Leuciana festival 2009: Massimo Lopez
Caserta, 30 Giugno 2009
Articolo e foto di Salvatore Viggiano
Un favoloso swing, due minuti e mezzo sul palco, poi Lopez saluta tutti
con calore e va via, almeno tenta. Per fortuna i "fiati" lo trattengono,
ricordandogli che lo show è appena iniziato. Puri inconvenienti da "mal di
fuso orario", come lui stesso spiega subito: "Ho assorbito tutti i jet lag
possibili e ora pensavo fossimo già al termine". Farnetica, ma poi ingrana
il piglio e diventa padrone del palco. Da one man show, il tributo a Frank
"The Voice" Sinatra non viene mai abbandonato a se'; ci sono il cabaret e il
repertorio di imitazioni a tenere banco, alcune veramente formidabili.
L'ufficialità alla serata proviene dallo squillo di tromba di Emilio Soana,
con una carrellata di Presidenti della Repubblica: timbri diversi, tra
Napolitano, Ciampi e Scalfaro, ma tutti con il volto di Lopez. Liberatosi
dal jet lag, è il suo microfono a diventare intermittente, solo per un gioco
di corde vocali; con ogni altra persona, funziona alla perfezione. Sul
sentiero dello swing, Massimo Lopez intreccia una serie di successi del buon
Sinatra, molti cantati anche dai più giovani grazie ai dischi di Buble': "I've
got you under my skin", "Fly me to the moon", "The shadow of your smile"
riportano agli anni '40-'50, durante i quali "The Voice" era già noto
ovunque.
Dopo un'ora circa, sale la scaletta del palco, tra occhi ancora poco
convinti della realtà, l'amica Clarissa Burt; scambio di chiacchiere e
qualche stravaganza dovuta al microfono, stavolta guasto per davvero.
Lopez, ritornato figura centrale, omaggia Dorelli con "L'immensità" (invoca
anche le sue adenoidi sul finale), per essere stato il primo ad aver
consegnato all'Italia i successi di Sinatra. L' emozione procede sempre con
il buonumore, per l'approccio alle occasioni a volte parodistico a volte
stravolgente.
In tutto l'arco dello show, le incursioni di Giuliano Chiarello rincarano lo
spasso: il cabarettista si propone prima come manager di Lopez, poi come
presentatore, e sfodera prima un perfetto e dislalico Luca Giurato, poi un
Benigni ripreso in fotocopia da Sanremo 2002 con Baudo, mentre Lopez gli
rende il servizio con i candidi toni pontificali di Papa Ratzinger ("il
vostro pastore... tedesco", risate a scrosci) e con la figura del cardinale
Ersilio Tonini, che giustamente vaga alla ricerca del "punto cardinale".
Una bolla di cabaret che lascia dimenticare il concetto base dello
spettacolo; qui Sinatra scompare del tutto, in fondo ad una catena di
imitazioni che deviano un po' dalla traccia d'origine. E' tutto perdonato
sulla scaletta successiva: Lopez duetta con la corista Nadia Straccia in "Somethin'
stupid", poi esegue "New York, New York", "For once in my life", e, incitato
quasi da metà serata, "My way", sempre accompagnato dalla Big Band di
Gabriele Comeglio.
Dice la sua, per fortuna non è solo la sua opinione, sulla tv e sul gran
boccone che è divenuta per i reality che mandano volti noti "a lavare piatti
e a lucidare le corna alle capre in Tunisia" (per loro scelta, e quanto alla
loro notorietà , il fatto che tanti si siano dati al teatro per avere un po'
di libertà la dice lunga sull'attuale televisione). Davanti ad una platea
occupata in tutti i posti a sedere, la proposta del napoletano Lopez, che
senza troppa civetteria non tralascia neanche di tifare Juve Caserta, è
brillante, variegata, divertente ad ampio raggio. Non si ascoltano volgarità
di rilievo. La sua presa sul pubblico deriva anche, forse in larga parte, da
qui; è una speranza per quel tipo di spettacolo che possa stupire e piacere
al pubblico che ti applaude per la genuinità delle idee, senza dover
strappare consensi euforici solo per i termini volgari a cui un po' ci si
abitua per moda televisiva.
Lopez si fa trovare al varco tra nostalgico e creativo, e piace cosàì,
beffardo e disponibile. Promiscuo, come è giusto che sia, per chi ha la
vocazione da one man show da due ore e un quarto di palco.
30 Giugno, ore 21, Belvedere di S. Leucio Massimo Lopez in 'Ciao Frankie'. Biglietto 10€