Toni Servillo

 

Cannes 2008

Tra velenose polemiche ed un pizzico di amarezza per la mancata Palma d’Oro a Toni Servilo, è comunque un trionfo per il nostro cinema e per lo stesso Servillo.

Articolo di Francesco Massarelli

Correva l’anno 1972 e sulla Croisette venivano incoronati ex-aequo con la Palma d’oro al miglior film “Il caso Mattei” di Francesco Rosi e “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri. Due opere meravigliose firmate da due registi che avevano saputo perfettamente coniugare il grande cinema con il loro impegno civile. Oggi, nell’anno 2008,  alla vigilia della 61^ edizione del festival di Cannes, il cinema italiano si è trovato al centro di velenose polemiche e qualcuno ha provato a farci credere che non era più in grado di scrivere belle pagine come quelle scritte nell’ormai lontano 1972. Forse colpa della solita strumentalizzazione politica se Pasquale Squitieri, sempre pronto a rispondere presente quando c’è da animare inutili polemiche, si è proposto come salvatore della patria e, sostenuto dal neo-deputato Luca Barbareschi, è stato scelto da Gianni Alemanno come direttore artistico in pectore della prossima Festa del Cinema di Roma. Ha rincarato la dose un mediocre regista come Renzo Martinelli, in questi giorni nelle sale con il film su “Carnera”, che ha dichiarato che il cinema italiano così com’è non serve a nulla e va chiuso. Ma siccome al peggio non c’è mai fine, direttamente da Cannes sono arrivate le dichiarazioni più sconcertanti. Prima Afef, che non si sa a quale titolo parli di cinema, ha contestato la scelta di portare a Cannes film come “Gomorra” e “Il divo”, citando il detto secondo cui “i panni sporchi si lavano in famiglia”, poi è tornato alla carica il solito Squitieri che ha sparato a zero sul film di Garrone, parlando della camorra come di un contro-potere con cui bisogna venire a patti (frase ignobile, come l’ha giustamente definita il produttore Domenico Procacci, che a proposito della mafia avevamo già sentito pronunciare da un ministro del precedente governo Berlusconi)). Oggi, domenica 25 maggio, il cinema italiano, quello vero, ha dato la sua risposta. Anzi, in sua vece, l’ha data la giuria del festival di Cannes, presieduta dal grande Sean Penn. Ci sarebbe piaciuto festeggiare una doppia Palma d’oro come nel 1972 e forse un po’ l’abbiamo sperato, ma il Grand Prix (secondo premio ufficiale del festival) a “ Gomorra” e il Premio Speciale della Giuria a “Il divo”, hanno comunque il sapore di un trionfo per il nostro cinema. Matteo Garrone e Paolo Sorrentino li avevamo da tempo individuati, insieme ad Emanuele Crialese, come straordinari talenti capaci di regalare nuova linfa ad un cinema italiano che continua ad avere in Moretti, Virzì, Soldini, Mazzacurati, Amelio, Faenza, Giordana, Benigni solo alcune delle tante altre prestigiose firme con cui può degnamente proporsi alle platee di tutto il mondo. Come più volte sottolineato in queste settimane, il festival francese assumeva quest’anno per noi casertani un’importanza speciale visto che entrambe le pellicole in concorso (e oggi premiate)  erano interpretate dal nostro Toni Servillo. Certo, ora che il palmares è stato reso noto, non nascondiamo un pizzico di amarezza per la mancata Palma d’oro a Toni come migliore attore protagonista nei panni di Giulio Andreotti ne “Il divo”. Una Palma d’oro che avrebbe suggellato una stagione, tra cinema e teatro,per lui davvero strepitosa. La nostra speranza era tutt’altro che partigiana, visto che la stampa di tutto il mondo aveva ristretto a tre soli nomi la rosa dei papabili per l’interpretazione maschile. A contendere il premio a Toni sapevamo che c’erano solo Philip Seymour Hoffman e Benicio Del Toro, che alla fine l’ha spuntata con l’interpretazione del “Che” nel film di Soderberg (265’) che in Italia vedremo diviso in due parti. Solo per la cronaca ricordiamo che la Palma d’Oro di miglior film è andata al francese Laurent Cantet (già autore dell’ottimo “Risorse umane”) che ha firmato “Entres les murs”, un film che racconta la quotidianità di una classe multi-etnica nelle banlieue parigine: un inno alla diversità e alla tolleranza, che speriamo tutti in Italia possano vedere e che personalmente ci impegnamo a proporre a tutte le scuole della nostra provincia.      

Casertamusica.com - Portale di musica, arte e cultura casertana. Testi ed immagini, ove non diversamente specificato, sono proprietà di Casertamusica.com e della Associazione Casertamusica & Arte. Vietata ogni riproduzione, copia, elaborazione anche parziale. Tutti i diritti riservati. Per segnalazioni: redazione@casertamusica.com
Related sites: Orchestra Popolare Campana - Locali Caserta - Corepolis - Centro Yoga L'Arnia.