1° serata della II edizione del DIFF 2008
Caserta, 21 Giugno 2008
Articolo di Dario Salvelli. Foto: Federica Roano
La prima serata della seconda edizione del DIFF 2008, il Drake
International Film Festival che si tiene a Caserta tra la Reggia, il Duel
City ed il Crowne Plaza, si apre con il film “Ho ammazzato Berlusconi”
(http://www.hoammazzatoberlusconi.org/) dal titolo provocatorio ed
inequivocabile.
Rimaniamo delusi dalla - numericamente scarsa - presenza delle persone nella
calda sala dell’ex cinema San Marco: l’impressione è che Caserta abbia
ancora e sempre più bisogno di fare cultura dal basso più che da eventi
blasonati che sfruttino le sue bellezze e risorse puntando ad un audience
esclusivamente internazionale. La proiezione del film, già uscito in Italia
in pochissime sale, si apre con il protagonista principale, il professore
Matteo Luisi, che, circondato dal terriccio, è alle prese nello scavare una
buca profonda. Non fatevi trarre in inganno, è solo l’inizio del racconto
che come nelle più classiche trame finirà proprio qui: anno 2001, Berlusconi
ha appena vinto le elezioni e Matteo litiga con sua moglie Livia (nel film
inizialmente“Rutelliana” per necessità più che per vocazione ma decisamente
una donna di estrema sinistra) perché ha votato proprio per il vincitore, il
nemico. Livia vorrebbe un mondo migliore di questo, quasi perfetto, è così
appassionata che dopo aver litigato violentemente con Matteo scappa di casa
delusa e tradita dalla scelta del marito: purtroppo troverà la morte in un
fatale incidente. Il professore Luisi, disperato e confuso, esce in auto nel
cuore di una notte tempestosa ed investe un uomo dalla dubbia quanto
angosciante identità. Non vogliamo raccontarvi la sceneggiatura (il soggetto
è disponibile sul sito ufficiale), possiamo dirvi che il film, nonostante
sia stato probabilmente girato con pochi mezzi e con una regia abbastanza
mediocre, riesce a incuriosirci perché l’idea della morte del potere più che
quella politica di Berlusconi, è in fondo affascinante. Il film è tratto dal
romanzo Omicidio Berlusconi di Andrea Salieri e vede il susseguirsi di
situazioni ironiche e grottesche come l’incontro tra Luisi, interpretato da
un espressivo Alberto Bognanni, ed una fantomatica triade della quale, anche
dalle sembianze viscide e dai nomi , ne riconosciamo i, in questo caso è il
caso di dirlo, probabilmente casuali, riferimenti ai personaggi reali:
Giuliano (Ferrara), Cesare (Previti), Gianni (Letta) parlano di potere e di
come funziona la politica, si preoccupano del ritrovamento del cadavere del
premier che continua, nonostante la sua apparente morte, a comparire
sorridente sui media. “Non è Berlusconi quello in tv” ripete Matteo, deve
essere un sosia, pensateci bene: la foto con quel gesto imbarazzante con
Aznar, le continue gaffe sulla storia ed altre marachelle mettono in dubbio
l’identità di Berlusconi. Matteo, come De Andrè, alla fine scoprirà che “dai
diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. “Ho ammazzato
Berlusconi” rappresenta allo stesso tempo il sogno e l’incubo di molti, dove
potere è sinonimo più spesso di ingiustizia che di libertà. Prodotto da
Collepardo Film, fa parte di quel filone dell’industria del cinema
indipendente del quale il nostro Paese ha bisogno, se non altro per una
“democrazia delle arti”, che come il sempre troppo trascurato Teatro, è una
delle tanti componenti assolutamente necessarie per un’Italia che ha bisogno
e vuole, nel nuovo millennio, crescere. Anche artisticamente.