Al Villaggio Torre una mostra sul restauro del Cenobio di Sant’Agostino
Caserta, 4 giugno 2009
Comunicato stampa
“Com’era, com’è. Mostra-rassegna fotografica dei lavori di restauro
conservativo del Cenobio di Sant’Agostino”: questo il titolo
dell’esposizione che s’inaugura giovedì 4 giugno alle ore 19 al
Villaggio Torre di via Mazzini 16 a Caserta, il nuovo polo di attrazione per
le attività culturali e aggregative di Terra di Lavoro. L’iniziativa dà il
via a una serie di incontri tra mostre, presentazioni di libri e convegni
programmati fino al prossimo dicembre.
Nello splendido giardino del Villaggio Torre a parlare di “Come’era, com’è”
ci saranno il direttore dell’Archivio di Stato di Caserta Felicita De Negri
e la coordinatrice delle attività culturali del centro Miresa Manganiello.
Porteranno il saluto dell’Amministrazione comunale il sindaco Nicodemo
Petteruti e l’assessore alla Cultura Gianfranco Fierro.
La mostra, che segna la storia di una trasformazione attraverso immagini e
visioni, sarà aperta fino al prossimo 14 giugno.
“Il nome Villaggio Torre, borgo longobardo di Casa Hirta, compare per la
prima volta – spiega Miresa Manganiello – nel 1113. Ma fu solo nel 1407 che
il mercato fu trasferito dalla Caserta antica nell’attuale piazza Vanvitelli
per volontà dei Della Ratta e collocato proprio davanti al loro nuovo
palazzo baronale, il Palazzo Vecchio, costruito inglobando la medioevale
torre di guardia. Ciò provocò lo spostamento delle attività commerciali ed
amministrative della Caserta antica al Villaggio Torre. Solo nel 1800 questo
nome fu sostituito prima da Villa Reale e poi da Caserta, mentre la città
sul monte diveniva Caserta Vecchia. Oggi Villaggio Torre si propone come
nuova agorà di Caserta, dal sapore fortemente innovativo, che coniuga
innovazione e tradizione per il rilancio del centro storico come centro
propulsore di tutte le attività culturali in senso lato.
La lungimiranza della società Interculturale, artefice dell'iniziativa, e
del Comune di Caserta, che le ha affidato questo prestigioso incarico,
saranno premiate – conclude – se le intelligenze della città, che non sono
poche, collaboreranno al rilancio di un territorio purtroppo alquanto
bistrattato, nell'intento di fare delle proprie peculiarità una forza per
l'intera cittadinanza di Terra di Lavoro”.