San Leucio,
13 Luglio. Vere carogne quelle apparse sul palco del Teatro dei Serici stasera
a S.Leucio. Carogne Laiv è infatti uno show fatto di testi irriverenti e
dissacranti, che avrebbero potuto indignare chiunque e che invece hanno
strappato risate ed applausi ad un pubblico curioso di scoprire fino in fondo
tutte le potenzialità di questa inusuale "ensemble da camera". I Virtuosi di S.
Martino nascono nel 1994 dal fortunato incontro del violoncellista compositore
genovese Federico Odling con l'attore e cantante, nonchè autore teatrale,
Roberto Del Gaudio e il flautista Vittorio Ricciardi. Oggi la formazione dei
Virtuosi si completa con il violino di Antonio Gambardella e la chitarra di
Dario Tannini. Difficile, anzi impossibile catalogare in un genere le
performance dei Virtuosi; il loro è uno spettacolo di teatro-canzone che si
diverte a sfiorare tutti i generi musicali dalla classica ai ritmi
latino-americani passando inevitabilmente attraverso i classici della musica
italiana e della tradizione napoletana. Frequenti sono le citazioni, che
arrivano a scomodare persino Gesù Cristo e il miracolo di Lazzaro, nè mancano
le piccole gags in cui si fa il verso a Totò e a Macario oppure a Morandi e
Bongiorno, ma tutto è così rapido e lieve da amalgamarsi perfettamente con i
testi, la loro interpretazione e le formidabili esecuzioni musicali. Bravissimi
i quattro musicisti ed esilarante lo show di Roberto Del Gaudio, che ruba la
scena a tutti col suo ghigno satanico. Un discorso a parte meritano i testi
delle canzoni ed è qui che torna prepotentemente protagonista la parola
carogne. Si racconta un po' di tutto nelle canzoni dei Virtuosi: immigrazione,
camorra, diossina e lotte sociali, ma dove Del Gaudio affonda più
impietosamente il coltello nella piaga è parlando della morte e della malattia,
dell'handicap e della vecchiaia. Ma dietro parole tanto sconvenienti c'è tutta
l'intelligenza di grandi autori capaci così di esorcizzare ogni male. I gustosi
doppi-sensi, scontati solo in apparenza, e le eccezionali doti mimiche del
quintetto completano l'opera rendendo gli spettatori complici degli artisti. il
finale dello spettacolo è da applausi a scena aperta con Del Gaudio che
presenta uno ad uno i suoi compagni Virtuosi vomitandogli addosso tutto il suo
talento, prima di esibirsi in un pezzo apprezzato anche da chi non aveva amato
del tutto le precedenti esibizioni, sentendole troppo politicamente scorrette.
I Virtuosi si congedano con un bellissimo medley di classici napoletani
innestati su un corpo centrale costituito dalla celebre macchietta di Cioffi e
Pisano, "Agata".
note
13 Luglio, ore 21.30,
Teatro dei serici, Belvedere Reale di San Leucio
I Virtuosi di San Martino in “Carogne Laiv”
La comicità surreale de I Virtuosi di San Martino torna sui palcoscenici
italiani con lo spettacolo intitolato ‘Carogne laiv’, titolo del loro
recentissimo lavoro discografico.
Una formazione da camera, flauto, violino, violoncello e chitarra, esegue, in
maniera impeccabile, musiche originali che rievocano i Beatles, ma anche Mozart
e Rossini, il pop napoletano più popolare, Stravinsky e Frank Zappa, gli
Squallor e Bach.
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