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Premio Capua Follaro d’Oro 2008

Capua (Ce), dal 28 Novembre 2008

Comunicato stampa

Venerdì 28 novembre, ore 18,30
Presentazione del libro "La Bestia, Camorra. Storie di delitti, vittime e complici" di Raffaele Sardo
Con l'autore Raffaele Sardo ne parleranno: Sandro Ruotolo, giornalista RAI, e Paolo Chiariello, giornalista SKY. Letture degli attori Antonietta Del Prete e Carmine Ferrara.
Incomincia la programmazione del Premio Capua Follaro d’Oro 2008, assegnato quest’anno a Don Luigi Ciotti. Come sempre gli eventi di avvicinamento alla premiazione sono scelti per proporre un quadro di insieme della personalità del premiato, dei suoi interessi, della sua attività intellettuale ma anche di quella sociale.
Raffaele Sardo, giornalista, vive e lavora in provincia di Caserta. Attualmente collabora con il quotidiano la Repubblica. Ha pubblicato Nogaro. Un vescovo di frontiera per Alfredo Guida Editore (1997) ed È marzo la primavera sta per arrivare. Don Peppino Diana ucciso per amore del suo popolo per Edizioni Università per la legalità e lo sviluppo di Casal di Principe (2004). Ha curato il volume: “Nell’Inferno della domiziana” – edito dal centro Jerry Masslo (2005).
Il libro parla di camorra ma da parte delle vittime. Qui sono i superstiti che raccontano il loro dramma. Un libro scritto soprattutto per ricordare il sacrificio di persone che non pensavano di diventare eroi. Da qui anche il titolo del libro “La Bestia”, che sta ad indicare l’atrocità con cui quotidianamente devasta il territorio e la vita delle persone che lo abitano Macina profitti, devasta città e campagne, corrompe i poteri. Lasciando dietro di sé una striscia di sangue che non si asciuga mai. Il libro ci consegna un ritratto sconvolgente della violenza della camorra, delle impunità e anche delle complicità quotidiane. E ci offre al tempo stesso un affresco denso di pietas del mondo delle vittime, nomi e cognomi ingiustamente dimenticati. Uomini uccisi per punire, per intimidire o semplicemente per sbaglio.
Don Peppe Diana, sacerdote. Salvatore Nuvoletta, carabiniere. Federico Del Prete, sindacalista. Franco Imposimato, impiegato. Attilio Romanò, informatico. Alberto Varone, commerciante. Domenico Noviello, imprenditore. Sono questi i nomi simbolici a partire dai quali l’Autore racconta la camorra dell’ultimo quarto di secolo, la crescita del “Sistema” o più propriamente della “Bestia”. Un ritratto sconvolgente ma non rassegnato. Perché anche nella Gomorra assatanata di soldi e di potere arriva una sentenza giusta emessa “in nome del popolo italiano”; c’è qualcuno, un insegnante, un giornalista, una studentessa, un prete, che difende a testa alta i valori dell’Italia civile.
Presenzieranno alcuni parenti delle vittime di camorra.
Giovedì 4 dicembre 2008, ore 18,30, Palazzo Fazio, Via Seminario Capua
Presentazione del libro “L’oro Della Camorra” (RIZZOLI) di Rosaria Capacchione
Con l’autrice Rosaria Capacchione, giornalista de “Il Mattino” ne parleranno i magistrati Alessandro D’Alessio e Giovanni Conzo.
Rosaria Capacchione è una giornalista coraggiosa. Tenace e verace. Nata a Napoli, vive da sempre a Caserta, dove lavora come cronista giudiziaria al quotidiano “Il Mattino”. Da 29 anni indaga sugli affari illeciti della criminalità organizzata. Le sue inchieste precise e circostanziate danno fastidio ai clan. Troppo. Tanto che, la camorra in un’aula di Tribunale è arrivata a minacciarla. E proprio come era già successo allo scrittore Roberto Saviano, dopo il libro “Gomorra”, anche a lei è stata appena assegnata la scorta.
La testimonianza di una grande cronista giudiziaria che da decenni segue dall’interno la criminalità organizzata. Alta Velocità Napoli-Roma, aeroporti, metropolitane, appalti pubblici, investimenti immobiliari: il clan dei Casalesi ha ormai esteso la sua rete in tutta Italia. Un libro per osservare da vicino le dimensioni del contagio.
Rosaria Capacchione segue da oltre vent’anni le trame nascoste della criminalità organizzata campana e il loro intreccio con la società civile. Da tempo la camorra ha valicato i confini regionali per estendere la propria egemonia su tutta la Penisola. Il 9 giugno 2008 il gip del Tribunale di Napoli deposita la sentenza con la quale, per la prima volta, viene condannato un imprenditore del Nord per associazione camorristica. Aldo Bazzini è il consuocero di Pasquale “bin Laden” Zagaria, fratello di Michele “Capastorta” Zagaria, capo militare dei Casalesi e uno dei latitanti più pericolosi d’Italia. Sfruttando i suoi rapporti con faccendieri e intermediari, dal 1994 a oggi Bazzini ha favorito la penetrazione della camorra nei maggiori appalti pubblici del Paese. Seguendo questa vicenda giudiziaria, “L’oro della camorra” offre un’attenta ricostruzione di un mondo sommerso che non si caratterizza più solo per il sangue versato sulle strade ma che sta assumendo sempre più il controllo dell’imprenditoria italiana, per arrivare a permeare ogni aspetto della nostra economia.

Uthopia Libreria, Palazzo Fazio, Via Seminario, Capua (CE)

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