Mostra fotografica: Correva l'anno 1860
Caserta, dal 14 al 22 giugno 2008
Comunicato stampa
Graffiti e firme ai Ponti della Valle nelle immagini dì Giulio Festa.
Nel ciclo di manifestazioni programmate per il 150° anniversario di
costituzione del Circolo Nazionale di Caserta, con il patrocinio del Comune
si svolgerà dal 14 giugno al 22 giugno presso la sede del Sodalizio una
mostra fotografica dal titolo "Correva l'anno 1860".
La mostra riguarda i "segni" lasciati nel 1860 in concomitanza della
Battaglia del Volturno, da soldati sulle pareti e sotto le volte
dell'acquedotto Carolino di Maddaloni; esse sono state rintracciate fra
migliaia vergate, nel corso del tempo e con scopo diverso, da persone
transitate per i Ponti della Valle.
A distanza di tanti anni, ancora oggi in un mondo purtroppo in guerra,
l'osservatore trae spunto per la riflessione sulla condizione di chi,
indipendentemente dalla sua collocazione, si trova ad essere protagonista di
eventi più grandi di lui e decide di difendere il proprio ideale di vita
fino alla morte. Ecco , allora, che appartenere ad uno schieramento o
all'altro non ha più senso, come non lo ha, attribuire le vittime
esclusivamente ad una sola delle parti contendenti.
Giulio Festa, casertano, autore della mostra, ha inseguito quelle tracce con
pazienza certosina, le ha fotografate accogliendo e trasmettendo quel
messaggio affidato alle solida muratura dei Ponti facendo si che oggi quei
soldati, attraverso i nomi, nelle foto possano riacquistare la loro
identità. Gli autografi lasciati con la grafite oppure scalfiti nella
muratura con la punta aguzza di una baionetta, appartengono semplicemente a
persone, di varia estrazione sociale, di regioni del Nord o di regioni del
Sud, i quali affidarono ad una traccia il ricordo del proprio passaggio nel
mondo. La mostra si propone di mettere in evidenza ciò che ha accomunato e
non ciò che ha diviso quegli uomini che attendevano l'accadimento di eventi
molto più grandi di loro.
Grazie alle firme rilevate e fotografate all'acquedotto, e al percorso della
mostra che espone resoconti di Borbonici e Garibaldini attori primari di
quei giorni, il Soldato esce prepotentemente dall'anonimato anche se in
questa mostra non c'è il suo ritratto, ma la firma e il suo ideale che lo
identifica e che lo rende singolo protagonista assieme a tanti altri come
lui destinati a rimanere, però Ignoti.