Leuciana festival 2009: l'Orchestra Popolare Casertana
Caserta, 26 Giugno 2009
Articolo di Rossella Barsali e di Paolo Russo
Festa Casertana (per chi non ci ha creduto, non ha resistito e se ne è andato….)
Notoriamente i punti cardinali sono quattro e servono per orientarsi negli
spostamenti, nelle ricerche di nuovi percorsi, nella vita. Ho visto prediligere
il Nord e defluire tante intelligenze e talenti casertani verso metropoliche
plaghe, e far fortuna e tornare e ripartire, di passaggio sulla solare Campania
Felix, adottata e inneggiata a distanza, ma mai dimenticata. Ho visto venire da
Est, ma anche da Ovest, nuove intelligenze e forze artistiche, che si
frammentano e si mescolano alla cantate e cultura locale, arricchendola ed
esaltandola: ma è dal Sud che si va e si viene, in un continuo fluire e
peregrinare, impregnare e depauperare… Cosa resta, allora, nella lussureggiante
Campania Felix, terra di conquiste, di passaggi, di lavoro e sforzo, di baie
incantate e torri sepolte, di anfiteatri cadenti e ritmi sincopati, di nenie
struggenti e branchi di bufali in transumanza?
Resta chi ha resistito e con la propria inventiva, capacità e creatività forgia
dal nulla un’idea, la sviluppa secondo nuovi parametri e trasforma i quattro
punti cardinali in tradizione, identità, suoni e memorie, ma stavolta il fluire
è concentrico ed evolve in progetti che radicano nel nostro suolo.
L’ O.P.C. nasce da un incontro di tante realtà, e da un’idea di Emilio Di
Donato, un’idea che è una speranza, un abbraccio corale, uno sguardo a perdita
d’occhio dall’Alto Casertano a qui. Attraverso la rassegna “Carnascialìa” delle
Leuciane 2007 una serie di gruppi musicali (Corepolis, Arianova, Musicalia
Aurunca, Etnia, Menta Fresca, Calatia gentes, Tittambò, Catartica, Tammurriando,
De Utopia) confondono e poi diffondono la propria musicalità, in un tripudio di
mantici, di fiati, di tamburi e corde, di tasti e di voci, dolci e potenti
quelle femminili, cariche e arrochite quelle maschili, evocative del tempo che
fu, di cui siamo figli.
La Tradizione che stabilisce l’Identità, attraverso i Suoni, le Memorie orali
sono i fondamentali che il direttore artistico Maestro Areni, ha voluto
riconoscere come punti cardine della XI edizione delle Leuciane, in apertura,
venerdì 26, al Teatro dei Serici al Belvedere di S. Leucio. L’impatto sul
territorio di una scelta artistica coerente lo dimostra il fatto che, come
asserisce lo stesso Nunzio Areni, sono gli artisti del calibro di Battiato e
Daniele a chiedere di intervenire alla rassegna; d’altronde, l’attenzione
economica rivolta alle Leuciane sappiamo essere molto consistente! E’
auspicabile, quindi, che l’impegno finanziario profuso finisca per promuovere
concretamente anche le realtà artistiche locali.
Una “Festa“ di compleanno, in realtà, per il primo anno di vita dell’Orchestra,
promossa dall’associazione CasertaMusica ed Arte, con la regia di Angelo
Agnisola, Emilio e Pia Di Donato e Augusto Ferraiolo, alla quale partecipano
coralmente una serie di artisti rappresentativi di uno spaccato della realtà
musicale casertana. E non solo.-L’XI edizione delle Leuciane non poteva avere
overture migliore! – sostiene l ‘Assessore alla Cultura al Comune di Caserta dr.
G. Fierro, - il cartellone è ricco e variegato, per tutti i palati! Accostare
artisti locali ai grandi nomi nazionali è una mossa vincente, di riscatto
artistico e culturale!-
Esordisce, recitando Goethe che omaggia le bellezze paesaggistiche della reggia,
l’attore Pierluigi Tortora, su un’aria dell’OPC ('Ncoppa Caserta),
ed il risveglio della Memoria, attraverso i Suoni, viene definito
dall’intervento di Brunella Cappiello, accompagnata da un grandissimo
Gianni D’Argenzio che sottolinea coi fraseggi appena mormorati del suo sax,
la "leggenda delle fate dei monti Tifatini", in squisito dialetto casertano.
