Mercoledì 25 luglio. Nella splendida cornice del Teatro dei Serici,
ricavato negli storici spazi del Belvedere di San Leucio, un nuovo trionfo
internazionale dell’ Opera Tedesca con l’esecuzione, in forma di concerto, del
Testamento Operistico di Wolfgang Amadeus Mozart. Proposta degli eccezionali
Solisti dell’Amalfi Coast Music & Arts Festival, le musiche de Il Flauto Magico
sono state interpretate dall’Orchestra dell'Opera Magiara di Cluj, diretta per
la speciale occasione da Greg Ritchey. Interamente in lingua tedesca, tra una
scena e l’altra si inseriva nella rappresentazione la voce recitante di Ottavio
Costa, che ha guidato il pubblico alla comprensione dei brani…
Rappresentato per la prima volta al Theater auf der Wienen nel settembre 1791,
Die Zuaberflote - K620 - nasce su libretto di Emanuel Shikaneder, che del
teatro viennese fu direttore ed impresario. Le poliedriche capacità del
librettista Shikaneder – che fu anche attore, cantante e capocomico – lo
condussero ad interpretare il ruolo di Papageno nel capolavoro del genio
salisburghese. Altresì, importante per la stesura del Singspiel in due atti, fu
la collaborazione di Karl Ludwig Giesecke…
Singspiel, dunque canto e recitazione, genere operistico in voga nel XVIII
secolo, ma assurto al ruolo di opera nazionale tedesca proprio grazie a Mozart
che lo celebrò, dapprima col "Ratto dal serraglio", consacrandolo infine, per
l’appunto, col "Flauto Magico"…
La celeberrima trama del capolavoro affascina a secoli di distanza per la
profondità delle tematiche toccate e per la incredibile stratificazione dei
livelli di “lettura” e di “ascolto” offerti: una favola recitata in musica, ma
anche una storia dai forti contenuti massonico-esoterici, e suscettibile di una
interpretazione filo-illuministica…
Le vicende si tengono in un Egitto fantastico, un luogo della fantasia ove il
principe Tamino – il bravo tenore Matthew Nelson - sfuggendo ad un serpente,
invoca aiuto:
Zu Hilfe! Zu Hilfe! Sopraggiungono quindi le tre dame della Regina della Notte,
Astrifiammante – la bellissima quanto brava Meagan Reader - addolorata dal
rapimento della figlia Pamina – la brava e bella Alethea Sibois – ad opera del
malvagio Sarastro-Luois Nabors. Il principe Tamino, dopo aver ammirato il
ritratto della bella Pamina, decide di salvarla, con l’aiuto di Papageno,
l’eccezionale Marc-Antoine d’Aragon.. Giunti i due al tempio del malvagio
Sarastro, Papageno prova a liberare Pamina scacciando il moro Monostatos –
l’ottimo Erich Reich – mentre il principe Tamino giunge presso i templi di
Natura, Ragione e Saggezza, ideali illuministi ma anche “basi” per “mutare il
ferro in oro” …
Il sacerdote incontrato da Tamino pone a questi alcuni quesiti circa la sua
natura di uomo, disorientandolo. Perdutosi nello sconcerto, il principe cerca
nel suono del Flauto Magico un incantesimo capace di far comparire la bella
Pamina, inutilmente…
Tamino viene quindi condotto da Monostatos al cospetto del malvagio Sarastro,
il quale libera il principe a condizione che intraprenda un percorso di
purificazione prima di accedere nuovamente al suo Regno con Papageno. Tamino ha
inoltre modo di vedere la bella Pamina, e di scoprire un amore immediato e
corrisposto, prima che sia concluso il I Atto...
Nell’Atto II, il malvagio Sarastro invoca Iside ed Osiride – “divinità”
ricorrenti nelle tradizioni esoteriche egittologiche - affinché aiutino
spiritualmente il principe e l’uccellatore, che cominciano il cammino di
purificazione…
La prima prova che dovranno superare sarà il “Silenzio”, qualunque cosa accada.
