III edizione del Presepe Vivente
Marcianise (CE) - dal 26 al 30 Dicembre 2007 e 1, 5 e 6 Gennaio 2008
Comunicato stampa
Il 24 Dicembre 1223 è una data importante per la tradizione del Presepe.
Francesco d’Assisi, arrivò a Greccio (RI), e ottenne da un potente del luogo,
animali, paglia e mangiatoia. La notte della vigilia, al suono delle campane,
gli abitanti del posto furono convocati in una grotta in cui S.Francesco aveva
pensato di far rivivere la nascita del Redentore. Francesco d’Assisi morì due
anni dopo e furono i frati francescani, nell’esempio del loro fondatore a
divulgare la tradizione del presepe, tanto che ne è considerato il patrono
universale.
Le prossime festività natalizie segneranno la III edizione del Presepe Vivente
edizione 2007/08 di Marcianise, organizzato dall’Associazione Cattolica di
Volontariato, per la Tutela e Valorizzazione dell’Arte della Cultura e
Tradizione Popolare “S.Simeone” di Marcianise. La manifestazione si terrà nei
giorni 26-27-29-30 Dicembre 2007 e 1-5-6 Gennaio 2008 dalle ore 18.00
alle ore 22.00 nella locale masseria “Cecere” in via Trentola, patrocinato dal
comune di Marcianise – Assessorato alla Cultura e dalla Provincia di Caserta.
Soddisfatto l’Assessore Alessandro Tartaglione, impegnato a sostenere questo
evento, che oltre ad essere un momento di forte partecipazione popolare di
fede, vuole essere occasione per la scoperta delle arti e tradizioni della
nostra civiltà contadina.
Da sempre gli scopi perseguiti dall’Associazione e dagli organizzatori sono:
SCOPO RELIGIOSO: riscoprire nel mondo il messaggio di pace irradiato dalla
capanna di Betlemme;
SCOPO CULTURALE: mostrare gli antichi attrezzi e mestieri della tradizione agricola di Marcianise,Caserta e provincia;
SCOPO STORICO : far conoscere la città di Marcianise, e contribuire alla sua valorizzazione;
SCOPO SOCIALE: offrire opportunità di aggregazione per la gente. Gli oltre
100 figuranti,animando una trentina di scene, fanno rivivere scorci di vita
contadina riproposta come una comunità tipica dei primi anni del Novecento.Come
per magia, il passato rivive con il suo caratteristico paesaggio, il suo
Folklore e le sue tradizioni, riprendono vita quegli antichi mestieri
dimenticati: ecco il fabbro, che batte il martello sull’incudine, o’ scarpaio
che ripete gli antichi gesti, le donne che impastano il pane, e poi ancora il
falegname, l’arrotino……ci sono donne che lavorano il telaio e al trapiniaturo,
il pastore che prepara il formaggio e ricotta, giovani filatrici che cardano la
lana, l’allegria dell’osteria, con tutto il loro sapore di antichità.
Caratteristico è poi il Centimolo: il cavallo bendato gira tirando l’acqua dal
pozzo con le famose “catose”. Ogni cosa sembra essersi fermata e ci si sente
parte di un mondo contadino ormai scomparso. Inoltre, il belare delle pecore
annuncia l’arrivo alla grotta, dove si vive nella sua pianezza l’essenza e lo
spirito del Natale, con l’asino e il bue che riscaldano il Bambino, Maria e
Giuseppe. Infine, per due volte a sera, la rappresentazione dell’Annunciazione
dell’Angelo a Maria, in un terreno di fronte alla Masseria"