Riccardo Ceres

 

Ceres e gli artigli ingestibili dell'inconscio al Caffè del Centro

Caserta, 10 aprile 2009

Comunicato stampa

Senza amore per lo smacco, Riccardo Ceres incarna un ruolo di eccezionale talento, del resto confermato già in precedenza. Appuntamento stuzzicante per circa quaranta minuti al Caffè del Centro, Caserta, la sera dello scorso venerdì 10 Aprile, con "Racconto tragicomico di uno gnomo racchiuso entro un corpo da marionetta". Un reading a bruciapelo, sulla tortuosità della condizione umana che nel parapiglia di timori ed ossessioni conferma solo se stessa. Più infuria la smania di ricacciare gli spettri, maggiore è la zona d'ombra che marca stretto l'animo del protagonista, Gaetano Sirotti, giunto in una Napoli di qualche decennio fa e allocato in un appartamento che dal racconto assume sinistri aspetti. In pieno eremitaggio spirituale dalla realtà , dissidente convinto verso il mondo circostante, Gaetano si asserraglia in casa, vittima prigioniera di un macabro piccione, di cui lo terrorizzano le zampe e la minaccia di poter moltiplicarsi ("Un piccione non sta mica da solo? Scopa e si moltiplica"). L'incombenza del pennuto che assedia il suo uscio lo conduce in un deflagrare di paranoie e indecisioni; Gaetano si accartoccia e si annulla dinanzi ad un sogghigno in cui è solo oggettivato il recondito meno luminoso del suo ego. Racconto sviluppato dal narrativo indiretto al più gustoso discorso diretto di Gaetano, Ceres con tocco originale massacra (per fortuna qualcuno lo fa) il senso sempre un po' sfuggente della normalità e utilizza la sua lente di distorsione (ma terribilmente e altrettanto reale) sulle vicende, a partire dall'interpretazione del testo. Talvolta il soliloquio si imbatte in toni sempre più acerbi e disorientati, arricchito con la resa dal vivo di certi effetti, come lo scroscio tenue dell'acqua ottenuto "microfonando" secchio e bicchiere. L'incredulità è dettata dall'idea, ben più che apprezzabile, di rendere forza vivente (nella figura del piccione) la leva corrosiva dell'angoscia umana. Onirico ed affascinante il girovagare finale tra le mura di casa di Gaetano, immaginato come lunga passeggiata nei quartieri sicuramente più ariosi della Napoli al di là della porta. Durante il reading, proiezione su schermo dei lavori pittorici dell'artista Marina Biagini: contaminazione molto suggestiva. Sound design progettato da Giovanni Ziccardi. Una lode alla stessa locandina della serata, che presenta la serata con testo sinottico e impostazione grafica particolare. L'applauso al raccontastoria Ceres si accompagna all'ammissione che il suo testo abbia davvero ragione, sull'uomo e sulle sue ombre parallele. Nuovo incontro con l'artista casertano il 7 maggio al Jarmusch di San Leucio, dove interverranno diversi amici musicisti di Ceres.

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