Presentazione de "Il mio corpo spiaggia rimane"

Marcianise (CE), 22 maggio 2009

Articolo di Rossella Barsali

Scrivere di chi scrive Versi, è un essere “riversi”, e spesso “traversi”, ed insieme “perversi”. Parafrasando Maria Rosaria La Manna, prima poetessa, poi psicologa e psicoterapeuta, scomparsa prematuramente 10 anni fa, artista nella poesia, nella musica jazz e nel teatro popolare, ed impegnata in azioni di cambiamento all’interno delle Istituzioni pubbliche e del movimento femminista.
Tutti insieme per conoscerla e riconoscerla venerdì 22 maggio al Qua…si Teatro, in un evento voluto dal fratello di Maria Rosaria, Leandro La Manna e da una commossa trepidante Beatrice Norelli, curato dalla dr.ssa Federica Sapienza ed accolto da un pubblico che è stato il mondo di Maria Rosaria, il suo interlocutore, le persone conosciute e quelle che avrebbe potuto conoscere. E già il ritrovarci insieme è stato preludio al suo evocarla.
Sorriderebbe, lei che mette
“il ricordo …in un alto mobile
nell’ultima stanza”

a sapere, proprio lei che
“scoprire qualcosa
solo quando muore
è un vizio ridondante (e non solo mio)”

e che sente
“l’odore (che) spesso tradisce
quelli che amano
banchettare sui cadaveri.”
Ma. Se “il senso di perdita è doppio perché legato all’assenza quanto al ricordo“ e se è vero che “Tu, Rosaria, non hai mai accettato rimandi, aspiravi alla libertà e volevi costruirla subito, pezzo per pezzo, con caparbietà”; e che, citando nuovamente la Norelli, “tu, praticavi l’utopia, veramente, ‘osavi’ mettendoti, ogni volta, completamente in discussione. Questo ti rendeva inafferrabile, eppure presente, con estrema concretezza, ma era sciocco pensare di poterti ingabbiare o frenare”. Allora il rappresentarla era un obbligo. Morale. Artistico.
La poetica di Maria Rosaria è ampia, ma profondamente, dolorosamente e indubitabilmente femminile: è un fatto di donne, un’amarezza da notti insonni, da etica implacabile, da sconfinata solitudine esistenziale, ed una ironia velata e a tratti ferocemente esposta, verso se stessa ed il resto del mondo:
“quando avremo finito l’elenco
dei tramonti, gabbiani,
foglie morte, sentimenti e affini
ricordi…
…profumi, lirismi, confessioni…
…speriamo rimanga un po’ di tempo per campare.”

E perciò si alternano tre donne, assolutamente diverse, che evocano ognuna un’emozione, ognuna indossando le poesie come abito, e modulando come strumento la propria voce recitante fra il sassofono di Gianni D’Argenzio e il contrabbasso di Enzo Faraldo.
Rossa dal fuoco Brunella Cappiello, che gioca l’ironia come trastullo d’infanzia, attingendo da quella fanciullezza serbata gelosamente, mirabilmente modulando le tecniche di recitazione (non solo dizione!) in suo pieno possesso (lo sguardo sulla sua spalla sinistra, suggerito dalla lettura, scende sul pubblico carico di sensualità).
Dalle brume notturne ed elegiache Lucia Ferillo, delicata interprete, evoca il rimpianto, il dubbio, l’amore perduto e incompreso, l’inconsistenza dei ricordi, la vaghezza, quasi in sospiro vocale.
Cristallina, limpida e scandita, un soffio ed un ruggito, la bionda voce di Rita Manzo, a dar corpo e impeto,
“scaricando tutto nella poesia
l’ardore ed il martirio”
struggente e profondo afflato tra i versi e le note.
Le voci del sax e del contrabbasso sono controcanto anche ad una grafica discreta, curata da Elio Zorzi, mai invadente, dove l’immagine è concime alla parola che diventa suono. E commozione, nel momento in cui Liliana, sua figlia, recita una poesia della madre goduta troppo poco.
“Rimane il mio corpo
Il mio corpo spiaggia
Spiaggia spazzata da venti
Che vanno lontano…”

Comunicato

Presentazione della raccolta di poesie di Maria Rosaria La Manna, venerdì 22 maggio alle 19,30 presso il Qua...si Teatro in Via IV Novembre 20/22, San Nicola la Strada CE
Maria Rosaria La Manna (Caserta, 1957 – 1999).
Psicologa e psicoterapeuta, esperta in problematiche della condizione giovanile e promozione della infanzia e della adolescenza e responsabile del Consultorio Familiare ASL CE/1.
Ha coltivato attività artistiche nel campo della poesia, della musica jazz e teatro popolare. Ha pubblicato nel 1989, “Piccolo inciampo”, una prima raccolta di poesie (Ed. Del Delfino – Napoli). Ha investito i suoi ideali in azioni di cambiamento all’interno delle Istituzioni Pubbliche e nel volontariato sociale. Impegnata sin dagli inizi nel movimento femminista (“Il personale è politico”, per lei non era solo uno slogan). L’8 maggio 2009 ha ricevuto l'onorificenza alla memoria dall’Ordine degli Psicologi della Campania, per essersi distinta in attività a sostegno della professione di psicologo.
"Il mio corpo spiaggia rimane" è un evento voluto da Leandro La Manna e Beatrice Norelli ed organizzato dalla Non solo bouquet di Caserta,
nella persona della D.ssa Federica Sapienza, presso il Qua...si Teatro di San Nicola la Strada (CE).
Hanno collaborato:
Elio Zorzi con i suoi quadri, Gianni D'Argenzio ed Enzo Faraldo con la loro musica, Rita Manzo, Lucia Ferillo e Brunella Cappiello, voci recitanti.
Un ringraziamento speciale a chi ha voluto dedicare un pensiero particolare alla poetica di Maria Rosaria: la prof.ssa Vanna Corvese, la prof.ssa Mariastella Eisenberg, la sig.ra Liliana Vastano, la prof.ssa Marilena Lucente, il prof. Giorgio Agnisola, la dott.ssa Laura Matarese.
Si ringrazia la casa editrice "Alla chiara fonte".

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