"Kauffmann 0.7", mostra di Angela Caporaso
Capua (CE) - dal 4 al 25 novembre 2007
Comunicato stampa
Organizzata in collaborazione con "Capuanova" Cooperativa Culturale e
inserita all'interno degli eventi dell'Autunno
Musicale, si svolgerà
a Palazzo Fazio, Capua, "Kauffmann 0.7", mostra di Angela Caporaso realizzata
in occasione del bicentenario della scomparsa di Angelica Kauffmann (1741-1807)
Inaugurazione domenica 4 novembre ore 11,15
Visite previo appuntamento – tel. 0823 361801
Nota di Alberto Buzzo
…. e allora il trash si fa arte...
Le opere elencate sono tutte realizzate con materiale di scarto rigorosamente
rielaborato; piatti e bottiglie di plastica soprattutto, ovvero il trash non
riciclabile, quasi come se, in un mondo sopraffatto dalle merci e dall’
informazione, per l’artista, recuperare le scorie non degradabili, fosse una
sorta di primaria necessità.
E’ così che il materiale inerte diventa simbolo di citazione e al contempo
provocazione e denuncia; portatore di senso e metafora dello scottante problema
della sovrabbondanza dei materiali e dei rifiuti.
“Ho fatto il mio dovere come perfetto chimico: tu mi hai dato il tuo fango e io
ne ho fatto oro” recita Baudelaire e come potrebbe nel 2007, un artista
campano, quotidianamente immerso in ogni sorta di immondizia, non dire
altrettanto? E da vero alchimista l’atto creativo trasforma l’inutilizzato in
materia sofferta e significante, opera d’arte finalmente compiuta e
trasfigurata, germogliata nello specifico dalle opere di un’ altra pittrice, la
settecentesca Angelica Kauffmann. Ed insieme alla Kauffmann c’è il suo tempo,
con i rimandi a Goethe e ad E. Vigée Le Brun, puntualmente citati insieme
all’orsetto Winnie de Pooh, ironica icona di una sazia e ormai decadente
postmodernità. La beffarda presenza dell’orsetto desacralizza infatti Mito e
Storia, Arte e Sapere, Antico e Contemporaneo.
Ed infine the flowers of the war, orripilanti occhi e bocche decontestualizzate,
sbocciate da membra straziate, ripetitivo e ossessivo logo-Caporaso, perché la
guerra è intorno a noi ed è impossibile ignorarla.
Opere esposte:
gandk
kauffmann's obelisk
nero. 1
red kauffmann
ven
fer
pen
kau-pea. 1
kauffmann-alcesti. 1
kau-cleo. 1
kau_vigée. 1
pannello1
pannello2
kauffmann and minerva
kau_vigée. 2
Angelica Kauffmann
Nacque a Coire, nel cantone di Grisons, in Svizzera, il 30 ottobre del 1741.
Allieva di suo padre, pittore mediocre, mostrò contemporaneamente grandi
attitudini sia per la musica che per il canto e per questo fu spesso esortata a
smettere di dipingere e a dedicarsi esclusivamente alla musica, ma invano.
Appena dodicenne esordì con un ritratto al vescovo di Como, per stupire poi con
l’attività svolta a Milano presso il cardinale Pozzobonelli e la nobile
Beatrice di Modena, nipote del governatore generale estense.
Incominciò a viaggiare in compagnia del padre, approdando anche in Italia,
visitando Parma, Firenze, Venezia e Roma. Nel 1766 si recò a Londra ed anche
qui le sue doti artistiche suscitarono molta ammirazione.
La sua partecipazione con l’amico Joshua Reynolds alla fondazione della Royal
Academy londinese nel 1768, correlata alla contemporanea ammissione nei ranghi
di Mary Moser (1744-1819), autrice di nature morte, costituì eccezionale quanto
inaspettata novità nel panorama misogino della società britannica al tempo di
re Giorgio III. Nell’isola d’oltremanica la Kauffmann conseguì ulteriore
fortuna nel settore della manifattura decorativa, poiché i soggetti del
repertorio mitologico e la piacevolezza delle sue allegorie alimentarono
copiosamente piani di disegno e bozzetti preparatori per incorniciare pannelli
murari d’interno, soprapporte di saloni e arredi mobiliari destinati a
impreziosire le sontuose dimore dell’aristocrazia
locale.
