Mostra “Pulcinella, una maschera per l'Europa”
Caserta - dal 5 al 19 novembre 2007
Comunicato stampa
Lunedì 5 novembre, alle ore 17.30, presso la Reggia di Caserta - Salone
di Rappresentanza dell’Associazione Turistica Pro Loco - si inaugura la mostra
dell’artista napoletano Salvatore Nuzzo intitolata “Pulcinella, una maschera
per l'Europa”, curata e presentata da Carlo Roberto Sciascia; dopo la chiusura
dell’esposizione alla Reggia di Caserta le opere saranno esposte dal 28
novembre nel Museo di Pulcinella Palazzo Ducale di Acerra.
All’inaugurazione dell’esposizione, che gode del patrocinio della Regione
Campania, della Provincia di Caserta, dei Comuni di Caserta e di Acerra, del
Museo di Pulcinella della Pro Loco di Caserta e dell’Associazione Ars Supra
Partes, sarà presente anche l’artista; per l’occasione è stato edito un
catalogo che sarà disponibile presso la Pro Loco di Caserta.
La mostra, che sarà visitabile fino al 19 novembre con orario dal lunedì
al sabato 9.30 – 12.30 e 15.30 - 17.30, la domenica 9.30 – 11.30, il martedì
pomeriggio escluso, proseguirà dal 28 novembre al 31 dicembre nel Castello
Baronale presso il Museo della Maschera di Acerra.
Salvatore Nuzzo, artista attento ed esperto, nella sua proposizione di
Pulcinella non ne altera la forza del personaggio, ma ne conserva intatta nel
tempo la sua caratteristica più “nobile” ed originaria; con maestria ne
tratteggia il volto tra lo scanzonato ed il meditabondo, sempre pronto a
proporre una filosofia popolare quanto incisiva.
Pulcinella, maschera per l’Europa di Carlo Roberto Sciascia
Per un artista è veramente stimolante confrontarsi con la figura di
Pulcinella, maschera napoletana che in sé accoglie un bouquet di elementi che
la rendono unica e, per ciò, “una maschera per l’Europa”; essa, infatti,
racchiude non solo l’essenza del popolo napoletano, ironico e scanzonato,
riflessivo ma non triste, innamorato e, forse, sfrontato, furbo ma credulone,
filosofo ma pratico, ma anche di quello europeo con le variegate sfaccettature
e tipicità.
Salvatore Nuzzo la descrive vivace con il suo fascino ed i suoi enigmi, vera
nelle inclinazioni più inafferrabili e sorprendenti del suo carattere, mitica
con il suo ampio camicione bianco, istintiva e naturale come i napoletani;
nelle sue opere, però, l’artista riesce a mettere in evidenza i legami
intercorrenti fra la psicologia di tutte le genti e la maschera polivalente,
vista e studiata come simbiosi emblematica di un’intuizione individuale capace
di trasformarsi in modello per l’intera comunità.
L’iter, che Nuzzo intraprende, si dipana tra metamorfosi e trasfigurazioni,
linguaggi accattivanti e tradizioni per descrivere un uomo-maschera
irriducibilmente fedele a sé stesso, procedendo in un percorso scandito dagli
assunti tipici attinti dal repertorio stratificato nei secoli, ribadito e
rinnovato dall’immaginario collettivo fino all’attuazione di esiti
raffigurativi della stessa contemporaneità.
È, infatti, questo il giusto atteggiamento in grado di produrre una
“sistemazione formale” di Pulcinella, erede di una tradizione culturale
stratificata e complessa distintiva di un popolo, che successivamente si avvale
di un “filtro” filosofico e di spontanee riflessioni per tracciare la maschera
sullo sfondo di un complesso colmo di concretezza e lirismo.
Salvatore Nuzzo si addentra in un discorso gestuale che racconta l’umanità
dietro la maschera immutabile nel tempo, non pronunciando giudizi ma
partecipando con il segno alla logica genuina degli atteggiamenti plastici ed
articolate, imprevedibili e referenti; egli con i chiaroscuri nei disegni, con
la movenza ed il portamento nelle ceramiche, con la imperturbabilità dei
cromatismi nei dipinti esalta l’eccezionale furbizia capace di risolvere i più
disparati problemi, mentre riassume ed esprime ogni realtà sia essa brutta o
bella, meschina o eroica, in un inarrestabile desiderio di rivincita supportata
da una inesauribile voglia di vivere, stigmatizzata da un opportunismo quasi
fisiologico che mette in crisi qualsiasi ideologia umana: la sua vitalità
appartiene ad una categoria universale, comune a tutte le culture e intrinseca
ad ogni ideologia.
Salvatore Nuzzo, nato nel 1950 ad Acerra (NA), opera a Napoli ed a Scauri (LT)
in via Castagna n.16; ha conseguito il Diploma di Maturità Artistica e il
Diploma in Pittura dell'Accademia di belle Arti di Napoli con i Maestri G.
Brancaccio e D. Spinosa. Ha frequentato i corsi di scultura e di "nudo" con i
Maestri A. Perez e E. Giordano (Buchicco). È docente di Discipline Pittoriche
al Liceo Artistico Statale di Napoli; dal 1978 al 1987 ha insegnato al Liceo
Artistico "A. Martini" di Savona ed ha realizzato con una tecnica nuova in
ceramica: "Il Monumento alla Libertà" a Savona 1982. Ha insegnato alla Scuola
Superiore della Ceramica di Albissola e all'Istituto d'Arte di Imperia
(Decorazione Pittorica) ove ha realizzato un "Murales" all'ingresso
dell'Istituto. Ha insegnato presso l'Istituto Statale d'Arte della Ceramica di
Cascano ed in seguito presso quello di S. Leucio. Ha realizzato il "Monumento a
Pulcinella" in ceramica dipinta nel Parco G. Rossa di Acerra, per il Comune di
Mondragone ha realizzato il busto di Ferrayolo, eroe e martire della
Resistenza, nella Biblioteca Civica e un'opera di Arte Sacra (tela di cmq
220x187) nella Chiesa di Grunuovo (LT). Ha realizzato un pannello in maiolica
nell'atrio Scuola Media Statale di Acerra, i Mosaici di S. Pietro e Paolo e
della Madonna di Megyugori nella Chiesa S. Pietro Apostolo di Acerra ed una
maiolica nella Chiesa SS. Maria del Suffragio di Acerra.