Così ordito, come i broccati spessi di S. Leucio, lo scenario è pronto per
l’evento OPC, che dirompe prima con Tarantella Tosta, poi con
Carnevale è muorto, scatenando una danza tarantellesca, il cosiddetto ballo
‘e’ l’urso gioiosa e coinvolgente. Poi, i Sonamundi , con Gianni D’Argenzio
(sax) Andrea Giuntini (piano), Sasso (violino), John Jones (percussioni), Enzo Faraldo (basso), Franco Faraldo (percussioni),
Raffaele Natale (batteria). Insieme a due vocalist d’eccezione, Doralisa
Barletta, assolutamente soave, e M.Teresa Carlà, intensa e coinvolgente, e
Augusto Ferraiolo (intervento vocale maschile) ci regalano il picco dello
spettacolo, una “Michelemmà” ai limiti del folk, ai limiti del jazz, centrando
il punto di passaggio dalla ballata al sincopato, un’interpretazione di rara
bellezza, con controcanti sfibranti, cristallini ed insieme rudi, una vera
perla!
L’OPC incalza, con le sue tarantelle, le sue ballate e si susseguono gli ospiti,
un dinamico Peppe Rienzo, un intenso Gennaro Vitrone (accompagnato
da Maltempo al piano e Pota alla tromba), e Franco Mantovanelli
che interpreta Fenesta ca lucive, strappando un meritato applauso. Fuori dal
coro, invece, l’intervento di Wince Gnesutta, accompagnato dalla calda
voce della figlia Valentina, che si esibisce con un brano tipicamente anni ’60,
che esula dallo spirito popolare della serata.
Ripreso invece con grande delicatezza dalla coppia padre-figlia di Antonio De
Innocentis e Fiammetta De Innocentis con una accorata nenia (Nenna né)
ristabilendo il percorso storico e seducente nella cultura casertana. Altro
intervento di pregio è quello offertoci da Cristina Z., con
Massimiliano Gaudio alle sei corde, Mimmo Leone percussioni ed autore
del testo, ed un pregevole Marino Sorrentino
ai fiati, che ci delizia con una romanza sentimentale, e a seguire, quello di
Gino Licata, con “Palazzo Reale” che ci trasporta in un territorio onirico,
con i due interventi vocali di Dolly Barletta e Paola Cardone.
L’OPC si trasforma in un vicolo, in un teatro di strada, con “Cena d’a Zita”,
dove M. Teresa Carlà offre un‘intensa interpretazione di stralci di vita
quotidiana. E conclude con una mescolanza di canti di lavoro, sciarade amorose,
interludi augurali e quant’altro il nutrito repertorio consenta al direttore Di
Donato. Interessante la proposta della cornamusa anche in questo periodo
dell’anno, Emilio saggiamente svincola lo strumento tradizionale natalizio dal
suo stereotipo.
E’ un compleanno, poteva mancare la tradizionale torta con candelina?? No, ed
infatti si materializza sul palco, un attimo prima d’essere risucchiati dal
vortice scatenato delle danze sotto al palco, al ritmo frenetico di Tarantella
Tosta.
Il primo anno dell'Orchestra Popolare Casertana
Con lo spegnimento simbolico di una candelina su una vera torta portata sul
palco a fine esibizione l'Orchestra Popolare Casertana ha festeggiato il suo
primo anno di attività, attività che prese il via esattamente un anno fa' sul
palco del Leuciana Festival edizione 2008.
Quest'anno l'OPC ha gestito un'eccellente serata dal titolo "Festa Casertana",
in cui l'Orchestra ha fatto da asse portante e da cornice ad una serie di
inserimenti e collaborazioni dei vari gruppi presenti nel panorama musicale
casertano: è stato reso bene il concetto di "serata omaggio" alle diverse
formazioni esistenti ed operanti sul nostro territorio.
Bisogna dirlo: far "volare" un orchestrale di tanti elementi non è affatto cosa
facile e bisogna riconoscere - e lo dice una voce in passato critica in
proposito - di passi avanti, in un solo anno di vita, ne sono stati fatti
veramente tanti e il "volo" è stato sempre di alto "livello".
Sul palco c'era una formazione matura e con grandi capacità di gestione della
serata, che infatti ha visto il pienone e un coinvolgimento sempre crescente,
fino a sfociare in balli spontanei del pubblico e degli stessi musicisti scesi
dal palco dopo il concerto.
Insomma proprio un bell'inizio, visto che si trattava della serata di apertura,
di quest'edizione 2009 del Leuciana Festival.