Joshua Reynolds concepì per lei una grande passione, ma la pittrice non
ricambiò il suo sentimento e, alla morte del marito si risposò col veneziano
Antonio Zucchi insieme al quale, dopo una permanenza a Venezia ed una visita a
Napoli, (ove si consentì di opporre un diplomatico ma sostanziale diniego
all’onorifico incarico di ritrattista ufficiale presso la corte borbonica di
Ferdinando IV e Maria Carolina
d’Austria), si stabilì definitivamente a Roma. Qui Angelica fu influenzata dal
neoclassicismo di Anton Raphael Mengs e aprì il suo salotto ai personaggi più
illustri del tempo.
Accolse Goethe, Johann Gottfried Herder, Antonio Canova e nel 1789-90
l’altezzosa collega francese Vigée-Lebrun, appena fuggita dalla Rivoluzione, le
rese omaggio con un’apposita visita di cortesia. Morì a Roma 5 novembre del
1807.
Angela Caporaso
Pittrice e Web Designer, nata in Provincia di Caserta, ha iniziato a
dipingere giovanissima.
Negli anni ottanta, particolarmente attenta alle teorie psicoanalitiche, ha
fondato il gruppo P: L:I: S: - Per Liberare Immagini Soffocate - il cui
linguaggio espressivo è stato fortemente suggestionato da influenze
neosurrealiste e freudiane.
La sua prima personale, Les Etrangers dedicata ad Albert Camus, ha delineato
quella che diverrà una costante del suo percorso artistico, ovvero la
contaminazione tra segno e colore, font ed immagine, quasi come se un solo
media non bastasse ad esprimere la complessità dei suoi fantasmi.
Ha partecipato alla mostra Poetica/Politica realizzata al Belvedere di San
Leucio e a Bologna e ha pubblicato sul volumetto Artisti, Scrittori e Poeti per
Caserta... a cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Caserta ed ha
esposto tra l'altro ad Aversa, San Leucio, Bologna, Firenze Napoli e Caserta.
Nel 1999 ha realizzato, con una presentazione di Luigi Romolo Carrino, la
Mostra Le Mille Emily dedicata alla poetessa Emily Dickinson mentre la sua
mostra Tondelli Imperfetti / Omaggio allo scrittore Pier Vittorio Tondelli è
stata presentata al Tenax di Firenze e ripresa con un'intervista all'Autrice a
cura di Marino Sinibaldi per Fahrenheit di Radio3.
Ha collaborato alla pagina culturale di alcuni periodici locali tra cui Lo
Spettro e ha pubblicato su Frigidaire, mensile culturale nazionale.
Stralci del suo racconto Didì sono stati inseriti nel volume Percorsi nella
Scrittura a cura del Centro Documentazione Donna di Caserta.
Ha realizzato performance intermediali e ha partecipato col suo racconto EU
alla Rassegna Casertavecchia / Cultura per Sempre al Palazzo dei Vescovi di
Caserta Vecchia.
La sua fiaba Mariolino e l'immagine sulla lavagna è stata messa in musica e
rappresentata presso il centro culturale Il Pilastro di Santa Maria Capua
Vetere e in varie scuole della Provincia.
Negli ultimi anni, affascinata dalle potenzialità creative del digitale, si è
dedicata all'elaborazione di siti e di opere virtuali.
Nel maggio 2003 i suoi lavori digitali Mariolino e l'immagine sulla lavagna e
Nerogenet 1 (digitalcollage interattivo realizzato in formato swf, omaggio a
Jean Genet) sono stati presentati alla Fiera del Libro di Torino a cura
dell'Osservatorio di Scrittura Mutante della Biblioteca Multimediale di Settimo
Torinese.
Ha pubblicato sulla rivista digitale Random diretta da Vanna Tanni e ha
realizzato l'installazione H2O con un contributo letterario di Emilio Gauna.
per ulteriori informazioni
http://www.akauffmann.altervista.org