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Alla sua seconda edizione il Baia Domizia Blues Festival può già tracciare una
precisa traiettoria del suo percorso, una storia cominciata con una scelta di
campo molto coraggiosa. La Pro Loco del centro balneare casertano avrebbe
avuto, probabilmente, maggiore riscontro puntando banalmente su una
manifestazione più ruffiana o, comunque, in linea con la vocazione quasi
esclusivamente turistica del suo territorio. Invece no, qui è ancora il blues
ad essere di scena!
Il Festival si è aperto il 20 luglio con un evento davvero speciale. Il
concerto di Sista Monica Parker è stato un vero e proprio battesimo di fuoco e
non poteva esserci modo migliore per consolidare le posizioni. La “Blues
Lioness” ha dato vita ad una performance straordinaria, dominata dalla sua voce
dirompente, a metà strada fra Aretha Franklin e Coco Taylor. Il resto lo hanno
fatto le sue capacità affabulatorie che hanno stregato un pubblico attento e
con una gran voglia di divertirsi. Un’ulteriore sorpresa è stato il repertorio
in cui hanno nettamente dominato i brani inediti, per lo più tratti da “Can’t
Keep a Good Woman Down!”, il suo ultimo capitolo discografico. All’altezza
della situazione anche la band che l’accompagnava, targata completamente a
stelle e strisce, nella quale ha brillato di luce propria il pianista ed
hammondista Danny Beconcini.
La serata del 21 luglio si è aperta con il set dei Papaleg Acoustic Duo.
Provenienti dalla marsica, Perluigi Petricca e Marco Tinari, hanno emozionato
la platea con un’esibizione di Mississippi delta blues tutta in acustico, tanto
intensa quanto accentuata nelle dinamiche. Ad occhi chiusi sarebbe stato
difficile per molti pensare si trattasse di visi pallidi! A seguire c’è stata
l’esibizione di John “Broadway” Tucker, esponente della grande tradizione soul
e blues anni ’60, che ha dato vita ad una performance davvero tirata. Il
mississipiano Tucker, vestito in giacca di lamè e scarpe bicolore ha reso
giustizia al suo nomignolo che tradisce trascorsi di ballerino teatrale. Sul
palco non è rimasto un attimo fermo ed ha scaldato anche la sabbia con la sua
voce ghiaiosa e un set, forse un po’ troppo soul blues, ma ricco di siparietti
da navigato entertainer che hanno colmato gli eventuali peccati veniali. Ottima
anche la band, quasi completamente europea, in cui il batterista francese Vic
Pitts ha offerto uno spettacolo nello spettacolo.
Quella del 22 luglio non è stata solo l’ultima serata del festival ma
anche una vera e propria voodoo night. Sul palco è salito dapprima Nathaniel
Peterson, accompagnato dagli ottimi Alfred K. Parolino alla chitarra e Pino
Liberti alla batteria. Il gigantesco bassista e cantante americano ha dato il
la ad un set di heavy rock blues meticcio, fatto di brani furenti e
prevalentemente inediti. A seguire è stato il turno della Key Frances Band.
Personaggio quanto mai enigmatico, il chitarrista e cantante di New Orleans ha
snocciolato un repertorio speziato di gumbo e tabasco. Una performance che ha
ricordato ora le trame scenografiche dell’eccentrico Screamin’ Jay Hawkins, ora
le atmosfere tropicali del più tipico afro-beat alla Bo Diddley. La band ha ben
assecondato l’impianto quasi psichedelico delle trame musicali. A far quadrare
il cerchio, infine, qua e la è apparso anche lo spettro indio di Jim Morrison e
dei Doors. Tutto per completare un’esibizione magica e ricca di suggestioni
sciamaniche.
La propensione al rischio di chi ha voluto fortemente quest’evento ha trovato
terreno fertile nelle passioni. Il richiamo delle sirene non è arrivato dalle
spiagge di Copacabana o di Ibiza. Dal delta del Garigliano si è tornati a
ritroso alle radici, per affondare le mani nella storia degli insediamenti
coatti che hanno portato in questi luoghi i saraceni, caratterizzandone
fortemente il territorio. Qui si trovano le lontane consonanze con il Delta
mississippiano, evocate nel sottotitolo del festival. Ci piace pensare che il
blues non sia stata solamente una scelta, ma quei lontani sentieri di
migrazione rappresentino – probabilmente - anche una predestinazione!
consulta: Baia Domizia
Blues Festival II° edizione |
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Il pubblico
Sista Monica Parker
Perluigi Petricca e Marco Tinari
Nathaniel Peterson
Key Frances
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