Caserta ed i suoi sospiri d’arte all'Underground Music Hall

Caserta, 22 Febbraio 2008

Articolo di Dario Salvelli e Sebastiano Sacco, foto Sebastiano Sacco

(Sebastiano Sacco) C’è aria di attesa all’Underground Music Hall, il locale stracolmo di tavolini dai quali risuonano i discorsi intrecciati dei presenti in “sala”, quando una voce in perfetto stile “luogo di culto dei live” risuona nel locale annunciando gli “Psychopathic Romantics”. Le voci si spengono e le prime note fuoriescono dagli strumenti ancora freddi, che stanno per essere riscaldati. Appare subito un buon talento “interpretativo”, da parte del gruppo, ed il percorso/ricerca di una caratteristica sonora. Un suono che alterna un sofferto minimalismo – il filo conduttore di massima di gran parte dei gruppi casertani – ad una ricchezza acustica contaminata da più fonti. Suoni dai tratti celtici, richiami floydiani, note atipiche. Persino un mandolino. Lo show è introdotto dalla proiezione di un corto, “Si notava tra sette”, ed “accompagnato” da una esposizione fotografico/pittorica particolarmente suggestiva. Parallele alle immagini della mente, evocate dalle note dei “pazzi romantici”, largo spazio quindi anche alle immagini concrete, che possono toccarsi con mano, come la trovata del rotolo di scotch come strumento musicale (usando lo “scretch” prodotto dallo svolgere il nastro adesivo). Un gruppo artisticamente valido, dalla “Altered Education” che ha ancora bisogno di ulteriori alterazioni per inporre, definitivamente, la sua sfera personale.

(Dario Salvelli) Si fanno attendere ma ne vale la pena: l'Underground Music Hall è affollato, il variopinto pubblico è intrattenuto dalla proiezione di alcuni cortometraggi che precedono l'esibizione musicale degli "Psychopathic Romantics” (http://www.myspace.com/psychopathicromantics), gruppo di talento composto da basso, batteria, ben tre chitarre compresa quella del frontman della band. Siete sorpresi? Ebbene si, c'è anche un mandolino che crea sonorità particolari.
E' coraggiosa la scelta di non suonare cover ma brani inediti che fanno parte del loro repertorio, per altro in lingua inglese: i musicisti sono davvero bravi e di buona qualità ed il gruppo è abbastanza affiatato. Le sonorità melodiche ma al tempo stesso abbastanza underground rendono i cambi di ritmo particolari ed emozionanti, a volte psichedelici e new rock, si fondono in un'unica e simile traccia, un suono che riesce ad essere originale e graffiante. Il pubblico casertano è un po' timido ma applaude, forse i riff non appaiono subito tutti orecchiabili ma lasciano di certo l'impressione di uno studio ed una forte sperimentazione di base: quando le note melodiche ma sempre pungenti sprofondano poi nel romanticismo allora può scapparci anche un richiamo ai pezzi degli anni '60 ed al più classico tema amoroso oltre a quello più serio d'impegno sociale.
Sul finale, durante l'esecuzione di un brano, cogliamo un vezzo curioso ma non certo nuovo, l'uso di uno strumento fuori dall'ordinario: con lo strappare di un nastro adesivo si crea un suono secco e definitivo, che fondendosi con le delicate armonie crea un atmosfera avvolgente ed al tempo stesso surreale, per certi versi quasi da thriller. Le melodie, i ritmi forti ed incessanti ci lasciano piacevolmente sorpresi: gli Psychopathic Romantics sono sulla buona strada per affermare una propria identità musicale nel panorama italiano, e, perchè no, europeo.

Comunicato stampa

Sospiri d’arte sarannno tangibili Venerdì 22 Febbraio a Caserta. Underground Music Hall sarà avvolto dalla musica degli Psychopathic Romantics, che a loro volta si lasceranno accerchiare da distratte ed appassionate forme d’arte accumunate dalla vanità di un’unica istallazione mobile. Gli Psychopathic Romantics riproporranno brani del loro ultimo album (Altered Education) ed inediti in lavorazione per il prossimo lavoro. La poesia psichedelica dei cinque non sarà di sfondo, ma neanche gelosa verso gli altri granelli di tecniche ed emozioni impresse su tele e su foto. Infatti l’esibizione vedrà l’intreccio di due mostre fotografiche e due pittoriche. L’immagine visiva si svelerà anche nella proiezione del cortometraggio “Si notava tra sette” di Lorenzo Giroffi con protagonisti Piero Grant e Peppe Romano, la colonna sonora della pellicola è firmata dagli stessi Psychopathic Romantics. Questo sarà la rappresentazione di un viaggio surreale tra disparate sensazioni umane che allegoricamente proietteranno verso l’amore viscerale di colei che si notava e si noterà tra sette.
In anteprima si potrà assistere anche alla visione del primo video clip degli Psychopathic Romantics, per l’appunto del brano Wait. Il video clip scritto e diretto da Lorenzo Giroffi è sempre frutto del movimento artistico Khamsin art (movimento che coinvolge giovani attori, grafici, fotografi, scenografi) e della collaborazione di Mea Service.
Le mostre fotografiche sono curate da Daniele De Gregorio ed Aurelio Cicalese entrambi fotografi del movimento Khamsin art mentre la mostra pittorica sprigiona le linee ed i colori di Gianni Zagaria (scenografo e truccatore di tutti i lavori Khamsin art) e di Giuseppe Giroffi.
Una serata che di certo lascerà lo spazio ad ogni esigenza di rilassamento collaterale.

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