altra struttura artistica “Il Segno”.

Nonostante le precarie condizioni fisiche ed altre problematiche che ne avevano limitato l’impegno, Massimo De Simone stava lavorando alle celebrazioni per i 40 anni dalla fondazione di Studio Oggetto, obiettivo che sicuramente sarà proseguito, oltre che dai figli Adriana e Pasqualino, anche dai numerosi amici ed estimatori del mondo artistico casertano ed italiano.

I funerali giovedì 9 luglio alle 11 nella Chiesa del Belvedere di San Leucio, una struttura a lui molto cara e dove aveva spesso ospitato grandi artisti italiani e stranieri

Casertamusica.com - Portale di musica, arte e cultura casertana. Testi ed immagini, ove non diversamente specificato, sono proprietà di Casertamusica.com e della Associazione Casertamusica & Arte. Vietata ogni riproduzione, copia, elaborazione anche parziale. Tutti i diritti riservati. Per segnalazioni: redazione@casertamusica.com
Related sites: Orchestra Popolare Campana - Locali Caserta - Corepolis - Centro Yoga L'Arnia.