I Gruppi Archeologici di “Terra di lavoro” presentano il territorio
Capua (CE), 15 marzo 2008
Articolo di Lorenzo Di Donato, foto Pia Di Donato
Sabato, 15 marzo, nella saletta eventi della Libreria Guida, Caffè-ristorante Ex
Libris nel palazzo Lanza di Capua, i Gruppi Archeologici d’Italia con i
Gruppi Archeologici di Terra di Lavoro, con la collaborazione
dell’Associazione Culturale Architempo di Capua, hanno presentato il primo
degli incontri del "Viaggio in Terra di Lavoro tra storia, archeologia e
monumenti".
Il dottor Gabriele Addonisio, Direttore dei Gruppi Archeologici della
Campania, ha salutato quanti affollavano la sala illustrando gli scopi di
questi incontri tesi a dare una panoramica delle numerose evidenze culturali
presenti nel nostro territorio e del lavoro encomiabile svolto dai quindici
gruppi archeologici di Terra di Lavoro, di cui cinque nella Provincia di
Caserta. Comunica che, a partire dal prossimo settembre, successivi cicli di
incontri tematici permetteranno di approfondire più dettagliatamente le
nostre numerose evidenze culturali in modo da delineare altrettanti
itinerari inediti o poco conosciuti.
Ha preso quindi la parola il Direttore del Gruppo Archeologico
Falerno-Caleno di Sparanise, Giuseppe Marchione, che dopo aver illustrato i
dieci anni di vita di questo Gruppo, ha dato la parola all’archeologa Angela
Carcaiso ed al dottor Gianluca De Rosa perché illustrassero il tema di
questo primo incontro: “Impronte di storia e frammenti di Archeologia fra
Garigliano e Volturno”.
La trattazione della Carcaiso si svolge in due momenti, il primo riguardante
le presenze storiche ed archeologiche prima della colonizzazione romana del
territorio (dalle “ciampate del diavolo” di trecentomila anni fa ai reperti litici ora nei musei di Teano e Mondragone; dagli Ausoni agli Osci; dai pagi
gravitanti sui santuari posti lungo la piana attraversata dal fiume Savone;
le necropoli di Cales, Teano, ed altro ancora).
A questo intervento della architetta Carcaiso è seguito quello del dottor De
Rosa che ha evidenziato quanto è finora emerso nello stesso territorio
durante l’epoca romana caratterizzata dalla costruzione delle grandi vie per
far muovere gli eserciti (via Appia) e dalla parcellizzazione del territorio
(centuriazione) a fine di controllo del territorio e di censimento
catastale. E’ in tale epoca che nascono le colonie di Cales, Suessa, Teanum,
Sinuessa arricchite da terme e splendidi teatri in cui ancora oggi si
rappresentano spettacoli teatrali. E’ in quest’epoca che sorgono anche
ricche ville rurali completamente autonomi perché capaci di ricavare il
necessario alla loro vita dalle campagne circostanti.
La Carcaiso ha trattato, infine, il territorio fino all’età medioevale,
soffermandosi, in particolare, sull’arroccamento delle popolazioni sui monti
per difendersi dagli invasori longobardi; dei nuovi santuari, a volte sorti
su precedenti pagani: le cattedrali desideriane di Sessa Aurunca, di Cales,
di Casertavecchia; i culti rupestri e quello verso san Michele Arcangelo,
pesatore di anime e sterminatore del diavolo-drago e perciò caro a i
longobardi.
Un convinto applauso chiude l’esposizione dei due esperti.
Sabato 29 marzo si svolgerà, sempre alle 18 e nella stessa libreria, il
secondo incontro programmato che sarà curato dal Gruppo Archeologico
“F.S.Gualtieri” di Caserta sui temi: “Capua tra Etruschi e Sanniti: un
incontro pacifico o bellicoso?” a cura di Alessia Ventriglia e “Evidenze
archeologiche di Capua antica” a cura di Chiara Della Valle.
Seguirà, domenica 30 marzo, dalle 10 alle 13, una visita guidata alle
“Carceri Vecchie” sulla via Appia, in territorio di san Prisco.
Comsulta:
Viaggio in Terra di Lavoro tra
storia, archeologia e monumenti