Venerdì 6 luglio, ore 19,30, Piazza De Renzis, Capua
Presentazione del libro “Adios” (MONDADORI) di Toni Capuozzo
Con l’autore Toni Capuozzo, giornalista di Canale 5, ne parlerà il giornalista
Raffaele Sardo
All’incontro, che sarà introdotto da Elpidio Iorio e che è organizzato dalla
libreria Uthòpia, dalla Cooperativa Capuanova e dell’Associazione Il Colibrì,
parteciperanno il giornalista Raffaele Sardo e Toni Capuozzo, vicedirettore del
TG5 e conduttore del settimanale di informazione Terra!.
Sul finire degli anni Settanta, due giovani partirono per l'America Latina. A
spingerli erano il mito della rivoluzione cubana, la voglia di vedere il mondo
e, forse, la speranza di una vita diversa. Non fuggivano da nessuno, non
avevano alle spalle nessuna complicità con la lotta armata, o storie di droga,
come purtroppo accadeva a molti della loro generazione. Non si conoscevano, se
non di sfuggita, e i loro cammini non si incrociarono mai, in quel continente
che li avrebbe definitivamente cambiati. Uno si chiamava Elio, atterrò in
Brasile, poi si spostò in Nicaragua, per aiutare il paese appena liberato dalla
dittatura di Somoza e approfondire l'esperienza della riforma agraria
nicaraguense. Ma il suo impegno non gli parve sufficiente: andò nel Salvador
per combattere una guerra civile da straniero, per far trionfare quello che
credeva fosse il fronte giusto. E nel Salvador morì. L'altro era Toni Capuozzo.
Giunse in Nicaragua dagli Stati Uniti passando per il Messico, e scrisse ciò
che vide del paese in rivolta in un quadernetto. Al suo rientro in Italia
riuscì a pubblicarlo sotto forma di un lungo articolo: la rivoluzione, quella
prima volta, era stata soffocata nel sangue. Quando i sandinisti ricominciarono
a combattere, e vinsero, Capuozzo tornò in Nicaragua, come inviato. Era nato un
giornalista, un corrispondente di guerra. Il ragazzo pieno di sogni e
aspirazioni, in quegli anni di vagabondaggio nell'America del Sud, pian piano
si trasformò: vide i tragici errori della rivoluzione, capì che a volte gli
ideali costringono, in buona o cattiva fede, ad agire in modo inumano, e
infine, di fronte alla tragedia dei profughi mískitos scacciati e sterminati
dai sandinisti comunisti, varcò il suo personale spartiacque, quello che Elio
non varcò mai. Questo libro, percorso da una nostalgia struggente e da una
consapevolezza amara, eppure mai rassegnata, racconta una disillusione che è
stata quella di tanti, ma anche la storia di un uomo che si è scoperto
giornalista, la sua vocazione a osservare e descrivere la realtà, a viaggiare e
narrare i luoghi e le persone. E, soprattutto, racconta le storie di Elio, di
Peter, di Checco, del Che, di Borges, del Molly Aida di Fitzcarraldo che naviga
sul Río delle Amazzoni e di tutti i ricordi e i fantasmi di un mondo che non
esiste più, il mondo delle illusioni di una generazione, a cui Toni Capuozzo ha
trovato la forza di dire adiós.
Uthòpia Librerie Capua,
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