In questa scena ricchissima di pathos, i riferimenti al vincolo del silenzio
framassonico risultano meravigliosamente sussurrati…
La vicenda assume caratteri “tragici” allorquando il moro Monostatos,
approfittando del “sonno” della bella Pamina, tenta di baciarla. Astrifiammante
interviene dunque donando un pugnale alla figlia, e incitandola ad usarlo
contro il crudele Sarastro. Ma Monostatos, non visto, ode il progetto di
vendetta, minacciando Pamina di riferire se da lei non sarà amato. Il
“malvagio” Sarastro, scacciato il moro, confida alla bella Pamina che solo
l’Amore può “mutare il ferro in oro”, mentre la vendetta non dona nessuna
felicità. Pamina dunque tenta di rivelare il suo amore all’amato principe, che
tuttavia, costretto dalla prova del silenzio, non può risponderle. Affranta dal
dolore, credendo non corrisposto il proprio amore, Pamina tenta il suicidio,
sventato da “tre spiriti” che le spiegano il senso della prova…
Papageno, sconsolato dalla solitudine, trova finalmente l’amore complementare
nella sua creatura corrispettiva, Papagena…
Tamino e Pamina superano poi le due prove successive : l’attraversamento
dell’acqua e l’attraversamento del fuoco – probabile riferimento al “battesimo”
d’iniziazione del culto del Dio d’Amore, ed all’attraversamento dei quattro
elementi... Giungono quindi le tre dame, Astrifiammante e Monostatos, alleatisi
contro Sarastro. Un “terremoto” li farà inabissare, e così finalmente,
terminato il percorso di purificazione, la Verità emerge… Astrifiammante,
Regina della Notte, incitatrice di vedetta, aiutata nella sua opera dalle tre
dame, e sobillata dal perfido Monostatos, rappresenta l’Impero del Male,
dapprincipio ritenuto un mondo “giusto”, ma destinato a soccombere con le sue
menzogne dinanzi all’Amore… E per l’appunto, l’Amore, ed il Regno Solare di
Sarastro, dapprincipio considerato perfido rapitore della bella Pamina, in
realtà intenzionato a sottrarla dall’influenza nefasta di Astrifiammante… Il
rovesciamento degli antipodi, dopo un lungo cammino di purificazione che ha
“mutato il ferro in oro”, “trasformando” un debole che invoca aiuto (Zu Hilfe!
Zu Hilfe!) in un uomo saggio e colmo d’Amore...
Ma anche, l’inganno non svelato dell’apparente “parità” sussistente fra i due
Regni, agli occhi del Papageno. Questi, non superando le prove iniziatiche,
resta dunque indifferente dinanzi alla scelta fra un Regno e l’altro, fra un
Sovrano e l’altro… E dunque, l’aristocratico principe Tamino, uomo “illuminato”
– aristos, migliore – capace di discernere fra Bene e Male, e l’uomo comune,
suscettibile all’inganno dei tiranni… I profondi, velati significati esoterici
dell’opera si svelano, e cala l’adorabile coltre fiabesca della narrazione che
vela l’ignoto senza celare… Lo spettacolo si conclude così sotto lo scroscio di
mani del pubblico, generoso di applausi anche a scena aperta…
note
25 Luglio, ore 21.30,
Teatro dei Serici, Belvedere Reale di San Leucio
Leuciana Festival in collaborazione con Amalfi Coast Music & Arts Festival
presenta
“Il flauto magico”.
Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart.
Orchestra dell’Opera Magiara Di Cluji, Direttore Greg Ritchey.
Cantanti Solisti dell’ Amalfi Coast Music & Arts Festival
Una nuova, ennesima, versione del capolavoro mozartiano, affidato questa volta
alla direzione di Greg Ritchey, maestro della scena internazionale. E’ stato
direttore ospite della Southwest Opera Company, della Chamber Symphony of the
Metrocrest, del Crested Butte Music Festival. Recentemente ha fatto parte della
Virginia Opera e della Kentucky Opera. Ha partecipato al Mahler Festival nella
Repubblica Ceca, ha collaborato con Carol Wincenc, Patricia Racette e Susan
Milan.
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