Laboratorio di Pizzica Tarantata
Luogo, data e sottotitolo
A cura di Andrea Russo
Organizzata dal gruppo Menta Fresca si svolgerà il 13 e 14 Giugno uno
stage di Pizzica Tarantata della studiosa di danze tradizionali Franca
Tarantino, che sarà accompagnata dai musicisti Davide Conte (percussioni) e
Andrea Russo (fisarmonica e organetto diatonico)
Programma:
Venerdì 13 Giugno ore 19.00
Saluto di benvenuto ai partecipanti e presentazione dello stage. Parte
teorica sulla pizzica tarantata. Introduzione alla danza.
Sabato 14 Giugno
Ore 10.30 : Iniziano le danze, alle ore 12.30 pausa pranzo per la quale
ognuno provvederà per se. Ore 14.00 ripresa delle danze. Ore 18.30 cena a
buffet (inclusa nella quota di partecipazione). Ore 19.30 festa di chiusura
con musica dal vivo.
Iscrizioni: al fine di garantire la buona riuscita e la buona qualità dello
stage il numero di iscritti è limitato ad un massimo di 30 persone.
Raggiunto tale numero non saranno accettate altre iscrizioni.
La quota di iscrizione, di partecipazione allo stage e alla cena buffet è di
40 Euro.
Per effettuare l'iscrizione è necessario inviare una mail all'indirizzo
andrea_russo@libero.it oppure all'indirizzo
andrearusso_026@fastwebnet.it.
Pizzica. pizzica.. riflessioni
La danza tradizionale salentina la “pizzica-pizzica”, negli ultimi anni è
divenuta spettacolo e fenomeno di massa, travalicando i confini territoriali
e regionali, subendo molteplici trasformazioni e reinvenzioni, creando un
nuovo linguaggio coreutico investito di fascino etnico. Tutto ciò, ha
relegato questa danza a mera esibizione, allontanandola dai suoi significati
originari.
La fine del mondo contadino ha determinato, anche riguardo la danza,
un’interruzione, un oblio, e per lungo tempo nel nostro territorio non si
ballava più la pizzica-pizzica.
Il processi di modernizzazione, così rapidi, hanno favorito un progressivo
allontanamento da tutta la cultura propria di quel mondo, nella convinzione
che il “nuovo” ed il “moderno”, fosse da preferire, e comunque le migliori
condizioni di vita hanno accelerato il processo di rimozione di tutto ciò
che riguardava il ricordo, a volte doloroso, di una vita di fatica e di
povertà.
Dal dopo guerra altri linguaggi coreutici si sono imposti: il valzer, il
tango, la polka, il liscio ec , così come nuovi riti di aggregazione, hanno
sostituito le feste in casa ed in occasione del raccolto. Il mondo si andava
trasformando, così il “dialetto del corpo” progressivamente si perdeva
nell’oblio lasciando spazio a nuovi più funzionali linguaggi coreutici, che
meglio si adattavano al nuovo mondo ed al rinnovato stile di vita.
Danzando insieme, condividendo lo stesso linguaggio del corpo, si riconferma
il senso di identità e di appartenenza ad un popolo e ad una data cultura.
La festa, nella tradizione, scandiva il tempo dei riti di passaggio
(matrimoni, battesimi) e dei cicli cereagricoli.
Ascoltando gli anziani si scopre che la pizzica-pizzica era una danza che si
svolgeva negli ambienti domestici, nelle masserie, in specifiche occasioni
all’interno di un codice etico ben preciso e largamente condiviso. Il ballo
segue uno schema, con lievi differenze a seconda delle diverse zone del
Salento, all’interno di una coreografia nel rispetto di spazi e tempi di
esecuzione. I nostri maestri “gli anziani”, cioè coloro i quali sono
detentori di questo prezioso sapere, ci possono fortunatamente ancora
insegnare i passi, i significati ed i simboli di questo antico linguaggio
coreutico . Nello stesso tempo, nel rispetto della ronda e di chi danza, ci
insegnano ad avere attenzione per tutti e di saper partecipare ad un momento
di condivisione fatto di cose semplici.
