II° Baia Domizia Blues Festival

Baia Domizia (CE) - dal 20 al 22 Luglio 2007

Articolo e foto di Max Pieri

 


Alla sua seconda edizione il Baia Domizia Blues Festival può già tracciare una precisa traiettoria del suo percorso, una storia cominciata con una scelta di campo molto coraggiosa. La Pro Loco del centro balneare casertano avrebbe avuto, probabilmente, maggiore riscontro puntando banalmente su una manifestazione più ruffiana o, comunque, in linea con la vocazione quasi esclusivamente turistica del suo territorio. Invece no, qui è ancora il blues ad essere di scena!

Il Festival si è aperto il 20 luglio con un evento davvero speciale. Il concerto di Sista Monica Parker è stato un vero e proprio battesimo di fuoco e non poteva esserci modo migliore per consolidare le posizioni. La “Blues Lioness” ha dato vita ad una performance straordinaria, dominata dalla sua voce dirompente, a metà strada fra Aretha Franklin e Coco Taylor. Il resto lo hanno fatto le sue capacità affabulatorie che hanno stregato un pubblico attento e con una gran voglia di divertirsi. Un’ulteriore sorpresa è stato il repertorio in cui hanno nettamente dominato i brani inediti, per lo più tratti da “Can’t Keep a Good Woman Down!”, il suo ultimo capitolo discografico. All’altezza della situazione anche la band che l’accompagnava, targata completamente a stelle e strisce, nella quale ha brillato di luce propria il pianista ed hammondista Danny Beconcini.

La serata del 21 luglio si è aperta con il set dei Papaleg Acoustic Duo. Provenienti dalla marsica, Perluigi Petricca e Marco Tinari, hanno emozionato la platea con un’esibizione di Mississippi delta blues tutta in acustico, tanto intensa quanto accentuata nelle dinamiche. Ad occhi chiusi sarebbe stato difficile per molti pensare si trattasse di visi pallidi! A seguire c’è stata l’esibizione di John “Broadway” Tucker, esponente della grande tradizione soul e blues anni ’60, che ha dato vita ad una performance davvero tirata. Il mississipiano Tucker, vestito in giacca di lamè e scarpe bicolore ha reso giustizia al suo nomignolo che tradisce trascorsi di ballerino teatrale. Sul palco non è rimasto un attimo fermo ed ha scaldato anche la sabbia con la sua voce ghiaiosa e un set, forse un po’ troppo soul blues, ma ricco di siparietti da navigato entertainer che hanno colmato gli eventuali peccati veniali. Ottima anche la band, quasi completamente europea, in cui il batterista francese Vic Pitts ha offerto uno spettacolo nello spettacolo.

Quella del 22 luglio non è stata solo l’ultima serata del festival ma anche una vera e propria voodoo night. Sul palco è salito dapprima Nathaniel Peterson, accompagnato dagli ottimi Alfred K. Parolino alla chitarra e Pino Liberti alla batteria. Il gigantesco bassista e cantante americano ha dato il la ad un set di heavy rock blues meticcio, fatto di brani furenti e prevalentemente inediti. A seguire è stato il turno della Key Frances Band. Personaggio quanto mai enigmatico, il chitarrista e cantante di New Orleans ha snocciolato un repertorio speziato di gumbo e tabasco. Una performance che ha ricordato ora le trame scenografiche dell’eccentrico Screamin’ Jay Hawkins, ora le atmosfere tropicali del più tipico afro-beat alla Bo Diddley. La band ha ben assecondato l’impianto quasi psichedelico delle trame musicali. A far quadrare il cerchio, infine, qua e la è apparso anche lo spettro indio di Jim Morrison e dei Doors. Tutto per completare un’esibizione magica e ricca di suggestioni sciamaniche.

La propensione al rischio di chi ha voluto fortemente quest’evento ha trovato terreno fertile nelle passioni. Il richiamo delle sirene non è arrivato dalle spiagge di Copacabana o di Ibiza. Dal delta del Garigliano si è tornati a ritroso alle radici, per affondare le mani nella storia degli insediamenti coatti che hanno portato in questi luoghi i saraceni, caratterizzandone fortemente il territorio. Qui si trovano le lontane consonanze con il Delta mississippiano, evocate nel sottotitolo del festival. Ci piace pensare che il blues non sia stata solamente una scelta, ma quei lontani sentieri di migrazione rappresentino – probabilmente - anche una predestinazione!

 

consulta: Baia Domizia Blues Festival II° edizione

 

Il pubblico

 

Sista Monica Parker

 

Perluigi Petricca e Marco Tinari

 

Nathaniel Peterson

 

 

 

Key Frances

 

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