Mostra: Quella diga sul fiume dell’oblìo, una ricerca di Luigi Spina
Letino (ce), dal 17 al 31 agosto 2008
Comunicato stampa
Il progetto realizzato e sostenuto dal comune di Letino e dall’Enel spa
si concretizzerà il giorno 17 agosto e fino al 31 agosto 2008.
La mostra è a cura di Claudio Calabritto e Monica Romano.
Nel pomeriggio saranno effettuate visite guidate alla diga per permettere ai
visitatori di godere di un paesaggio di struggente bellezza.
La posizione geografica della diga permette di ritrovarsi nel cuore del
Parco Regionale del Matese.
Ad est la Piana delle Sécine, Miralago e Monte Miletto, ad ovest le grotte
di Caùto e uno spettacolare paesaggio in direzione di Prata Sannita e
dell’antico castello medievale.
La giornata continuerà con l’inaugurazione della mostra.
La mostra prevede tre sezioni:
La prima sezione è dedicata alla commemorazione del centenario della
costruzione.
La diga di Letino è il primo sbarramento sulle acque del Lete, definito da
Dante il fiume dell’oblìo poiché nell’immersione ci si dimentica della vita
passata, di un progetto ben più vasto che riguardava lo sfruttamento
idroelettrico del territorio del Matese e che fu attuato e completato solo
nel 1964 con la successiva diga di Gallo Matese.
Il fotografo Luigi Spina è stato incaricato di realizzare una ricerca
fotografica che ne permetta di valorizzare il contesto ambientale e l’opera
ingegneristica dell’uomo.
Saranno esposte, in permanenza, presso l’istituendo Museo del Paesaggio e
delle Tradizioni Popolari, piazza della Repubblica, Letino tre fotografie
grande formato 80x100 cm, in bianco e nero.
La seconda sezione è dedicata alla storia della costruzione degli
impianti idroelettrici sul Matese.
Grazie a materiale d’archivio gentilmente concessi dall’Archivio Storico
Enel Giuseppe Cenzato di Napoli, si è avuta la possibilità d’esporre
fotografie, inedite, degli anni sessanta, della costruzione della diga di
Gallo Matese e delle condotte di collegamento alla diga di Letino.
Non solo, ma il ritrovamento di una relazione progettuale del 1919 dell’ing.
Omodeo di Milano ci mostra che il sistema di bacini idroelettrici doveva
essere ben più complesso e invasivo del territorio, cosa che non accadde.
La terza sezione è dedicata alla memoria storica.
La costruzione della diga, rappresentava un’interruzione, una discontinuità
nel paesaggio e in qualche modo danneggiava l’economia rurale della comunità
letinese.
La SME, Società Meridionale Elettrica, che doveva costruire la diga generò
scontri sociali e con grandi difficoltà si giunse ad un accordo.
In questa vicenda le donne di Letino, esasperate dalla possibilità che la
diga togliesse loro acqua per i mulini e per i lavatoi così essenziali per
la vita di quegli anni, si distinsero per una protesta estremamente vivace e
a tratti violenta, ottenendo la maggior parte delle loro richieste.
Di particolare interesse la donazione da parte della Sme di un orologio per
il campanile del paese.
Dell’orologio si conserva ancora il delicato meccanismo e sarà esposto in
mostra.
Questa sezione mostra documenti originali ed inediti, conservati presso
l’archivio comunale di Letino risalenti agli anni 1907-1908.
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Per informazioni: tel. 0823/945004