Amedeo Clemente Modigliani

opere di Modigliani

 

Mostra: Modigliani, l'artiste italien

Belvedere Reale di San Leucio (CE), dal 28 maggio al 22 giugno 2008

Comunicato stampa

Leuciana Festival Grand Tour e Institut Modigliani di Parigi presentano "Modigliani, l'artiste italien"

Note

Il lungo apprendistato del giovane Amedeo Clemente Modigliani inizia all’età di 14 anni, quando con grande passione, seguirà con assiduità i corsi del pittore Guglielmo Micheli nel suo studio a Livorno. Da allora non smetterà di provare a se stesso, ai famigliari e agli amici di essere in grado di assumere questa sua passione debordante. “…Amedeo (Dedo) dipinge tutti i giorni e per tutto il giorno” scrive la madre Eugenie Garsin nel suo diario, serenamente accoglie e asseconda il giovane figlio, già vittima di un’incurabile malattia. La sua voglia di disegnare, si manifesta ovunque, su qualsiasi pezzo di carta disponibile, sulle pagine dei libri, persino sui lati di un mobile realizzato dal suo compagno Uberto Mondolfi, dipinge ad olio “ l’allegoria della vita”, con toni espressionisti.
Un inizio vissuto come una liberazione dai corsi del vicino liceo Guerrazzi a Livorno, che non gli calzava in nulla, per disciplina e per autoritarismo, le sue erano già avventure cromatiche al di fuori della norma Macchiaiola. Anche se, i maestri della scuola fiorentina lo riportavano “sul paesaggio” come disciplina prospettica da apprendere.
Il lavoro quotidiano ha sicuramente dato luogo ad una serie di opere interessanti che sono in gran parte andate distrutte. La lenta ricostruzione dell’itinerario italiano ci ha indotti ad iniziare le ricerche dalla Sardegna. Il padre Flaminio possedeva la quarta proprietà in termini di estensione dell’isola, uliveti, vigneti e una miniera, davano solidità all’impresa Modigliani. I figli maggiori scoprirono la tenuta sarda in estate, anche Amedeo fece un breve soggiorno estivo, accompagnato dai fedeli amici di famiglia, i livornesi Taci, che si insediarono ad Iglesias aprendo al pubblico il primo ristorante con alloggio il “Leon d’Oro”. Le due famiglie allevarono i figli insieme, legati alla produzione e al consumo di tutti i prodotti della terra della tenuta Modigliani. Anche dopo il primo fallimento avvenuto nel 1884, la tenuta Modigliani nell’iglesiente continuò a produrre ogni sorta di agrumi e vini, per oltre quindici anni, seguita dall’amministratore unico, Perpignano. Il giovane Amedeo svolse i suoi “compiti” essenzialmente a Livorno, in uno studio adibito alla ricerca artistica attraverso il modello vivente, con altri otto compagni, che si alternavano in ore diverse al cavalletto, per imparare la tecnica del disegno dal vero. La vita del giovane artista era vista con riguardo dalla madre, ignorata dal padre, che lo lasciava educare secondo le scelte materne, essendo lontano, ed occupato in altri intenti, involontariamente coinvolto in meandri amministrativi, il genitore non si interessava dei figli. Il lavoro di ricerca compiuto da Chiara Filippini metterà in evidenza i caratteri fondamentali delle frequentazioni di Amedeo Modigliani a Livorno e in Toscana. Il suo è stato un meticoloso recupero delle pratiche artistiche dei giovani creatori toscani, ed in modo particolare quella di Guglielmo Micheli, che assume in questa rassegna il suo vero ruolo di iniziatore.
Il percorso si punteggerà di tutte le presenze vive di quel periodo formativo, ad esempio con la testimonianza del ritratto di Brunetta Turchini, ci immergeremo in quella storia fatta di incontri privati, capaci di cambiare la traiettoria della propria vita in pochi minuti, dove il giovane Modigliani sarà letteralmente trasportato in mondi sconosciuti, ma ricchi di esperienze pittoriche.
Il tracciato della mostra si identificherà con la cronologia e gli spostamenti del giovane artista: Livorno, Firenze e Venezia, sino al salto nel vuoto, del lungo viaggio verso Parigi.

Consulta: X edizione Leuciana Festival 2008

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