"L'altra Agata" di Carla D'Alessio
Caserta, 19 Giugno 2008
Articolo di Mariastella Eisenberg, foto di Pia Di Donato
“L’altra Agata” è il titolo del primo romanzo di Carla D’Alessio, giovane
scrittrice under 30, che già così ci lancia un messaggio inquietante: un
nome proprio accompagnato da un aggettivo che rinvia ad un’alterità, a
qualcosa che non c’è e se c’è non si sa dove sia,crea disagio,un piccolo
sottile disagio che si trasforma presto in curiosità. Questa è, forse, la
cifra interpretativa che accompagna il lettore fin dall’inizio, che vive
contemporaneamente un “disagio” “curioso” di scoprire e capire chi sia
l’altra Agata.
E così si dipana una storia, intrigante nei fatti e nel resoconto dei fatti
(quegli degli anni ’70), che coniuga temi forti come la solitudine (quella
individuale e quella di coppia), il rapporto genitori-figli (più si è
assenti più cresce il desiderio di avere un rapporto solido di pensieri), il
passato (quando irrompe nel presente tanto può costruire tanto può
distruggere).
Indubbiamente l’autrice maneggia bene gli strumenti linguistici ed
espressivi per una serie di circostanze culturali, che vanno dalla laurea in
lingue all’Orientale al master biennale alla Scuola Holden; ma soprattutto
perché, come ella stessa ha raccontato, la scrittura è stato il filo
conduttore della sua vita fin dall’infanzia. Ha cominciato molto presto con
poesie e racconti, che nella migliore delle tradizioni non faceva leggere a
nessuno, per giungere al romanzo, non solo e non tanto come scelta, quanto
piuttosto come maturazione di un percorso.
La D’Alessio scrive anche su Repubblica Napoli, ha pubblicato racconti su
varie riviste del settore, è inclusa in un’antologia edita da Einaudi;
insomma è giovane, ma appare ben motivata e decisa: vuole scrivere, e vuole
che “scrivere” diventi per lei un mestiere vero.
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