Settembre al Borgo 2008: Marco Baliani
Casertavecchia (CE), 5 Settembre 2008
Articolo e foto di Pia Di Donato
Serata in cui la "leggerezza" è stata un po' difficile da scovare questa
dedicata alla lettura del dramma "Manfred" di Byron.
Il testo racconta del tormento di un uomo tormentato dal rimorso per un
delitto ccompiuto in circostanze assai misteriose e affranto per la perdita
amata. Per risolvere i suoi tormenti evoca gli spiriti dell'universo
chiedendo l'oblio totale. Non avendolo ottenuto tenta il suicidio ma viene
fermato da un cacciatore passato li per caso e che lo indirizza ad Arimane,
dal quale riesce ad avere la possibilità di vedere il fantasma dell'amata.
Il giovane cerca il perdono dall'amata Astarte che invece gli annuincia che
morirà l'indomani, A Manfred quindi non rimane che riconciliarsi con Dio e
attende la morte in una torre solitaria. Ma non è ancora domato perchè al
giungere dei demoni, Manfred li sfida, anhe se alla fine soccomberà
perchè non si sente assolutamente parte del loro drappello. L'opera ha fine
con Manfred che, sempre nello stato di angosciata inquietudine, spira senza
elevare una preghiera, mentre i demoni si allontanano.
Come si legge quindi da questo breve riassunto, siamo lontanissimi da quella
che è la sensibilità attuale e l'allestimento minimalista (il lettore, Marco
Balliani e i due pianisti, Angela Annese e Filippo Faes, in dcena) obbligava
a concentrarsi sul fiume di parole del dramma.
Ma l'intervallarsi o l'accompagnamento, i alcuni momenti) di brani di Čajkovskij
eseguiti a quattro mani ha spezzato pesantezza del linguaggio aulico
permettendo di intuire che la corrente "romantica" inglese in effetti abbai
liberato dal manierismo la letteratura.
Lineare e precisa la lettura di Marco Baliani, e molto coinvolgente
l'interpretazione dei due pianisti
Comunicato stampa
5 Settembre, Teatro Della Torre, Ore 21.00,
Marco Baliani, Byron, Manfred, Čajkovskij.
Drammaturgia per pianoforte e voce
di Marco Baliani, Angela Annese, Filippo Faes
E’ di scena la grande solitudine romantica, eroica e tragica, che si misura
con scenari montagnosi giganteschi, picchi innevati, burroni, tramonti,
tempeste. Ma la vera tempesta resta quella che infuria nell’animo di Manfred,
il poeta - mago - artefice, che non si accontenta del suo sapere e vuole
sfidare le stesse divinità in cui non crede.
”Lavorando drammaturgicamente al testo e alla musica, sottraendo peso alle
parole, ho ricavato una partitura narrativa asciutta e tesa, che
l’interpretazione musicale a quattro mani di Agnese e Faes rende a tratti
ironica e grottesca, senza nulla perdere della sfida che Manfred lancia al
mondo e a sé stesso.”
Costo del biglietto 15 euro
Consulta:
Settembre al Borgo 2008