Anteprima Al Cinepolis “La Domitiana Dove Non C’e’ Strada Non C’e’ Civiltà”
Marcianise (CE), 20 Dicembre 2008
Articolo di Massimo Pieri
E’ sabato 20 dicembre, sono le 10,30 e la città appare straniata,
pigra e quasi deserta. Mi dirigo in auto verso il Centro Commerciale
Campania di Marcianise. Parcheggio e l’atmosfera sembra già diversa. Il
ventre della gigantesca struttura pullula di gente intenta ad affrontare gli
acquisti per le festività. La crisi economica è una presenza ingombrante, ma
è pur sempre Natale!
Presso una sala del Cinepolis è in programma una proiezione riservata alla
stampa e agli addetti ai lavori del film documentario “La Domitiana”. Si
tratta di un progetto partito dal territorio, per la regia di Romano
Montesarchio, realizzato sul territorio ed a cui hanno lavorato
professionalità del territorio: Carlo Sgambato, Davide Franco, Fabio
Sorrentino, Massimiliano Gaudio. Il film non è solo uno spaccato della
strada su cui è stato girato, ma anche una sorta di pietra angolare per
l’intera società. Uno squarcio sulla vocazione del territorio ad assecondare
la propria fulgida follia. Da una parte agli effetti dell’occupazione
post-terremoto si è sovrapposta la pressione immigratoria. In bidonville non
dissimili da quelle delle metropoli africane, italiani e stranieri
condividono l’assenza dello stato e dei servizi primari in un terreno di
coltura idoneo per ogni forma di degradazione umana. Dall’altra, in cambio
di una parziale bonifica ambientale, sono stati edificati lussuosi complessi
residenziali con piscine faraoniche e campi da golf che arrivano a lambire
l’arenile. Per quanto si tratti di una colossale contraddizione è pur vero
che il tessuto sociale e politico ne sorregge le sorti con disinvoltura. Del
resto quest’eruzione purulenta di equivoci è il sintomo di una malattia che
attanaglia l’intero paese. Il merito di Romano Montesarchio è stato quello
di aver affrontato questa materia incandescente con attitudine onirica.
Camminando sulla strada ha potuto tratteggiare un quadro eretico di problemi
fin troppo complessi per essere lucidamente compresi e risolti con un
road-movie. Si è trovato fra le mani la deriva di una società antisociale,
gonfia di regole che nessuno osserva e che ha capovolto qualunque etica. Ha
scoperto il nervo dell’egoismo che esalta il senso del possesso e abiura il
concetto di “bene pubblico”. Una sorta di stato confusionale che ci induce a
rispettare solo ciò che è nostro, mentre tutto ciò che appartiene alla
collettività merita solo di essere rapinato e trattato con avidità e
disprezzo. E cosa c’è di più nobile - fra i beni collettivi - di una strada?
La strada è il paradigma stesso della democrazia e della libertà, è un bene
condiviso fra tutti che, una volta negato, ci impedisce persino di uscire di
casa e andare dove vogliamo.
Intorno alla Domitiana si progetta il futuro: un porto turistico con
attracchi per velieri e panfili e un aeroporto internazionale. Insomma una
specie di giostra che da Napoli porta al Garigliano per tornare indietro più
felici. La promessa è di rimanere ancora ottimisti perché la vergogna di
questo film non può riprodurre il solito schema per cui al benessere ed alla
felicità di pochi venga sacrificato il benessere e la felicità di troppi!
Comunicato stampa
È arrivato il momento tanto atteso, l’evento cinematografico casertano
dell’anno. Finalmente il nuovo real-movie di Romano Montesarchio, “La
Domitiana dove non c’è strada non c’è civiltà”, sarà presentato al Cinepolis
sabato 20 dicembre alle 10.30 in una proiezione riservata alla stampa e
agli addetti ai lavori. Niente effetti speciali, nessun espediente
cinematografico, ma un racconto in tempo diretto di un disagio territoriale,
un autentico road movie, dove scorre la strada, unica protagonista della
storia. Scorrono i volti, gli sguardi, il delirio senza fine di un luogo che
è tutto è il contrario di tutto. Un viaggio quasi onirico in un ipotetico
giorno su la strada più famosa del mondo. Si comincia alle prime luci
dell’alba con gli autobus stipati di immigrati, e si termina con una serata
di gala tra glamour e red carpenter in un lussuoso hotel, mentre fuori si
consuma l’ennesima notte della Domitiana tra prostituzione, droga, degrado e
incidenti d’auto. E poi ancora la strada che scorre nella notte. Essenziale
la regia di Romano Montesarchio, pochissime interviste, a parlare è la
strada, parlano i volti gli sguardi sfuggenti della gente, le immagini
raccontano più di mille parole. Suggestiva e curata nei minimi particolari
la fotografia dello stesso Montesarchio realizzata in collaborazione con
Carlo Sgambato. Perfetti i tempi narrativi, grazie al montaggio del
giovanissimo Davide Franco. Allucinante il suono ovattato di Fabio
Sorrentino con le straordinarie atmosfere e suggestioni musicali del geniale
Max Gaudio, chitarrista casertano doc. Chiude il documentario una splendida
canzone rap della Dirty Filter Crew, un gruppo di ragazzi casertani che si
sta facendo strada nel mondo musicale a tempo di rap. Il progetto de La
Domitiana era in cantiere dal 2003, e Montesarchio ha avuto il coraggio di
non abbandonarlo mai. Il documentario è una produzione Effetto Vertigo di
Gaetano Ippolito. E nel 2009 sarà trasmesso da RAI3 nella trasmissione DOC3.
“La Domitiana” è un progetto partito dal territorio, realizzato sul
territorio, a cui hanno lavorato le professionalità del territorio, ed era
naturale che venisse presentato sul territorio. La Domitiana, una porta
chiusa sulla civiltà, una strada insanguinata, una scia di morti sul
litorale più lungo della Campania, un patrimonio archeologico senza uguali,
un luogo dalle potenzialità incredibili ridotto ad un mondo alla deriva. Ma
la Domitiana è anche un laboratorio, dove risolvere i problemi di questo
territorio significa risolvere i problemi dell’Italia. È questa la sfida.