Per chi ama Lisbona, il suo Bairro alto e l'Alfama Teresa Salgueiro è un
simbolo imprescindibile. La sua carriera artistica inizia, come in un film,al
Gingao, un bar vicino alla stazione da cui partono i treni per Amadora, la
città natale di Teresa. E' lì che quattro ragazzi, che stanno pensando di
mettere su un gruppo la sentono esibirsi appena 18enne. E ci vuole un po' di
tempo prima che uno di loro trovi il coraggio per chiederle di diventare la
loro cantante. Nasce così nel lontano 1986 lo storico gruppo dei Madredeus (il
nome deriva dal convento Madre de Deus dove si riunivano per provare) che nel
1997 subirà profonde modifiche al suo interno con il solo Pedro Ayres Magalhaes
della formazione originaria che continuerà ad accompagnare la struggente voce
di Teresa. Altro storico momento nella carriera artistica della Salgueiro e dei
Madredeus è l'incontro, in una sala di registrazione a Londra con Wim Wenders
che sceglie di affidare loro la colonna sonora del suo Lisbon story, di cui
Teresa sarà anche interprete. La svolta, poi, due anni fa quando la Salgueiro
incide il suo primo album da solista, Obrigado, in cui duetta mirabilmente con
artisti del calibro di Carlos Nunez, Caetano Veloso, Maria Joao, Angelo
Branduardi e Josè Carreras. E poi ancora quest'anno quando incide interamente
in Brasile il suo Voce e eu (Tu ed io) dove sposa definitivamente la bossa nova
per riprendere pezzi storici della tradizione popolare brasiliana. Questa sera,
a otto anni di distanza dal suo concerto con i Madredeus nella prima edizione
del Leuciana Festival, la voce di Teresa Salgueiro è tornata a riecheggiare
nella notte casertana. Teresa arriva accompagnata dal Septeto de Joao Cristal e
da un inatteso ospite, Francisco Ribeiro, già violoncello dei Madredeus e loro
fondatore. Il concerto di stasera regala, come nelle aspettative, un repertorio
completamente nuovo rispetto a quanto ascoltato otto anni fa. Non c'è spazio
per "O pastor", "Alfama" oppure "A andorinha da primavera", Teresa esegue solo
brani tratti dal suo ultimo cd. C'è tanto Jobim, De Moraes e Chico Buarque, ma
anche qualche pezzo a noi meno noto, come "Lamento" di Pixinguinha. Joao
Cristal,al pianoforte, la accompagna e detta i tempi, poi Teresa lo lascia solo
e lui ci presenta "Choro alegro", sua composizione originale. Le due coriste
faticano a restare ferme e quando parte "Samba do Orfeu", una samba firmata De Moraes
e Jobim, colgono l'occasione per liberare tutta la loro energia. L'ultimo brano
prima del bis è "A banda" e così anche il pubblico diventa protagonista. Alla
fine tutti a commentare questo incrocio tra la tradizione brasiliana, le
sonorità jazz imposte dal Septeto de Joao Cristal, e la voce di Teresa che in
tanti momenti non può non ricordare il fado. Il pubblico è diviso, tanti
apprezzano ma non mancano coloro che storcono il naso pensando ad un'operazione
un po' furbetta. Resta comunque a tutti l'immagine di una donna simpatica ed
ammaliante e il suono di una voce davvero inconfondibile.
note
18 Luglio, ore 21.30,
Teatro dei Serici, Belvedere Reale di San Leucio
Teresa Salgueiro e i Septeto João Kristal in “Voce e Êu”
Você e Eu rappresenta per Teresa Salgueiro, la cantante dei Madredeus,
l’incontro con la musica brasiliana. Sonorità e partiture che hanno in comune
con il fado la lingua, una certa vena passionale e una qualche malinconia. Un
repertorio nuovo per la voce simbolo del nuovo fado portoghese, proposto in
maniera decisamente suggestiva dalla sua vocalità e ben supportato dagli
arrangiamenti strumentali che l’accompagnano, tanto da far sognare il pubblico
nelle canzoni più lente (Modinha), e spingerlo al movimento sulla samba (O
Samba da minha terra…) o sulla bossa nova (Você e Eu).
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edizione Leuciana Festival |
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