Caserta Rock Festival: 2° serata
Caserta, 1 Settembre 2008
Articolo e foto di Fabio Viggiano
Siamo alla seconda giornata del Caserta Rock Fest.
La prevista apertura dei cancelli per le ore 14 (come da locandina) è
posticipata alle 19, lasciando l’amaro in bocca a chi ha fatto di tutto per
arrivare in orario alle transenne.
Nonostante tutto, all’atteso orario, il pubblico è poco, ci si conta sulle
dita di una mano.
Il sottoscritto viene bloccato nelle procedure di riconoscimento come
accreditato stampa mentre il contest della manifestazione prende il via;
oggi sono tre i gruppi in gara (le band vincitrici di ogni giornata
suoneranno il 3 Settembre, in palio la registrazione in studio di una demo).
Il primo gruppo della serie sono le Over The Edge, che purtroppo non
ho potuto vedere (causa ritardi all’accreditamento), sono la band grunge
femminile più famosa nel casertano, la prestazione è ottima, la voce della
cantante riecheggia nel Drive In purtroppo ancora semideserto, e i loro
brani possono allietare ben poche orecchie (anche se ne avrebbero meritate
molte in più). Il contest continua ed a salire sul palco sono gli
acclamatissimi O.D.D.C.P.P. (orgasmodadioconpadrepio) che danno il
via alla giornata ska punk e il pubblico, non ancora foltissimo, fa partire
le danze.
Da citare, senza ombra di dubbio, i brani sulla Munnezza e contro le
Amministrazioni Comunali. Terza ed ultima ma non meno importante band del
contest sono i Playmobil From Chernobyl già vincitori del Checkmate
Festival di quest’anno che dopo alcuni minuti di preparazione della
strumentazione, intrattenuti dai sarcastici commenti del cantante, regalano
un’ottima prestazione che non ha nulla a che fare con il Rock ma che ha
caricato il pubblico, trasformando il sotto palco in una piccola discoteca.
Il contest termina ma il nome dei vincitori della giornata verrà comunicato
in tarda serata.
Intanto salgono sul palco i Micro B di Santa Maria a Vico che con il
loro Indie Rock non convincono troppo, nonostante l’impegno.
Il pubblico si attesta sul centinaio di unità, includendo un po’ di staff e
i componenti delle band in giro per gli stand (quei pochi che ci sono) e
salgono sul palco i casertani Bradipos 4 che, con il loro 60's
Instrumental Surf Music, trascinano il pubblico in atmosfere anni 60, il
tutto grazie ai loro brani, quasi mai cantati. Il pubblico, specie
femminile, si scatena tanto che, a furor di popolo viene richiesto (e
concesso) il bis per far ballare tutti ancora un’altra volta (sottoscritto
compreso).
La giornata vede un’alternarsi continuo di band sul palco: scendono i
Bradipos 4 e salgono i Godmother, una band di Lecco che conclude qui
la sua tournè estiva. Il loro stile è vicino all’emo core, nulla di
strabiliante, e in definitiva un’esibizione sufficiente per dei ragazzi come
loro.
A muovere ancora una volta la folla, ci pensa il gruppo successivo I
Padrini, da Cagliari, che portano a Caserta una ventata di ironia con
espliciti accenni a sfondo sessuale e tanto buon punk. Le canzoni lasciano
tra lo stupito ed il perplesso, come nel ritornello che testualmente dice
“Vorrei che Al Pacino fosse il mio padrino”.
Da Cagliari le voci che si susseguono cambiano accento, e ci fanno atterrare
a Palermo. Salgono sul palco I Munnizza che tra acrobazie e tanto ska
allietano i presenti: davvero complimenti al cantante che, nonostante un
evidente problema al ginocchio, si è dato alla pazza gioia cantando e
saltando a più non posso.
La serata sta per concludersi. Salgono sul palco i bolognesi Le Braghe
Corte che fanno divertire e si divertono nella loro esibizione: davvero
bravi, nulla da dire!. Gli attesi The Hormonauts non sono purtroppo
presenti, a causa di un lutto familiare.
Al termine sul palco salgono i Casino Royale, che da anni allietano
gli appassionati della musica ska ed che anche questa sera non deludono. Il
pubblico balla a ritmi tra lo ska ed un vago reggae, vengono ripoprosti
brani vecchi e nuovi dando il tocco finale a questa giornata dedicata
soprattutto allo Ska, a quella musica alternativa da ballare, con cui ridere
e non pensare a niente.
Ma non è tutto rose e fiori, ci sono delle critiche forti da fare
all’organizzazione del Caserta Rock Fest.
Per iniziare: l’orario di apertura di cancelli (è scontato ci sia un po’ di
ritardo ma 5 ore è inaudito!). Già nella giornata di ieri persone giunte
dalla Calabria sono rimaste sconcertate, oggi stesso problema.
Poi il biglietto: costa "teoricamente! 10 € come si legge su qualsiasi
volantino o manifesto, ma se lo si compra al concerto costa 11,50 €: la
differenza è poca, ma è comunque sbagliato
I prezzi per le bevande ed il cibo sono assurdi (ma la fame è fame, e con
questo ragionamento tutti purtroppo stanno al prezzo imposto), mancano i
servizi igienici (il che credo sia la mancanza più grave per un evento del
genere che tra domani e dopodomani prevede centinaia di persone).
Il Caserta Rock Fest è una manifestazione che merita tantissimo, ma vanno
risolti questi piccoli problemi, e magari andrebbero chiamati anche artisti
internazionali.
So, per esperienza, quanto sia difficile organizzare un evento simile,
conoscendo anche le difficoltà di chi tenta di portare della buona musica in
una zona in cui la cultura musicale è ancora tutta da insegnare e le
critiche che faccio sono solo dettate dal desiderio di veder crescere nel
tempo e nell'importanza l'unico appuntamento rock casertano