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Casola, 23 Agosto. Genova, Napoli, Roma. Tre città, tre mondi da scoprire
attraverso la poesia. Quella di tre grandi della letteratura, Caproni, Di
Giacomo, Cavalli, recitati dalla bella voce di Toni Servillo a cui quest’anno
la Fondazione Eremo ha voluto consegnare il premio Eremo ispirato al tema del
festival “L’uomo in viaggio: teatri artigiani”.
Non uno spettacolo vero e proprio- come ha tenuto a precisare Servillo- “solo”
un recital di poesie, anzi, di poemetti, ieri sera all’Eremo di San Vitaliano.
Ma lo spettacolo c’è stato e come: questa volta non lo ha fatto il luogo,
sempre bello e coinvolgente, lo ha fatto la voce, calda, malinconica, furiosa,
triste, allegra, enfatica, con cui Toni Servillo, ci ha permesso di conoscere o
riconoscere, vedere, quasi toccare luoghi, paesaggi che la parola poetica ha
reso indimenticabili. Così Servillo ci ha accompagnato, tenendoci per mano, in
un viaggio avventuroso sulle tracce di tre città, attraverso scorci panoramici,
piazze vuote o troppo affollate, fumi e azzurri mozzafiati, straducole, limoni,
sassi rossi, acque morte, luci ladre. Prima nella Genova di Caproni, poi nella
Napoli di Di Giacomo, infine nelle piazze romane piene di storia, di gente, di
merce, ma anche di mali interiori.
Quasi struggente il lungo colloquio che Di Giacomo immagina tra San Pietro e un
Padreterno curioso di conoscere il suo mondo e quella Napoli che tanto lo
affascina, così affollata e apparentemente allegra, chiassosa. Una Napoli
popolata invece di derelitti, straccioni, mendicanti, ma anche di madri che si
ribellano alla morte pur di accudire i propri figli.
Un viaggio da fermi,il nostro, eppure avventuroso: un’avventura della voce di
chi recita e della mente di chi ascolta, silenzioso, attonito, catapultato in
luoghi noti e meno noti visti attraverso gli occhi del poeta.
consulta: Festival Eremo
Visibile@Invisibile 2007 |
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