Franca Tarantino
Psicoterapeuta-Danzamovimentoterapeuta e studiosa di danze tradizionali,
da anni si occupa di cultura popolare dapprima spinta dalla riscoperta delle
sue radici, in seguito come approfondimento degli aspetti etno-coreutici e
terapeutici che alcune danze del sud Italia ancora oggi conservano. Il
bagaglio di esperienze che nel tempo ha costruito si è sviluppato vivendo le
atmosfere delle feste popolari, a contatto con la gente, osservando ed
ascoltando gli anziani. In seguito ha arricchito il suo bagaglio di
esperienze attraverso stage-seminari e laboratori. Svolge laboratori di
pizzica-pizzica e sulle tarantelle del sud, in tutta Italia nell'ambito di
Folkfestival e nelle scuole pubbliche.
Ha danzato con alcuni gruppi di musica popolare (Antonio Infantino ed i
Tarantolati di Tricarico-Lucania, I Tamburi del Vesuvio-Roma, Uaragniaun
-Alta Murgia,Altamura). Attualmente danza con la Nuova Compagnia di Canto
Popolare.
Davide Conte
Nato e vissuto a Carmiano (Lecce) fino all'età di 17 anni, ed
attualmente residente a Caserta, è nella sua terra natale che è incominciato
il suo interesse e la passione, ha studiato ed appreso la cultura musicale
popolare Salentina.
Ha poi frequentato la Scuola di musica popolare di Bologna "Ivan Illic", il
Conservatorio del Cairo, Egitto, sezione di percussioni. Ha studiato a
Bologna con Fabio Tricomi (percussioni del mediterraneo), a Roma con Abdalla
Mohamed (percussioni arabe), a Ostuni (BR) con Pierangelo Colucci
(percussioni del mediterraneo), e a Napoli con Sergio Quagliarella
(batterista).Compositore, Percussionista, Cantante, Rumorista, Attore.
suona: Tamburi a cornice (Tamburello, Tammorra, Rik, Duf, Bendir), Tarbouka,
Tabla, Tubolar Beals, Congas, Timbales, xilofono.
Andrea Russo
All'età di quattordici inizia lo studio del pianoforte e successivamente
della chitarra classica. Dopo alcuni anni inizia lo studio dell'organetto
diatonico con il Basco Joseba Tapia e della fisarmonica cromatica con
Marcello Fiorini. Fonda assieme a Pasquale Caruso il gruppo Cantica
Popularia e successivamente con Franco Faraldo il gruppo Etnie. Collabora
con I "Tamburi del Vesuvio", "Nuova Compagnia di Canto Popolare", "Corepolis",
Riccardo Ceres, Marcello Colasurdo, Davide Conte, Francesco Manna, Vito
Cardellicchio, Carmine Patricelli, Franco Natale, Nando, Joseba Tapia,
Abdullah Mohammed.
Il gruppo è stato invitato a rappresentare l'Italia al Festival
Internazionale di Danze Etniche del Pais Basco (San Sebastian).
Come raggiungere l'agriturismo la Colombaia. www.lacolombaia.it Via
Grotte San Lazzaro, 9 - 81043 Capua - Telefoni 0823 968262
Da Santa Maria Capua Vetere immettersi sulla strada Nazionale in
direzione Capua. A circa 3 Km dall'Arvco Adriano prima del Supermercato 3C
Girare a Destra. Proseguire per circa 1km e poi girare a Destra (seguire le
indicazioni per l'Agriturismo la Colombaia)
Da Capua immettersi sulla strada Nazionale per Santa Maria Capua Vetere.
Superato il Supermercato 3C prendere la prima traversa a sinistra.
Proseguire per circa 1km e poi girare a Destra (seguire le indicazioni per
l'Agriturismo la Colombaia)
L'Azienda biologica " La Colombaia" nasce nel cuore della ridente e fertile
pianura di Terra di Lavoro, nelle campagne dell'antica Capua, gloriosa città
della "Campania Felix" che, a giudizio di Cicerone, fu seconda tra tutte le
città italiche alla sola Roma. La superficie aziendale è di 100 ettari di
cui 30 a frutteto (albicocco, pesco, susino e melo), e 70 ad ortive; tutti
coltivati secondo i principi dell'agricoltura biologica disciplinati dal
Reg. CEE 2092/91. L'azienda, il cui nome deriva dalla presenza di una antica
colombaia risalente alla fine del 600 che sovrasta l'antico casolare, è
delimitata a Nord dal passaggio del fiume Volturno e ad Est dal monte Tifata
che, sovrano, domina tutta la pianura; luogo ove sorge La Vecchia Caserta (Casahirta).