Al Polo della Qualità: Giuliana Soscia & Pino Jodice in "Italian Tango Quartet"

Marcianise,  10 luglio 2008

Articolo e foto di Giorgio Ruberti

Marcianise, giovedì 10 luglio. Secondo appuntamento al Polo della Qualità di Marcianise per la rassegna Polo Jazz Village, che ha visto protagonisti i musicisti dell’Italian Tango Quartet, guidati dalla compositrice Giuliana Soscia alla fisarmonica e dal direttore d’orchestra Pino Jodice al pianoforte. Nella cornice chic del grande cortile dell’ancor più grande centro situato nell’area industriale di Caserta sud, tra passerelle di moda e vetrine di negozi dei migliori marchi del made in Campania, sta avendo luogo questa prima interessante rassegna di musica jazz che ha già visto calcare il palcoscenico il Brad Mehldau Trio lo scorso 5 luglio, e che il prossimo giovedì vedrà protagonista il Wayne Shorter Quartet (ore 21:30, biglietti acquistabili in loco).
Ma veniamo alla serata di ieri, che ha attirato l’attenzione degli appassionati casertani di tango, non molti, a dire il vero, a dispetto del fatto che questa musica sia un po’ quella maggiormente di moda negli ultimi tempi. L’Italian Tango Quartet è un ensemble dall’ottimo curriculum, vincitore di molteplici premi critici a livello internazionale, e che può vantare apparizioni anche in programmi trasmessi dalla RAI. Aspettative del tutto confermate sin dai primi brani, alcuni dei quali composti e arrangiati dal napoletano Jodice, come Seventango e La trilogia dell’angelo.
Un filo conduttore lega il tango argentino di questo quartetto, italianissimo, alla musica napoletana e al jazz, con il risultato di una contaminazione dalla forte connotazione sperimentale, soprattutto nelle sonorità ricercate da Jodice, vero leader del gruppo. Il repertorio, che li ha visti suonare per circa un’ora e mezza, è partito proprio dall’Argentina, con l’esecuzione di molti brani di Piazzola – l’autore da loro preferito – di cui non poteva mancare Libertango, applauditissimo in una versione molto originale con virtuosistico assolo centrale di batteria di Francesco De Rubeis (ma tutti i componenti si sono rivelati davvero ottimi performers). Dalla terra originaria del tango si è poi pervenuti a quella originaria di Jodice, Napoli, con l’esecuzione di versioni jazzate di cinque villanelle del Quattrocento, di canzoni classiche napoletane come Serenata ‘e Pullecenella di Libero Bovio, fino a brani tratti dalla più recente Gatta Cenerentola di Roberto De Simone. Tutti completamente trasfigurati ma, magia del jazz, pur sempre riconoscibili.

Consulta: Al Polo della Qualità è la stagione dei concerti all’aperto

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