Drake International Film Festival: serata Horror
Caserta, 24 Hiugno 2008
Articolo di Sebastiano Sacco
Programmazione all’insegna dell’horror/thriller, quella di ieri sera,
24 Giugno, nella sala del cinema “Duel City” di Caserta. Il volto
dell’attrice protagonista di “Nympha”, Tiffany Shepis, campeggia
all’ingresso della hall della sala cinematografica. La curiosità è forte.
Soprattutto perché alimentata da un intrigante sottotitolo al già evocativo
“Nympha”: “Same Lord, New Messiah”. Ci affacciamo alla sala dove ancora solo
poche persone hanno preso posto, e possiamo constatare, non senza una ormai
abitudinaria punta di rammarico, come simili manifestazioni vengano poco
recepite dal pubblico casertano - già di per se abbastanza letargico -
soprattutto se scarsamente evidenziate attraverso una buona campagna
pubblicitaria. E ci sentiamo, stranamente, complici della non
partecipazione, nonostante i pass stampa pendano sul nostro petto. Qualche
voce inglese bisbiglia nella sala, qualcuno si guarda intorno attendendo
l’inizio della proiezione, altre persone, a gruppi di 2 o 3, sopraggiungono
nella sala introdotti dall’hostess. E il film comincia.
Girato quasi per intero in un’unica location, “Nympha” narra di Sarah, una
ragazza che giunge dagli Stati Uniti trascinando con sé un passato e delle
persecuzioni interiori a cui non riesce a sfuggire. Cercherà di farlo grazie
ad un processo di comunione mistica, che richiederà necessariamente la
rinuncia ai sensi, perché l'anima non subisca inutili distrazioni. Il
convento e la confraternita che la ospiterà la condurranno in un abisso di
crudele espiazione carnale, durante il quale la ragazza entrerà in contatto
mediatico con Ninfa, concepita in un rapporto incestuoso tra sua madre e suo
nonno, fanatico religioso, esplorando una dimensione in cui l’assistere agli
orrori dell'una, farà si che si allevino e si contrastino i marchi e le
sevizie imposti all'altra…
Al di la della trama interessante, giocata su una buona fotografia e su
atmosfere cupe che richiamano i paesaggi dei racconti di Edward Morgan
Forster e Georges Simenon, il film pecca probabilmente di una sceneggiatura
talvolta ridondante, talvolta schematica, seppur questa presenti situazioni
originali (come la porta di legno della soffitta dalla quale trasuda il
sangue delle vittime del “Signore”, o il rapporto/legame saffico tra Ninfa e
Sarah) e tempi ben giocati in un crescendo rossiniano che trascina lo
spettatore verso il finale. Un discreto prodotto indipendente per un genere
arduo da esplorare e forse ancor più difficile da proporre e far apprezzare.