Comunicato
Venerdì 26, al Teatro dei Serici, oltre 50 artisti in un viaggio
nella musica, nella cultura e nella storia di Caserta
Un percorso concreto dai confini incerti, un cammino appassionato e
affascinante fatto di tradizione, identità, suoni e memorie: i quattro punti
cardinali per orientarsi in un viaggio nella musica, nella cultura e nella
storia di Caserta. Questa la seducente esperienza promessa da Festa
Casertana, evento promosso dall’associazione Caserta Musica & Arte con la
regia di Angelo Agnisola, Emilio Di Donato e Augusto Ferraiuolo che aprirà
l’XI edizione del Leuciana Festival, venerdì 26 giugno al Teatro dei Serici
(ore 21.00, ingresso gratuito).
Festa Casertana vede la partecipazione di oltre 50 tra musicisti, artisti e
attori casertani che, singolarmente o congiuntamente all'Orchestra Popolare
Casertana, renderanno un tributo alla città, alla sua gente e ai suoi
costumi attingendo dal loro repertorio o reinterpretando le numerose
testimonianze artistiche legate a Caserta. Tra gli ospiti: Antonio e
Fiammetta De Innocentis, Sonamundi, Pierluigi Tortora, Vitrone Maltempo,
Brunella Cappiello, Gianni D’Argenzio, Wince e Valentina Gnesutta, Peppe
Rienzo, Massimiliano Gaudio, Piero Grant, Peppe Romano, Cristina Z, Franco
Faraldo, Franco Mantovanelli.
Molteplici le forme di espressione scelte per illustrare al pubblico la
duplice anima di Caserta: quella regale dei giardini, delle fontane, dei
paesaggi, dell’architettura sublime e sovrana e quella popolare e sognante
raccolta nella tradizione di suoni, danze, gesti ed espressioni tipici della
sua cultura. Ampio spazio sarà dedicato alla produzione letteraria
incentrata su Caserta, attraverso la messa in scena di monologhi in musica e
l’interpretazione di brani tratti dai diari di viaggio di Goethe - che
descrisse la città con parole stupende - dei versi di poeti come Montale -
autore della poesia Nel parco di Caserta - e di racconti e ricordi
personali, capaci di cogliere momenti entrati a far parte della memoria
collettiva. Immancabile, poi, l’immersione nei ritmi e nei suoni tipici
della tradizione musicale nostrana, attraverso la riproposizione di canti
popolari interpretati dagli artisti dell’Orchestra Popolare Casertana e
dagli altri musicisti e cantori che si uniranno alla formazione diretta da
Emilio Di Donato.
Festa Casertana nasce appunto per celebrare in maniera speciale e collettiva
il primo anno di vita dell’Orchestra Popolare Casertana, speso a diffondere
i valori della cultura musicale di Terra di Lavoro in Campania e sul
territorio nazionale. Figlia di quel rapporto sinergico che da tempo la
unisce al Leuciana Festival, l’Orchestra Casertana è oggi la depositaria di
un importante aspetto della storia di Caserta, cioè della sua tradizione
orale e musicale, che custodisce e arricchisce con un attento lavoro di
studio e ricerca, oltre che di interpretazione.
L’Orchestra è di fatto testimone di come l’attività progettuale del Leuciana
Festival possa stimolare il territorio, fornendolo di mezzi e risorse per
competere sul territorio nazionale, alimentando e promuovendo importanti
processi organizzativi, culturali ed artistici.
Orchestra Popolare Casertana
L’Orchestra, ideata e diretta da Emilio Di Donato, è nata dalla rassegna
“Carnascialìa” tenutasi nella edizione 2007 del Leuciana Festival: cinque
giorni fitti di concerti dedicati alla tradizione musicale casertana, in cui
tanti musicisti e cantanti hanno offerto, in modo corale, un fruttuoso
esempio di collaborazione sfociato poi in amicizia. E così i musicisti dei
gruppi musicali Corepolis, Arianova, Musicalia Aurunca, Etnie, Menta Fresca,
Calatia Gentes, Tittambò, Catartica, Tammurriando, De Utopia si riuniscono
nel 2008 per rappresentare al meglio i colori e ritmi della nobile campania
felix, sotto il nome di Orchestra Popolare Casertana.
L’O.P.C. è la testimonianza che il Leuciana Festival è in grado di stimolare
la creatività del territorio, fornendo sprone e mezzi per un ambizioso
progetto di rilancio dell’immagine della musica tradizionale della Campania.
(www.orchestrapopolarecasertana.it)